E' Natale (ma io non ci sto dentro)

Ed eccoci a Natale, e manco me ne sono accorta. Ricky ha giusto imparato ieri a dire 'icotto* per prepararsi alle valanghe di cibo proposte da nonni e zii in questi giorni.
Tra i deliri natalizi ci sono stati più regali del previsto (fatti), una non cena della vigilia (ho preso solo una sogliola per tre..., e gli gnocchi son venuti duri come pietre),
Un panettone in fare (dopo tutta la giornata tra impasti e rinfreschi ce la farà a lievitare abbastanza per la cottura mattutina?).
Una scusa per non andare a cena dai suoceri ieri sera (ma più che altro chiedevano ci fermassimo a dormire lì! Manco abitassimo all'estero!).
La ricerca di una casa per capodanno... che non troveremo (abbiamo iniziato a cercarla seriamente lunedì, e ho detto tutto).
La neve?  Mah. Magari andiamo a cercarcela nel w.e. sulle montagne.
Lo Hobbit che gira in loop sul dvd (ci stiamo preparando per la terza parte che andremo a vedere il 27).
Due biglietti per uno spettacolo di circo (senza animali!) il 28 dove porteremo Ricky!
Un regalo ancora da creare (faccio un quadretto con lo scrap se riesco, ma quando che devo consegnarlo questo pomeriggio??).
Tra l'altro solo ora mi rendo conto di alcune inesattezze riguardo le abitudini natalizie della mia famiglia, per esempio abbiamo sempre aperto i pacchi il 24 sera. Perché? Anche la cena è sempre stata più impegnativa del pranzo... Sfido se ho dubitato presto riguardo l'esistenza di un certo babbo natale...
Per altro non credo mi impegnerò molto sulla creazione di questa credenza nella mente di mio figlio.
Mi terrò sul vago.
Ultimo appunto natalizio. Ma dove sono spariti i cartoni e i film di natale??? Io ricordo che li guardavo per una settimana tra prima e dopo natale. Sono giorni che giro tra i mille canali che esistono ora, e non c'è niente! Il massimo che sono riuscita a trovare è stato Mofy sotto la neve e una rivisitazione del Canto di Natale, sai che fantasia!

....e visto che non riesco a dormire (tanto per cambiare) vi auguro già un Buon Natale!



*biscotto

Potevo, volevo, dovevo

Colpa di Facebook, sono sempre aggiornata delle prodezze dei miei vecchi compagni di università, o quelli delle Holden o quelli di altri progetti che ho seguito.
Non dico che stiano facendo proprio carriera, ma di sicuro si sono presi delle soddisfazioni e si stanno divertendo.
Io no.
Io non ho quel tempo da perdere, non ho più chi mi mantiene nella speranza di trovar lavoro nel cinema, lasciandomi fare ore e ore di lavoro gratis.
Direi che non l'ho mai nemmeno avuto qualcuno così...(giusto il primo anno di convivenza Lui mi aveva lasciato fare... ma poi non me la sentivo più di fare "la mantenuta").
Che faccio io? La mia vita sta andando avanti? E la mia carriera lo farà prima o poi??
E' anche vero che non ho mai dedicato tanto tempo all'arte, nel senso che a fare il leccapiedi di qualcuno prima o poi si va avanti, ma non è il mio stile.
Per cui almeno due tre persone che sono andate avanti in questo modo le tolgo dall'elenco.
Ce ne sono però almeno un'altro paio che hanno fatto piccoli progetti e sono riusciti a fare dei corti o addirittura si sono trasferiti all'estero da soli con le loro forze e il loro talento. E questi li invidio molto.
Queste persone non avevano però legami fissi, men che meno un figlio. C'entrerà qualcosa? Si può avere tutto dalla vita? Qualcuno ci è riuscito davvero?
Poi non c'è niente da fare, ci piacerebbe (sia a me che ha Lui) fare quelli liberi andare venire spostarsi per il mondo, ma non ce la facciamo.
Siamo troppo radicati, almeno al momento.
Però chissà magari un domani potrò riprendere, potrò impegnarmi di più.
Potremmo partire.
E' pieno il mondo di persone che hanno fatto qualcosa di importante ad età avanzata no??
Lo spero almeno.

94

Treno regionale, piano superiore:

<<Che libro stai leggendo?>>
<<Aspirapolvere di stelle>>
<<Ah non conosco, nemmeno l'autore, io sto leggendo una cosa da ragazzi, Marina Bellezza>>
<<??>>
<<...di Silvia Avallone
?? Ehm...
....forse tu conosci Acciaio?>>
<<Ne hanno fatto anche un film?>>
<<Sì sì! ...sai mi serve per staccare dagli studi, faccio Design! Tu, studi?>>
<<(sorriso) Lavoro. A che hanno sei?>>
<<94! Ho vent'anni! ...ah comunque sono Luca.>>
<<Lisa.>>

Tralasciando che avevo chiesto a che anno perchè mi pareva brutto chiedere quanti anni hai ragazzino, lui era comunque molto orgoglioso dei suoi vent'anni. Abbiamo ancora parlato un po', ho fatto il dams, cinema, ah anche a te piace il cinema? (momenti mi ammazzo sulle scale del treno...), ho visto quel film? no, no, mi spiace. 

<<Io devo andare da quella parte.>>
<<Ciao allora, ci vediamo!>>


E' stata una ventata di freschezza, sapere di piacere ancora a qualcuno, tipo ad un ragazzo. Per di più giovane (ero abituata a essere abbordata dai nonni prima di rimanere incinta... e dopo neanche più da quelli..). 
Avete presente quelli che ti fermano per venderti libri, quelli di greepeace o quelli di altre cose umanitarie? Ecco avevo perso terreno anche con loro, di norma il ragazzo di turno mi chiamava dicendo "Tu che hai quei begl'occhi" oppure "ma questa bella ragazza..." l'ultima volta che mi hanno fermata il commento è stato: "tu che hai i capelli ricci come i miei".
E comunque non ho i capelli ricci io.

Secondo Lui è stato anche per i capelli (che avevo stirato), e dice che questa sarà la tendenza, ormai caricherò solo più i giovani.
Se poi mi va male con Lui allora posso sempre ripiegare sul nuovo d'occasione! Come Demi!

Ps: Qualche dubbio sulla conversazione: che vuol dire da ragazzi? da ragazzi maschi? perchè a me il libro (sono poi andata a vedere) mi pareva tanto da femmina....
Sulla caduta dalle scale che temevo, credo abbia fatto l'effetto "sono cotta di te" evvabbè.
Ed infine ...nell'ultimo post avevo giusto parlato di una cotta... ora penserete che sono in fissa!

I sogni segreti di un giovane mamma



Qualche giorno fa Lui mi ha fatto un regalo, mi ha portato al concerto di Fabi, Gazzè e Silvestri.

A parte che il concerto è stato davvero bello, ci ho messo un po' ad entrare nella mentalità spensierata da concerto e vita notturna, ma ora non ne sono ancora uscita... e comunque mi sono ufficialmente innamorata di Silvestri.
Che non avevo mai considerato, se non per le canzoni.
E invece è simpatico, ora come ora pure belloccio... affascinante, anche se ha vent'anni più di me ci passo sopra per un'avventura, non sto a guardare i dettagli!
Mi sono persa in vaneggiamenti che lo vedevano in preda al blocco dello scrittore, si recava quindi da solo a scrivere da queste parti tra montagne e laghi, io nel frattempo (complice il lavoro precario) ero diventata una cuoca/cameriera di un baruccio vista lago e zac!
Certo all'inizio erano solo poche battute, qualche sguardo. Poi un consiglio, qualche idea, qualche verso cantato insieme e via ...una canzone scritta a quattro mani, e poi registrata in studio, giorni di lavoro braccio a braccio e lui che perde la testa per me.
I giornali scandalistici scalpitano: "Un'altra Lisa per Daniele!" (la moglie di Silvestri si chiama Lisa come l'autrice di questo blog, N.d.A.)
Poi il ritorno a Roma, una canzone dedicata al nostro amore impossibile.
Io che lo faccio ragionare, ed incredibilmente tutto torna nella pace e mi invita ad un suo concerto dove cantiamo insieme la canzone galeotta!
Lunghi sguardi profondi e piccole allusioni. I brividi sulla pelle.
Oh non è che una diventa madre e seppellisce tutto sotto il tappeto!

E poi me l'hanno confermato due cose che mi hanno dato il coraggio di fare coming out:
la serie Una mamma imperfetta dove nella 2 stagione si innamorano tutte di Pierfrancesco Favino che sta girando un film vicino alla scuola dei loro figli. In particolare Irene dopo averlo visto con la figlia (ma quanto è vero il teorema dell'uomo con bambino)  si perde in sogni di matrimonio e vita insieme...

mentre nel libro che sto leggendo "Aspirapolvere di stelle" due delle tre protagoniste vanno in fissa per il famoso scrittore Filippo Corelli, in particolare Arianna, mamma e moglie, ci fantastica su:
Anche Arianna si dirige verso casa sua, [...] Pensa a quando giovedì arriverà a Villa Verbena, e Filippo la vedrà [...] Filippo è solo. Lei entra, e lui è proprio lì, nell'ingresso. Come mai? Semplice, perchè sta andando in cucina. [...] Incapace di proferire una sola parola, lui si avvicina e la stringe convulsamente a sé. Poi Filippo riesce a proferire una sola parola, anzi, quattro parole "Sei una donna diabolica...". Facciamo cinque. "Arianna, sei una donna diabolica...".

[Stefania Bertola, Aspirapolvere di stelle - pag 101]

Vi lascio con un altro sognatore...



Un tuffo nel passato

Ecco, non è che glielo avrei augurato, ma le ho sempre detto che se avesse avuto problemi con l'allattamento (come per tutto il resto) ci sarei stata.

E a parte altri vari problemucci che per fortuna si sono risolti, Rebecca non si attacca facilmente al seno. Per cui per prima cosa la mia Amica ha iniziato ad usare dei miei para capezzoli (io sono arrivata ad averne di 3 tipi per disperazione), che le avevo dato insieme ad un borsone pieno di cose utili. Poi ieri mi ha chiamata per aiutarla ad attaccarla senza, e perchè sentiva il seno duro e dolente.

Ripasso così con voi qualche dritta che le ho dato, frutto della mia inenarrabile esperienza sul campo:

Attacco al seno
detto qui è faticoso da spiegare ma la tecnica che ho imparato è di prendere la zona appena intorno al capezzolo con due dita (io in genere usavo indice e medio, ma anche pollice e indice vanno bene) con il medio mi aiuto ad aprire la bocca del neonato spingendo il mento in giù e poi infilo in bocca il capezzolo spingendolo in su. L'importante è che la bocca del neonato sia ben aperta, non fatevi spaventare se piange perchè ha fame, anzi sfruttate la bocca spalancata per inserire bene il capezzolo (io usavo anche gli sbadigli!).
Se si è attaccato bene non fa male la suzione.

Seno duro, dolente, ingorghi, mastite, ragadi
- sopratutto all'inizio e verso la fine dell'allattamento, prima di ogni poppata un bel massaggio al seno (sopratutto se sentite zone dure), potete fare anche degli impacchi con delle pezze imbevute di acqua calda e poi massaggiare
- durante la poppata potete continuare a massaggiare le zone doloranti così che il bimbo riesca a ciucciare il latte di troppo
- ogni tanto, e se sentite il seno duro anche tutti i giorni, un bel bagno/doccia molto calda, continuate coi massaggi e spremete per far uscire il latte di troppo
- riguardo le ragadi se vengono è principalmente per l'attacco scorretto, per farle migliorare usate creme specifiche (magari anche commestibili così non le dovete togliere per la poppata), e poi tette al vento per farle asciugare

Altre piccole dritte: se sentite il seno caldo e dolorante avete febbre, e sensazione di influenza chiamate il dottore, potreste avere la mastite. Se una zona diventa calda, magari rossa, e dolorante allora potrebbe solo essere un ingorgo, che potete far passare con un paio di docce calde.

Estrarre il latte senza tiralatte
per vari motivi potreste averne bisogno, massaggiate il seno sempre prima, poi prendete la zona intorno a capezzolo (potete partire anche da circa 5 cm sopra) e iniziate a far scivolare il pollice spingendo verso l'indice. Quando prenderete la mano non farà male, e sopratutto facendo varie prove troverete il dotto nelle varie zone intorno al capezzolo e questo vi aiuterà a far uscire il latte accumulato in una parte del seno piuttosto che in un'altra.


Orari e gestione poppate
non siate rigidi sugli orari, dalle 2,30 alle 4 ore tra una poppata e l'altra non ci sono problemi, ma se una volta al giorno dorme anche 5 ore (sopratutto se è di notte) lasciatelo dormire, se il bimbo non ha problemi particolari e non è prematuro, non succede niente. Evitate però di andare sotto questo tempo minimo, anche per voi, per non stancarvi troppo.

Seguite sempre il vostro istinto!


Ammetto che oltre alla soddisfazione di averla aiutata il momento è stato molto catartico, della serie: se riesco anche con lei, non mi ferma più nessuno! Ho fatto in qualche modo pace con quel periodo tremendo dove non c'era un'amica esperta che mi veniva ad aiutare, dove nessuno pareva sapesse come aiutarmiNessuno nessuno.
Tutti tranne Michela (del consultorio di via Monte Ortigara), il mio angelo dell'allattamento (e della maternità, non avessi risolto l'allattamento chissà dove saremmo ora io e Ricky), a cui dedico il post...chissà mai se per qualche caso fortuito lo leggesse.

E' Natale... o forse no?

Sono già tutti pronti per il Natale quando manca anche più di un mese.
Questo mi ha dato sempre fastidio.
Quest'anno un po' meno, perchè voglio prepararmi a bene ed entrare nell'atmosfera, perchè l'anno scorso è stato un disastro, e perchè quest'anno Ricky inizia a capire quindi sarà la base dei suoi ricordi di Natale.
Voglio lucine, e luci soffuse, l'albero (anche se piccolo) fatto bene e coi regali sotto.
Voglio qualche decorazione per casa e sulla porta d'ingresso.
Voglio dei cibi che faremo solo in questo periodo.
Voglio (chissà se ci riesco) ascoltare il disco che ascoltavo quando ero piccola a natale quello con le canzoni di Bing Crosby e Nat King Cole...
Vorrei che più che la storia di Babbo Natale passi il calore del natale, il fatto di stare tutti insieme, e perchè no, i regali...


Rebecca esci!!

Una mia carissima amica sta partorendo.
E non avrei mai pensato di emozionarmi così tanto.
Di stare così tanto in ansia per il fatto che non ho novità.
Una nuova vita, in tutti i sensi. Una nuova vita anche per la mia amica che diventa mamma, una cosa che se non provi non puoi sapere.
Mi vengono i brividi a pensarla in sala parto, non riesco a immaginarla.
Sempre che stia andando tutto bene, più il tempo passa più sono in ansia.
Una nuova vita che ci unirà perchè sarà un'esperienza unica che abbiamo provato entrambe, e non mi riferisco solo alla gravidanza e al parto, ma al cresce una piccola creatura.
E i nostri bambini fra qualche tempo, giocheranno insieme!


Ci vorrebbe un'amico (ovvero odio le serie tv)

Sapete cosa non sopporto davvero delle serie americane?
Gli amici.
Hanno tutti un sacco di amici (per un sacco intendo più di uno), e in genere hanno solo quelli senza dover gestire parenti.
A partire da Friends, passando da Una mamma per amica...
A me basterebbe un'amica per uscire una sera. Non che sia mai stata da serata in discoteca e alcool. Ma ora ho proprio voglia di un'uscita sole donne con alcool e musica...
Ma sembra infattibile.
Tutte le mie amiche sono incinta e molto indaffarate, quando ero incinta io non volevo uscire (e non potevo bere...) per cui sono più di due anni che non esco seriamente con le mie amiche più care.
Oppure abitano lontano e tutti gli spostamenti sono faticosi e lunghi.
Qui nel nuovo paese ancora nessun amico nuovo e quindi intorno a me c'è il vuoto. La cosa stupenda è che ci si è creato il vuoto anche nelle amicizie di lui, tra amici che ci snobbano perchè abbiamo figli...e amici che stanno aspettando figli (pure loro). Per cui non facciamo altro che frequentare parenti o noi stessi, senza svagarci davvero mai.
Per cui odio Sex and the City perchè si vedono, sentono, escono di continuo.
Odio Cougar Town perchè tra lavoro, famiglia e vicini sono una grande famiglia felice.
Odio anche Brothers and Sisters perchè è vero che sono tutti parenti... ma sono tanti. Io e Lui siamo pure figli unici!

Le odio non perchè sono tutti ricchi e vivono in case assurde.
Ma perchè hanno un sacco di amici.
Che riescono pure a frequentare.
Io nel migliore dei casi poi non riesco ad organizzare niente perchè non ho tempo!

E allora perchè non ripiegare sui colleghi di lavoro? Beh nonostante mi abbiano rinnovato il contratto fino a dicembre, io lavoro da casa!
Quindi niente colleghi, niente amici!!
Odio quindi anche Scrubs, Grey's Anatomy e Ally McBeal!

Infatti mi sento molto più affine con The Americans al momento.. e ho detto tutto.

Comunque se avete da consigliare qualche serie asociale ditemi pure!! Così smetto di piangermi addosso..


L'alveare e le api regine

Stavo quasi impazzendo a cercare una ludoteca dalle mie parti, sapevo che c'era un'associazione che aveva un piccolo spazio gestito a ludoteca, ma non avevo più trovato notizie.
Caso vuole che oggi mentre uscivo dalla biblioteca, una signora mi chiede dov'è la ludoteca l'Alveare.
Io, che ne sapevo meno di lei, mi sono incollata a cozza perchè lei aveva un'informazione in più di me: la ludoteca era aperta ed era nello stabile della biblioteca.
Due informazioni più di me!
Lo spazio è un po' triste, sta nello scantinato della biblioteca, l'associazione è volontaria. Mamme volontarie tengono aperto lo spazio, e lo gestiscono. Per 20 euro si entra a far parte dell'associazione, si può portare il bimbo tutti i pomeriggi dal lunedì al giovedì (ma non lo si può lasciare lì solo, non è un baby parking), si può prendere in prestito lo spazio per le feste e si ha l'assicurazione.
L'idea mi è comunque piaciuta, mi serve un posto dove portare Ricky d'inverno o comunque dove farlo giocare e fargli vedere altri bambini.  A casa dopo un po' ci si annoia.
Almeno io mi annoio, tra le altre cose l'associazione si ripromette di creare uno spazio per poter fare due chiacchiere tra mamme.
Mentre parlavo con una delle mamme volontarie che stava sgranocchiando un biscotto, Ricky si fiondava su tutte le palle che incontrava, tirava un carrettino, prendeva un giochino.
Una nonna (li avrà portati lei i biscotti?) ha detto ben due volte: "Guarda il piccolo come è intraprendente!".
Si perchè lui era il più piccolo di tutti, e anche io.
Come sempre.
Una congiura.
Ok volevo essere una mamma giovane, ma non pensavo di essere l'unica!
Mi vengono i complessi di inferiorità con le altre mamme più grandi!
Sento sempre che mi guardano dall'alto in basso.
Che pensano sia una bambina anche io.
Ho anche tagliato i capelli, sperando di sembrare più grande, ma niente. Ultimamente mi sto truccando, ma ancora niente. Per citare il telefilm che ha dato il nome al blog (Appunti di un giovane medico): è meglio se mi faccio crescere la barba o metto gli occhiali per sembrare più adulto?
Sarà che tutti mi trattano da bambina, nonostante io ormai sia una mamma e nonostante dia spesso del filo da torcere ai miei interlocutori. In genere solo dopo avermi conosciuta un po' meglio, si dimenticano di quanti anni ho. Tanto che Lui è molto più grande di me, le mie amiche anche e la mia responsabile al lavoro mi chiede consigli sul figlio che è pure più piccolo di Ricky...
Però perchè è così difficile oltrepassare quella soglia?
Voi avete qualche consiglio? Fingo di essere piccola e assecondo finchè non ci si conosce meglio? Faccio la sostenuta?
Metto gli occhiali?
Come faccio a non sentirmi più una bambina?
Perchè mi sento sempre una bambina?
Come dice Riccardo...: Ma?
Boh!

Annina Mia

Pensavo non sarebbe più tornato,
 invece eccolo lì,
 il mostro della rabbia che accompagnava i miei dì.

Già perchè tra le varie fluttuazioni ormonali (che minano il mio tranquillo e propositivo carattere), la stanchezza e la preoccupazione, ho passato il periodo - nascita di Ricky fino ad almeno 9 mesi dopo - nel buio del baby blues che è poi sfumato pian piano facendosi vedere solo a sprazzi in giornate stanche o piovose.
E pensavo di averlo superato.
Quegli scatti di rabbia, o di pianto, o di nervoso, eccessivi, tristi e inappropriati.
Invece ogni tanto (guarda caso sopratutto quando non ho dormito la notte prima...) riemerge e mi spaventa.
Per un attimo ha il sopravvento, stringo l'oggetto che ho in mano, o lo scaglio con forza (capita anche con gli strofinacci e lì capisco a maggior ragione che sto facendo 'na cazzata, perchè dopo un breve guizzo si afflosciano con scarsi effetti).
Poi respiro e cerco di riprendere la calma e il senno.
Ora che conosco bene il mio mostro lo controllo sempre meglio, ma ogni tanto scappa lo stesso.
Sono normale dottore?
Ora che ho meno ormoni in corpo è più facile da gestire e in ogni caso si fa vedere mooolto meno.
Ma ...sarò normale dottore?
Sono cresciuta con un padre iroso, non avevo pensato di poter essere io l'iraconda di famiglia, non mi piace l'idea di una mamma mostro che è sempre buona e dolce e poi gli prendono i 5 minuti e spaventa i propri figli.
Ma magari è normale.
Nel senso, io non ricordo quasi niente della mia infanzia, ma ci saranno stati momenti in cui i miei avranno perso le staffe... e nonostante il padre di fama irascibile, io non li ricordo.

Ad ogni modo dopo lo scatto di rabbia per una mela rifiutata, che è poi volata dal tavolo al cucinino, ho consolato Ricky che si era spaventato (non voleva mangiarla, si lamentava gridando e stava buttando tutto per terra...cosa che non faceva a 6 mesi, deve farlo a un anno e mezzo??) poi l'ho preso e mi sono messa a ballare con lui in braccio cantando a squarciagola Annina di Max Gazzè.  Che tra l'altro ci sta sempre secondo me, è molto catartica se cantata riferendosi ad un bimbo e non all'amata di turno...*
E Ricky ha preso a ridere come un pazzo. E anche io.
Abbiamo fatto pace.

                      * Annina

Se ho cambiato lo shampoo è per te amore mio     ecologico, e così salviamo l'ambiente
se ho cambiato città è per te amore mio                   campagna, aria più pulita e prati
se ho cambiato divano è per te amore mio              no vabbè questo l'abbiamo fatto per noi
guarda quel cappottino lo prendo per te                  ormai il 90% degli acquisti
lo faccio per te                                                               sono per lui

se ti porto al mare è per te amore mio                     si perchè ai bambini fa bene
se ti porto a ballare è per te amore mio                   sostituite ballare con parco giochi
se ti porto a Parigi è per te amore mio                    sostituite Parigi con giostre
guarda quell'orsacchiotto lo prendo per te             
lo faccio per te

se non bevo caffè è per te amore mio                     in gravidanza e allattamento vietatissimo
se ascoltiamo Vivaldi è per te amore mio             dicevano facesse diventare intelligenti
se non fumo più è per te amore mio                      questo non fa mai bene
guarda quel fiorellino lo prendo per te
lo faccio per te

Annina miaaaa
Annina mia
Annina miaaaa
Annina mia

Se guardiamo il tramonto è per te Annina mia
Se contiamo le stelle è per te Annina mia
ma se vuoi fare qualcosa per me amore mio                      
stai zitta                                                                            STAI ZITTO!
stai zitta
Annina mia
stai zitta
amore mio
stai zitta                                                                          AMORE MIO,

stai zitta
amore mio
stai zitta
Annina mia
stai zitta
amore mio
stai zitta                                                                           STAI ZITTO!
stai zitta
Annina mia
stai zitta 



Ps: buona notte mostro, non farti vedere per un bel po' please!

A lezione di genitorialità da Grande Orso

Come dicevo in un vecchio post, ho comprato la serie completa delle storie di piccolo orso e grande orso. Probabilmente Waddell aveva studiato psicologia, perché l'approccio sempre calmo e disponibile di grande orso potrebbe essere preso d'esempio da molti genitori.
Come quando piccolo orso ha paura dei rumori del bosco o del buio, grande orso ascolta piccolo orso e non gli dice semplicemente che sono frutto della sua fantasia o di non preoccuparsi, ma ci ragiona sopra e cerca di dare una spiegazione o un rimedio alle sue paure. Oppure quando piccolo orso decide di emanciparsi nella sua piccola caverna orsa, grande orso lo appoggia, dandogli comunque la possibilità di tornare quando vuole.
E quando torna piccolo orso, non lo prende in giro ma anzi ammette che gli è mancato è insomma il primo a manifestare i propri sentimenti. E ancora quando piccolo orso si propone di aiutarlo nei lavori di casa grande orso si fa aiutare, e dopo mantiene la promessa di giocare con lui.
Piccole cose, piccoli gesti di coerenza che è difficile vedere in giro.
Mi sarebbe piaciuto avere un padre così.
Mi piacerebbe essere un genitore così.
Poi però mi chiedo se uno ha un genitore così, lo odia lo stesso durante l'adolescenza? o magari lo odia ancora di più!
O peggio, magari piccolo orso da grande è diventato un eroinomane ubriacone...
Infondo questo non possiamo saperlo.


La bamba!

Para bailar la bamba se necesita una poca de gracia ...

Siamo in viaggio, direzione Ikea dobbiamo prendere un paio di cose, nel frattempo che Lui va alla ricerca nei reparti io e Ricky siamo all'area bimbi esterna, il piccolo si diverte come un matto.
Lui arriva, Torniamo in macchina, e ci dirigiamo al Leroy Merlin.

Y arriba y arriba

Al Leroy Ricky corre come un pazzo, gioca con le ruote dei carretti montacarichi, gira tutti i pomelli che trova nel reparto maniglie.
Prendiamo un altro paio di pezzi qui e di nuovo in macchina. Direzione nonni...
"Abbiamo ancora mezz'oretta, vuoi fare un salto al lidl?" chiede Lui.
Così vado al Lidl, prendo qualche cibo strano, controllo se c'è un tappeto che volevo prendere.
In macchina mangiamo dei torcetti burrosi salati, cantando a squarcia gola una canzone suggerita da Ricky "Ba ba, ba".

Yo no soy marinero!

Una volta dai nonni: "Se arrivavate prima potevate fare un salto dalla bisnonna!"
"..eh, in questi giorni sto lavorando tanto! Sono uscito tardi.."

Soy capitan, soy capitan 

Spero solo che Ricky non si senta così oppresso e obbligato nel frequentarci da grande.
Noi invece siamo sempre un po' più spudorati e ...cattivi, lo ammetto.

Bamba, bamba 
Bamba, bamba 
Bamba, bamba 
Bamba 



Lavorare con lentezza

Mancano i fondi, ti mettiamo in pausa fino a gennaio, poi vediamo come si è messa la situazione. Bene e io come mi regolo? Metto in pausa la mia vita fino a gennaio? Fingo di avere una lunga vacanza, anche se senza di Lui rende meno. O mi tuffo nella vecchia routine e spero in un'altro lavoro? Potrei sempre rivendermi come jukebox umano, sto facendo pratica con Ricky, lui alza un ditino a mo di direttore d'orchestra e mi da qualche indizio su quale canzone vuole sentire e io esegua.
Ma infondo dovrei esserci abituata, i lavoratori a precari per definizione sono abituati a gestire periodi brevi, ad imparare da zero un mestiere nuovo e dopo tre mesi essere fidi nuovo sulla cresta dell'onda alla ricerca di una nuova occupazione.
Anche se io mi ero illusa di poter stare chessò un anno.
Con variabilità da un mese a 13 mesi ho fatto un po' di tutto. Dalla parrucchiera alla stagista su un set (di Questo nostro amore, ndr), dalla pizzaiola alla redazione della web tv universitaria. Dalla baby sitter alla tutto fare in un'assicurazione. Dalla bibliotecaria all'assistente in un museo. Certo alcuni erano tirocini, ma anche se non pagata io lavoravo. Certo alcuni erano in nero ma a volte sono durati di più di quelli con un contratto. Ironia della sorte questo è il primo lavoro da assunta determinata, niente cocodè, nessun progetto. Pensate, ho anche il tfr!
Credo di potermi pagare giusto lo zucchero nel caffè con quel tfr ma ne vado orgogliosa!
Sigh.

Mama Mae' prega perche' il mondo va piu' veloce di me

ovvero come scrivere in modo più poetico il post precedente

Io ero Doroty, nella sua tranquilla campagna fatta di spaventapasseri e crostate, la vita scorreva lenta, sempre uguale e talvolta noiosa. Il vento forte e la sua tromba d'aria mi hanno poi risucchiato, facendomi vorticare a velocità che non credevo possibili, eppure in quel vortice c'ero già stata. Ma ora tutto appare più sporco, più polveroso e ambiguo. Stanca confusa e frustrata cado a terra sbattendo la schiena tutte le sere.
Quando rientro nel cono d'aria la mattina successiva dimentico tutto, la famiglia, gli amici, gli impegni.
Quando a metà del mio giro mi ricordo di qualche impegno in genere è troppo tardi.
Quando la sera con la schiena dolorante penso a come far quadrare i conti, inizia a farmi male anche la testa...
Quando è successo? che il mondo andasse così veloce (o facesse finta di, o si vantasse di), quando è successo che tutto si fosse complicato a tal punto che niente di ciò che vedi o senti è reale.
Pensavo accadesse solo nei film.

Disfatta mi accascio a brandelli sul tappeto della camera del mio bimbo, lui e suo padre mi sorridono, abbracciati. Quel vorticare mi aveva fatto dimenticare di loro, il mio rifugio sotterraneo, le mie fondamenta.
Disfatta, in polverata, con pezzi di vita altrui addosso cerco di ritrovarmi, ma staccare quei pezzi sembra impossibile. Sorrido ma dietro c'è tutto un meccanismo che sta andando avanti.
Mi sento una cattiva madre, cattiva compagna perhè non riesco a staccarmi il marcio da dosso, non riesco a tornare coi piedi per terra. La testa gira ancora.
E poi Ricky ti prende per mano, ti porta dietro la tenda del salotto insieme alla palla. Decido di lanciare la palla in alto, la guardi e ridi insieme a lui, ti godi il momento seduta con la schiena al vetro, un bambino vicino che va avanti e indietro per riprendere la palla una canzone maliconica sullo sfondo.

I have fallen, I have stood up
I've had the patience of a tree
You have trembled, you have stayed still
You have tumbled like a weed
All the mountains, all the deserts
Go for miles and miles around
We have driven for years now, baby
Just to get back to a place we had already found

Vonda Shepard - The Wildest Times Of The World


E per un attimo hai trovato la pace. E il vento ha smesso di soffiare.

Fermate il mondo, voglio scendere!

Quando si è complicato così tanto il mondo?
Ultimamente sono così stanca e triste, sembra essere tutto difficile. Anche uscire a svagarsi è diventato difficile visto che ci si è fermata la macchina per ben tre volte e il meccanico non ha ancora capito il perchè.
E poi le scadenze dei pagamenti, e quanti pagamenti ci sono??
E le cose da prenotare? Il pediatra, il caf, la commercialista...
E poi dovremmo ancora comprare qualcosa per la casa e i piccoli lavoretti da fare.
E le cose che si rompono.
E le persone che creano problemi che non ci sono.
Tutto questo finisce per oscurare le cose davvero importanti, quelle che rimangono alla fine di tutto.
Lui e Ricky, che sono lì e mi sorridono e io ho solo i nervi a pezzi e sono triste.

Vi voglio bene, e speriamo passi presto questo periodo...

In biblioteca con Piccolo Orso

Il mio piccolo sta crescendo, e lo noto anche dai libri che predilige. Se prima erano poche parole, grandi immagini, qualche frase semplice, ora si può leggere anche una storia di senso compiuto con diverse frasi e disegni ad acquarello. Ecco alcuni libri per bambini dai 12 ai 15 mesi... secondo Ricky.

L' orchestrina di Taplin Sam; Lucas Gareth; Lucas Katherine

L' orchestrina

La storia forse non è il massimo ma l'idea carina e sopratutto è molto divertente schiacciare i bottoni e sentire musica classica, divisa per strumenti, invece di rumori o versi di animali.

Andiamo a casa, Piccolo Orso di Martin Waddell


Questo libro l'ho preso perchè sbirciando l'interno avevo visto l'uso di parole inventate e la ripetizione delle frasi. Letto la prima volta in macchina sembrava attirare l'attenzione, letto a casa non molto. Poi prima quando era ora di andare a dormire per Ricky ho riprovato a leggerlo, Ricky si è appoggiato a me e si è messo ad ascoltare, poi si muoveva, saliva, scendeva, però era attento. Poi ha preso il latte e ha indicato il libro, così a ricominciato a leggere, finito il latte si è appoggiato di fianco immobile e silenzioso che sembrava addormentato, ad ascoltare. Quando l'ho preso in braccio per cullarlo un po' prima di farlo addormentare nel lettino, ho raccontato di nuovo la storia, invece della sola ninnananna. E' crollato.
Ora l'ultima parte magari è un caso, ma è stato così bello poter leggere un libro lungo e complesso, con lui attento e accoccolato che mi veniva da ridere per l'emozione, mentre facevo il vocione di Grande Orso.
Ovviamente i libri presi in biblioteca hanno un difetto... spesso non si trovano da acquistare perchè sono troppo vecchi, però la cosa bella di questo libro è che funziona anche se letto in inglese (e poi è di facile traduzione per cui ogni tanto si può leggere in italiano) e in inglese se ne trovano parecchi, per cui Let's go home, Little Bear!


I vestiti di Lisa e Suoni di Liesbet Slegers

Questo non è ai livelli di Piccolo Orso, ma è comunque lungo con molti elementi, a Ricky è piaciuto. L'assortimento di situazioni (almeno in biblioteca) è sempre il solito, ma alcuni titoli sono simpatici, come tipo di sviluppo.
Mentre quello sui suoni è molto più semplice, ma a Ricky è piaciuto molto perchè c'era l'orologio, l'ambulanza (brum brum), il telefono...



ps: come forse potrete notare dall'ora del post (l'una e qualcosa di notte) ho sempre la mia insonnia mensile. Dopo quasi tre settimane di lavoro (in cui crollavo a letto anche prima del solito) è una sensazione strana questa.. intanto sto rivedendo Revolutionary Road in tv, finisco il post e spero di dormire. Se no domani chi si sveglia??


La borsa della mamma

L'altro giorno leggevo di alcune idee montessoriane per giochi a costo zero. Una facile facile è la borsa della mamma, o meglio una riproduzione con cose simili ma sicure ovviamente. Dunque quello che serve è:
Un foulard
Il portafoglio (pieno di tessere perché è un piacere tirarle fuori)
Le chiavi di casa (anche se ahime non ci sono sempre)
Un bicchiere richiudibile
Una merendina per la mamma
Un calzino da bambino, usato
Un pacchetto di creacker aperto (le cui briciole sono sparse ovunque)
Un sacchetto di stoffa richiudibile
Una scatoletta di latta con un assorbente
Un pannolino rotto (si, sono riuscita a rompere un pannolino mentre glielo mettevo) e una confezione vuota di salviette
Un ombrello richiudibile
Caramelle sparse
Una scatola di caramelle
Un libro (attualmente: undici solitudini di yates)
Scontrini vari
Un mini kit da cucito
Una pallina gialla
Un profumo rollon
Un kit per le unghie


L'occorrente è liberamente ispirato al contenuto attuale della mia borsa, ovviamente potete variare gli oggetti e mettere meno briciole!

Aprire gli occhi

Di ritorno dall'ennesima cena dai suoi. Di ritorno dalla solita sequela di quanto è bello Riccardo, di quanto è uguale a Lui, di quanto sia bello e bravo quanto lo era Lui. Di ritorno dalla solita serie di domande che mi fanno a cui però non vogliono risposta, lasciando fluttare le mie parole solitarie a metà discorso.
Stanca e frustrata chiedo in macchina a Lui perché non piaccio ai suoi. Lui mi dice che è perché loro hanno l'idea della famiglia unita che si vede di continuo. Io dico che però loro la vedono come un'imposizione e ce la fanno vivere come tale. Lui mi da ragione, ma è comunque quello il problema.
Poi dico: dovevi andare a vivere da solo così avrebbero capito che non è colpa mia se non li frequenti.
Invece mi rendo conto che ho detto una scemenza, che lui  sarebbe andato ogni sera a cena per pigrizia, comodità e perchécosìglifacciopiacere, e per lo stesso motivo gli avrebbe fatto fare il bucato. E una volta arrivata io avrei cucinato cene e lavato mutande sporche, rubandogli il figlio.
Hanno ragione loro.
Sono la stronza che che gli ha portato via il figlio, sono la carie che ha rovinato la famiglia, il tarlo che ha scavato l'anima del loro piccolo.
E quando sarò vecchia morirò sola, e lei riderà nella sua tomba perché col suo metodo  fatto di sensi di colpa si è tenuto stretto figlio e nipote. Io col mio invece avrò lasciato andare all'estero mio figlio, che magari non figlierà neanche e se figlierà, lo farà all'estero così che i miei lontani nipoti, nelle rare volte che mi vedranno, non sapranno neanche quello che gli dico.

Sono un filo giù sta sera, si sente?

Nightmare before work

Circa le quattro di notte, mi sveglia qualcosa, non sono sicura cosa e nel buio rimango in attesa. Il sogno appena interrotto mi torna alla mente: io e Lui pronti per partire per Amsterdam. Di viaggi in aereo ne avevamo già fatti con il piccolo, i miei genitori però questa volta sono venuti a badare a Ricky che non verrà con noi, io mi vesto in tutta fretta, poi torno indietro, avevo dimenticato qualcosa. Nel momento stesso in cui mia madre apre la bocca, mi viene in mente lo stesso pensiero: forse è meglio se portano Ricky a casa con loro, invece che andarlo a prendere l'indomani mattina, se si svegliasse di notte come farebbe da solo a casa?
Un altro rumore, è Ricky, ha perso il ciuccio. Mi alzo e rifletto sul sogno, i sensi di colpa si sono insinuati nel profondo.
Già perché ho appena iniziato un lavoro, che dopo due anni a casa, nonostante sia un part-time, è comunque una bella doccia fredda. I sentimenti sono contrastanti, se da un lato nel mezzo della mattinata ti rendi conto di essere la ragazza di una volta, che non sei cambiata, sei ancora tu, che parli finalmente con qualcuno di nuovo, che ti senti di nuovo parte di qualcosa. Dall'altro pensi che c'è qualcun altro che cresce tuo figlio. Ma tutti questi pensieri spariscono sommersi dalla miriade di cose da fare e organizzare. Tipo: quando pulisco la casa? Solo il sabato, o i 10 min prima di andare a lavorare rischiando di perdere il treno o verso mezzanotte quando ormai non ci sono più forze? E le bollette chi le paga? E la spesa che facevo al mercato di mattina?
La prima settimana è stata massacrante, anche nel w.e. non siamo andati a correre perché ero troppo stanca. E mi è venuta in mente la mia amica avvocato... che sta per avere un altro figlio, e lei non lavora neanche part-time!
Ps: comunque io e Ricky non abbiamo mai preso aerei, che vorrà dire?

Corri Forrest!

Per il progetto "smaltisco l'ennesimo biscotto di troppo" mi sto imponendo con Lui ad andare a correre, lo impongo a lui perchè per quanto odi correre, è economico e facile da fare, e nonostante sia Lui l'appassionato di corsa.... e anche lui quello più pigro dei due.
Purtroppo al momento se riusciamo ad andare una volta a settimana è già un miracolo, in più lui è allenato, io no e riusciamo a fare al massimo mezz'ora.
L'organizzazione è la seguente: io concentrata, goffa e molliccia corro dietro a Lui slanciato e saltellante che spinge eroico il passeggino, tra l'altro andando pure piano altrimenti chi gli sta dietro?
Nel nostro insieme comico, stiamo comunque riscuotendo un certo successo, la prima volta è capitato che un belloccio a piedi ci notasse e dicesse qualcosa che suonava come "Jogging con neonato! Grandi!", mentre oggi un trio mamma, papà e bambino in bici ci ha salutato, e poi la mamma mi dice "Che bravi!" con sguardo ammirato.
Forse perchè fa tanto anticonformista, almeno qui in Italia, forse perchè molti... vorrei ma non posso, forse perchè fa tanto famiglia unita.
Mi godo i complimenti. 
Vi scrivo.
E mangio un altro biscotto...

Cartelli di rabbia

Mi dicevano tutti che i bimbi crescono più in fretta al mare. Bene Ricky ha smesso di parlare due, tre giorni.
Poi è esploso: ha imparato a dire luna, uva, acqua per indicare ogni forma d'acqua esistente; è migliorato molto nel camminare che ora va pure in salita in montagna; e poi è diventato, non so come spiegare, più presente...
Da quel momento, anche qui a casa, è diventato uno spasso. Poi si è alzato, o forse si sono solo addrizzate le gambe, in questi giorni ha imparato a dire no: ma non come prima che lo diceva così tanto per fare, ora lo grida ogni volta che non vuole fare qualcosa. Insomma altri passi in avanti.
Ci voleva, anche lui ha ammesso che abbiamo speso bene i pochi soldi che avevamo.

Le prime vacanze in tre invece sono state parecchio strane. Sarà che non mi sentivo affatto in vacanza all'inizio. Ma solo nuovamente traslocata. Sarà lo stress che era davvero parecchio. E farlo andare via è stato difficile. Ad ogni modo i primi tre giorni stavo quasi entrando in crisi e pensavo se davvero i miei genitori avevano fatto per anni le vacanze solo per me, senza mai riposarsi un po'. Poi mi sono presa uno spazio mio, scegliendo una collana in una bancarella, ed è come scattato qualcosa. Siamo andati in bici nella pineta, a cena in un ristorantino in riva al mare, a correre nel paesino vicino al campeggio.
Abbiamo cercato di evadere rispettando i ritmi del nuovo arrivato. E il tempo è volato. Stop vacanza finita.
Tutto sommato buon segno, perché quando il tempo scorre veloce ci si diverte no?

Piccolo appunto sulle mamme al mare: ma perché non vi aprite un po'? O avete paura di germi e batteri come nelle pubblicità dei disinfettanti? Prima mamma quasi non si è fatta vedere, stava nel bungalow di fronte con tre bambine stupende dai capelli rossi e padre figaccione, col padre scambiate tre parole. Mamma due in spiaggia, cordiale fino a quando mi ha chiesto se Ricky dormiva: io rispondo si, lei dice che la sua no, e finisce la conversazione; spariscono infondo al mare. Mamma tre parla poco, il marito un chiacchierone, lei si mette a fare cartelli di sabbia con le bambine. O forse no: 'perché piangi Brigitta? ...pausa ... Ma lo sai che la mamma ci tiene molto ai suoi castelli!'. Mamma quattro sembrava simpatica ma l'ho incontrata solo di sfuggita a colazione. Mamma cinque sembrava tipo mamma uno, poi dopo un paio di giorni si è sciolta un po' e due parole le ha fatte, ma non erano molto interessanti.

Va bene, va bene... Sono troppo esigente, lo so. Però voi potreste anche tirarvela meno!
Anche se sto iniziando ad avere l'impressione che sia io ad apparire strana e dura, e non facilmente avvicinabile, ma allora perché i vostri mariti sono così cordiali? Sarà solo competizione femminile la nostra? Amplificata, dall'essere mamma, all'ennesima potenza??

Così, anche tu parti...

Si parte, oggi si parte. Finalmente le vacanze. Non mi sembra vero. Non riesco ad immaginarmelo in tre. Abbiamo lasciato i gattini soli nella casa nuova, un po' mi spiace perché in questi giorni erano già nervosi per conto loro. Ma chissà, magari hanno avvertito l'ansia da preparativi. Lasceremo la casa neonata, quasi un tradimento. Eppure così necessaria questa vacanza.
Mi sembra tutto così surreale, un ricordo più che un futuro. Come quelle foto che conservano i genitori arrossate dal tempo, indebolite dalla memoria.
Mille pensieri, dalla paranoia da incidente, alla paura che ricominci l'insonnia o che non dorma Ricky. Emozionata per il viaggio, incuriosita dalla scoperta del mare bambino. Cullata dai bei ricordi di passeggiate lungomare, sale tra i capelli e intensi profumi. Tempo per me e per Lui, per riscoprire i genitori innamorati, romantici nelle piccole cose.
Un viaggio da bambina a mamma, da mamma a bambino.
A presto.

Rospi da ingoiare

È ufficiale, l'ha confermato anche la vicina della nonna del mio compagno: Ricky è uguale a suo padre, anche nei comportamenti.
Lo stesso sguardo, la stessa timidezza.
La stessa intelligenza. La stessa tranquillità.
Io come risaputo sono stata solo un utero in affitto. Se assomigliasse a me probabilmente sarebbe brutto, stupido e antipatico. Ah poi se va dal papà è il cocco di papà, gli vuole bene. Se viene da me invece viene prontamente prelevato e portato verso altri orizzonti. Tra l'altro non è che me lo tenga incollato o lo cerchi. Io lo lascio fare, mi estraneo lasciando gestire il pupo ai nonni. Ma se viene da me gli do retta, forse secondo loro dovrei ignorarlo. O magari se me ne stessi proprio a casa sarebbe meglio.
E poi: "Di' papà. Di' papà!" come se non glielo facessi dire a casa. E ancora: vai da papà, papà guarda cosa fa. Mamma mai.
E quando me lo riporti, e quando me lo lasci, come se lo tenessi segregato. E la volta che gliel'ho lasciato mi dice: "a stare tanto con lui poi si impara a conoscerlo..." buon inizio penso "per esempio ieri ad un certo punto si è girato e aveva tutto lo sguardo di Lui!" brutta fine.
Certo ora me la prendo solo perché tutte queste cose mi fanno venire in mente che non mi sono mai sentita del tutto accettata nella loro famiglia. Probabilmente non si aspettavano una come me, magari preferivano una persona più credente, meno pratica e più casalinga. Di sicuro più magra e magari più alta, più dolce nei modi di tutti i giorni e meno spiccia. Magari meno sincera ma più allegra.
Ma io sono così e in fondo non è che dobbiamo starci simpatici per forza.
Per cui ora sto cercando di fare pensiero zen, non pensarci troppo e sperare che un secondo figlio possa migliorare un pochino le cose. Magari  capiranno che i bambini sono molto simili e non perché siano tutte fotocopie di Lui, che certi atteggiamenti, certe tappe le passano tutti. Che si può essere meno apprensivi, meno smaniosi. Perché con due poi bisognerà dividere attenzioni e forze, così magari smetterà anche di dire che lo crescerebbe lei.
...anche se il dubbio che non sia così ce l'ho sempre. Mi chiedo: e se poi Ricky sarà sempre il preferito e non calcoleranno il secondo. O magari il secondo fisicamente sarà più simile a Lui e lasceranno da parte Ricky? O magari li prenderanno come cloni del padre e non cambierà nulla ma peggio si moltiplicherà tutto?? L'ideale sarebbe una femmina.
Ma non penso avrò femmine.



Ah si... dal prossimo anno, se tutto va bene, abbiamo deciso di riaprire le danze!

Lieto evento



Ultimamente ho visto un film intitolato "Travolti dalla cicogna" è una pellicola francese divisa a metà: se nella prima parte si sorride nonostante la trama sia molto veritiera su come la coppia innamorata affronta la gravidanza, nella seconda parte con la nascita della bambina qualcosa vacilla, i toni si fanno più pessimisti, la presenza del compagno sparisce, l'amore di coppia dopo un figlio è impossibile. Quello che mi ha colpito di più però è stata Louise Bourgoin, bella e incredibilmente calata nel ruolo anche fisicamente, oltre che a una buona regia e ad un ottima fotografia.

Il finale lascia un po' a desiderare trascinandosi questo pessimismo che farebbe cambiare idea riguardo i contraccettivi anche al Papa, per quanto il cambiamento con l'arrivo della bambina sia drastico e senza possibilità di salvezza. Ma comunque il film è godibile.
Incuriosita sopratutto dal finale frettoloso e confuso sono andata a cercare informazioni sul film e ho scoperto che è tratto da un libro: Lieto evento di Eliette Abécassis.
La pellicola ricalca molto il libro infatti affermazioni e dialoghi li si trovano qua e là come fosse il copione, al contrario del finale che riesce ad essere ancora più pessimista e depresso (soprattutto nei confronti delle relazioni di coppia).
Su un concetto il libro mi ha colpito nella parte finale intrisa di pessimismo:

"E se la smettessimo di dire che il bambino è una persona? Ci hanno detto troppe volte che è una persona, forse per questo ci mette in discussione è il terzo elemento che, come nel romanzo di Simone de Beauvoir, distrugge la coppia. Ma se invece ci interessassimo alla coppia, il bambino starebbe meglio perchè potrebbe vivere con suo padre e sua madre, e non in coppia con uno dei due solamente. Siamo noi che abbiamo inventato il bambino facendogli credere di avere un posto nella società e lui si sta impadronendo di tutto lo spazio. Ma quale "noi"? Chi ha inventato il bambino? Rousseau certo, invitando all'allattamento, poi la Dolto dandogli la parola, Winnicott, Bruner... e tutti gli psicologi dell'infanzia che insistono a farci credere che il bambino è una persona. E soprattutto il dottor Freud quando ci ha fatti sentire in colpa dimostrandoci che tutto si gioca prima dei tre anni."

[Lieto evento - Eliette Abécassis -Marsilio -  p141]

Su questo sono pienamente d'accordo, prima di tutto perchè chi si dedica anima e corpo al bambino rischia seriamente per la coppia, e da figlia di separati posso dire che la coppia è importante. In secondo luogo perchè più nozioni si hanno su un argomento quale l'allevamento di un figlio più si rischia di affrontarlo a livello tecnico  e non empatico e animalesco come invece dovrebbe essere.

Dammi un minuto!

Ispirata dal commento di una mia appassionata lettrice ecco qualche dritta per avere qualche minuto, o godere  dei momenti di concentrazione dei nani.
In generale io sfrutto quando Ricky è concentrato in qualche gioco suo per fare altro. Le prime volte andavo e tornavo velocissima gridando "mamma arriva!", i tempi si sono allungati e successivamente quando Ricky si accorgeva di essere solo mi sporgevo e dicevo "vieni da mamma!". Così ho iniziato a potermi spostare per casa in tranquillità. Camera di Ricky, camera da letto e bagno sono le zone meno pericolose in assoluto, per cui ce lo lascio tranquilla (va e viene in autonomia), quando parte e va in cucina invece cerco di farlo tornare indietro conquistandolo con qualche gioco che tiro fuori per l'occasione, quando gioca con qualcosa lo lascio fare sparendo in un'altra stanza o mimetizzandomi con la tappezzeria, così facendo non interrompo il suo flusso di pensieri e gioca di più.

In generale metto a rotazione i giochi e tengo a parte quelli con cui gioca da solo per un po,' per quando inizia a stufarsi e io ho ancora da fare; quelli elettronici per quando sono disperata. Gli intrattenimenti Bonus invece, quelli per quando ho finito le idee, il tempo o la pazienza sono nell'ordine:un filo d'acqua dal bidet, cereali semplici - riso soffiato da mettere in una ciotolina o sul vassoio così un po' ci gioca un po' li mangia, farina - cacao sul vassoio s'infarina tutto ma funziona, cartoni (questi proprio solo in caso di necessità o quand'è malato).

Un altro consiglio è capire cosa li attrae di più e cercare, creare giochi di conseguenza: a Ricky piace infilare le cose come il faro dell'ikea con le forme da impilare, i cubi bucati con il bastoncino, le spine nelle prese (ho fatto per lui una versione non pericolosa con una scatola bucata), inserire le chiavi ecc... quando voglio tempo propongo quel gioco. Le palline, o cose da "far girare" come un piccolo timone fermato ad una base, una ruota di un secchio ecc..

Spero di avervi aiutato almeno un po', e voi avete idee per altri giochi o intrattenimenti di emergenze?

Tempo nuovo

E dopo un anno e vari equilibrismi sulle necessità del nuovo membro della famiglia, ecco che la routine prende una piega nuova. Dopo che vedere un film per intero era una chimera, dopo che leggere era un tabù, dopo che stare anche solo sdraiata su un tappeto era fuori legge, proprio lì ferma su quel tappeto, mi accorgo che mi sto annoiando! E realizzo solo dopo qualche giorno che ho finalmente del tempo per me. Certo tempo non sempre esclusivo, ma tempo.
Ultimamente mentre Ricky gioca da solo con me accanto che sorrido alle sue scoperte o gli propongo un giochino nuovo, ho iniziato per esempio a leggere. Oppure a fare qualche addominale (lasciamo perdere però in che condizioni è la mia pancia!), ascoltare musica (si, non so bene perché ma mi sembrava complicato prima) e cantare a squarciagola come quando ero adolescente, ma sopratutto sistemare casa! Così adesso sistemo casa quando è sveglio,di mattina che è più propenso a giocare da solo, poi facciamo pappa e le due ore di sonno che si fa le passo stravaccata sul divano a guardarmi un film. Ho a fare la maglia, ho a riempire una nuova pagina del suo album con lo scrapbooking, o a dipingere, o semplicemente a sfogliare un giornale. Riscopro vecchie passioni, le alterno come un tempo, e a volte sogno di poterle fare con lui, quando sarà più grande.
Poi visto che per fortuna dorme di più la notte, invece di farmi compagnia in queste notti insonni (ufficialmente per causa ormonale... Rispettivamente preovulazione e premestruale, devo decidermi a fare un salto da uno che è laureato in medicina o ginecologia) dicevo in queste notti insonni, scrivo sul blog!

Buona nuova vita. - Parolexdirlo

Cari miei lettori,


 sto partecipando a questa cosa di Donnamoderna, una lettera su qualcosa che non avete mai avuto il coraggio di confessare.


Questa è la mia:


http://casting.donnamoderna.com/parolexdirlo/contributo/buona-nuova-vita/


Scusate l'intrusione nel blog.


A presto!


Ps: ovviamente il mio è di fantasia :-p

Novità

Quando è nato Riccardo tutti mi dicevano: "eh ogni giorno imparano una cosa nuova!" mi è sempre sembrata una scemenza, e dopo quasi un anno devo dire che mi sembra ancora una scemenza.

Meglio dire "Sembra che non cambi niente e poi invece... ecco una novità!", più credibile.

Poi ho notato che vanno a blocchi da tre più o meno: 0-3 da essere fuori dal mondo, succhiapappa a tradimento, diventa un po' più cosciente e sorridente. 3-6 inizia a farsi più divertente, con buone probabilità starà seduto e o si rotolerà, ride di gusto e piange meno. 6-9 svezzamento, giochi da solo, qualche sillaba e gattonamenti. 9-12 sempre più giochi da solo, mangia da solo (almeno con le mani) e prova a camminare, imita suoni e gesti.
Ma dovete aspettare proprio lo scadere del terzo mese a volte per vedere novità, almeno col mio è stato così: il primo mese passa, il secondo  mese per me iniziava (ora sempre meno) l'insofferenza, il terzo mese volevo soltanto che ci fosse una novità, che imparasse qualcosa di nuovo, che potessimo fare qualcosa insieme che prima era impossibile. E proprio quando mi sembrava di impazzire zac! Lui imparava due tre cose nuove nel giro di una settimana.

Comunque più crescono più cose imparano, tanto che a volte sembra proprio che "ogni giorno imparano una cosa nuova": se per ridere e prendere un po' di coscienza ci mettono davvero tre mesi, quando hanno circa un anno da un giorno all'altro imparano ad impilare i giochi, a infilare il bastoncino nei buchi, a girare le pagine di un libro, a fare un verso, o imparano dov'è il cielo.

Insomnia

Con fatica e determinazione sono finalmente riuscita a far addormentare Ricky alla stessa ora. Verso le nove e mezza il piccolo cede a Morfeo per poi risvegliarsi solo una volta perso le 3.30.
Ecco forse è quella volta che mi frega. Perché l'idea che si svegli quella volta manda in tilt il mio

cervello provato da un anno di sonno anomalo. O magari è perché sono in preda agli ormoni che mi han fatto scoprire, che oltre alla sindrome premestruale esiste pure l'insonnia premestruale e anche quella preovulatoria, e ovviamente io godo di entrambe da dopo la gravidanza. Sarà che qualche settimana fa ha avuto una tosse forte che non lo faceva dormire, e io con lui sveglia a sorvegliarlo. Sarà che io infondo ho sempre avuto questo problema.
Ma sono notti che non dormo. A volte qualche ora riesco a farmela. Altre come questa, vado in bianco. Con il cervello che inizia a far male, un misto tra rabbia e tristezza e solo più voglia di piangere.
Ho già provato di tutto; tisane, melatonina, magnesio... Essendo ora disperata devo decidere se optare per le cause ormonali e provare a prendere la pillola (che in passato mi aveva aiutato in un periodo di livelli un po' sballati), oppure prenderla come un'insonnia da agitazione (perché poi non riesco a capire, starò forse scaricando quella accumulata?) e quindi probabilmente mi daranno degli ansiolitici.
Solo che io farei a meno di entrambi.
Nel frattempo che decido da quale specialista andare, continuo con gli esperimenti come quando Ricky non dormiva. Con lui ce l'ho fatta per ben due volte a trovare la causa. Chissà che non ci riesca anche per me!


I primi frutti

Qualche mese fa mia madre mi disse: "Se non lo fai pasticciare ad ogni pasto con il cibo hai meno da pulire tutte le volte"
"Ma così non impara a mangiare da solo, e poi tanto devo pulire tutto lo stesso." ho ribattuto un po' offesa per essere stata ripresa come una bambina dalla madre che mi ha insegnato, a modo suo, a mangiare da sola."Glielo puoi far fare ogni tanto, impara lo stesso. Io non te l'ho fatto fare e tu mi pare sappia mangiare da sola." ...ecco appunto.

Oggi a 11 mesi Ricky mangia con la forchetta. Ok non proprio tutto, e fa comunque sempre un po' di casino, ma nel gruppo di mamme (e sono 40) che conosco su facebook lui è il primo (ed è anche uno dei più piccoli); alcuni bambini non mangiano da soli neanche con le mani, tanto per intenderci.
Il processo è stato semplice e naturale, per nulla forzato. Se avete un bambino in età da svezzamento e volete provare è semplice: all'inizio non saprà prendere in mano cose piccole per cui dovete dare cibi che non si sbriciolino troppo ma che sono comunque morbidi da mangiare (come pezzi di torta, polpette a pezzi di verdure, fagioli o carne) lui imparerà ad imboccarsi d'apprima mangiando fin dove c'è la mano lasciando dei pezzi notevoli, poi passerà di mano in mano riducendo gli avanzi, infine imparerà ad aprire la mano per cacciare letteralmente dentro tutto quello che c'è. A questo punto avrà sviluppato la presa a pinza degli oggetti piccoli come un chicco di riso, da qui in poi potete dargli tutto. Basta che non sia troppo duro da mandar giù. Se volete consigli più dettagliati potete dare un occhiata al sito di Autosvezzamento, io mi ci sono appoggiata all'inizio facendo comunque uno svezzamento misto col classico.
Piano piano mostrerà interesse verso il cucchiaio e la forchetta che lo imboccano completando i suoi pranzi e le sue cene autonome, voi lasciateglieli in mano perchè prenda confidenza. Poi lo aiuterete a imboccarsi ed infine ad infilzare, a quel punto farà tutto da solo, anche se non sempre, ovvio.

http://youtu.be/9waFkslVo-0

Un po' come quando mia suocera mi prendeva per pazza quando leggevo i primi libri a Ricky, la pediatra all'ultimo controllo mi ha detto di iniziare a leggere al bambino: "Lo faccio già e lui in genere mi porge il libro che vuole perchè glielo legga." son soddisfazioni.

Giochi 6-12m

Volevo consigliarvi qualche giochino da fare in casa per bambini che sanno già stare seduti e maneggiare oggetti (circa sei mesi) fino a quando non camminano ancora (giusto perchè non ho esperienze in merito ai camminatori ancora).

La cesta dei tesori è una bella idea rubata ai migliori asili nido suggerita da psicologi e pedagoghi, tutto questo al modico prezzo del cesto, che se avete già in casa costa pure meno! Il cesto consigliano essere di materiale naturale e ricoperto di stoffa, deve contenere per la maggiorparte oggetti non pericolosi, naturali o casalinghi. Potete mettere mestoli, cucchiai, pentoline, coperchi, utensili di legno, sonagli, pezzi di stoffa varia, lana, noci grandi, semi di avocado, scatoline di latta piene di fagioli, bottiglie di pastica con sassolini, insomma oggetti di varia forma e natura cercando di mettere meno plastica possibile, visto che sono già pieni di plastica dappertutto. Il cesto va rinnovato aggiungendo e togliendo oggetti, di tanto in tanto.

Quando c'è bel tempo e se avete un balcone adatto potete giocare con l'acqua in due modi diversi: il modo più controllato è quello di mettere in una bacinella bassa e larga un dito d'acqua e qualche giochino, io metto solo il pannolino e lui si autogestisce anche per un quarto d'ora (la vaschetta finisce sempre per essere rovesciata ovviamente). La seconda opzione fa più danni, ma crea maggiore interesse: in una bacinella o piscinetta mettiamo acqua tiepida, giochini e pupo privato del pannolino, non serve spiegare altro. In alternativa al balcone c'è il bagno, ma tanto lì una volta scoperto il bidet ci vanno da soli ad allagare il pavimento.

Un'altro giochino carino che gli lascio fare sul balcone è il "distruggi la pianta": visto che a lui piace staccare foglie da qualsiasi forma vegetale vivente, ho predisposto tre vasi altezza Ricky che lui possa devastare senza che io dica "no, è la pianta di mamma, lascia, molla la presa, non staccare anche l'ultima foglia!!!" si tratta di odori: menta, melissa e prezzemolo sono ideali perchè robuste, rigogliose e non tossiche. Ho provato anche a farlo giocare con la terra, ma tende a finirla pappandosela, quindi sto evitando per il momento.

Per i giochi in casa invece una scatola con un foro in cui infilare oggetti è molto utile per catturare l'interesse, oppure il suo contrario ovvero il cesto della biancheria pulita che lui sporca tirando fuori tutto prima che io stenda, ma potete distrarlo con il cesto delle mollette molto molto divertente da svuotare.
Un'altra cosa comoda da fare in casa è una bella ammucchiata di cuscini su cui lanciare il pupo, farlo scivolare, rotolare ecc.
Infine quando cucino in genere lo metto nel seggiolone con farina, zucchero, palline di impasto senza uovo crudo, pezzi di verdura che sto preparando (che sia commestibile da cruda) ecc.. funziona per il tempo di preparazione delle pietanze, non arriva alla cottura però.

Forse non sono tutte idee geniali, ma mi hanno salvato pomeriggi, e voi che giochi fate?

In biblioteca 3

Alla veneranda età di 10 mesi, sceglie lui quello che si vuol far leggere: prende un libricino e te lo allunga borbottando qualcosa. Talvolta il libro è già stato letto 5 volte nella stessa sessione di lettura, ma questo poco importa.
Quello che è importante è bandire le pagine fini, pena la trasformazione in coriandoli di tutto il libro.

Quindi via a pagine di cartone, pelose, morbidose.

Tocca e senti




questo non è dei migliori credo, ce ne sono che hanno zone più grandi o materiali più ricercati, ma a Rciky piace comunque toccare col ditino le varie cose. Un'altro simpatico che ho trovato è "Soffri il solletico?", mi chiedo ancora come sia la pelle di elefante, visto che l'ho preso in biblioteca e quella era strappata.





Poi gli piacciono molto i libri con gli animali illustrati, riconosce gatti, cani, mucche, cavalli e capre. Per animali illustrati intendo un disegno realistico e non sterotipato, stile pittorico insomma.

Adora ormai la serie di Topino Formaggino, anche se non brilla proprio come contenuti e disegni secondo me...




10 gallinelle




Questo è stato simpatico molto anche a me, sia per i disegni che per le rime, il libro ha una forma diversa dal solito ed è molto colorato.

Devi stare molto calmo

...devi stare molto calmo..

Recita una canzone.
Me lo ripeto ogni tanto perchè il continuo cambiamento di abitudini mi provoca dei periodi di stordimento.

Inizialmente non dormiva la notte,urlava nel sonno o si svegliava spesso, di giorno dormiva poco a orari sempre diversi. Mi sono appoggiata al libro della Hogg, e ho impostato degli orari di giorno, dei rituali di sera, e la cosa era migliorata parecchio.
Poi ha iniziato a si svegliava di continuo di notte e si lamentava per ore con gli occhi chiusi, io andavo a dormire con l'ansia che tutto si sarebbe ripetuto, in pratica dormivo 3 ore a notte quando andava bene. Abbiamo provato con uno sciroppo alle erbe che ha funzionato inizialmente ma poi è peggiorato di nuovo. Abbiamo provato a spostare il letto in varie posizioni, cuscino si, cuscino no. Abbiamo provato a tenerlo sveglio di più, fargli salatare pisolini. Ho contestualmente anche smesso di allattarlo, pensando che non gli bastasse il latte. Coi primi biberon era migliorato un po' e poi di nuovo nanna superdisturbata. Finchè disperata una sera che mordeva tutto ed era nervosissimo, gli ho dato della tachipirina.
Incredibilmente da quella sera dorme tutta la notte, a parte qualche veloce risveglio. Io però sto usando la melatonina, perchè anche se lui dorme io non riusco a prendere sonno, sempre per la stessa paura.
Comunque non voglio sapere cosa è successo, basta che continui.

L'ultima novità è che ora non s'addormenta di giorno, obbligandomi a ripetuti tentativi per metterlo a letto quando sembra esausto, che non funzionano ma mi stancano da morire perchè inizia a pesare e perchè tenere un bambino in braccio cantanto e cullando per ore strema. Per cui ora proverò con un'altra tecnica, non lo metto a letto di giorno finchè: caso 1 crolla da solo in un angolo della casa, caso 2 mi implora e tenta di addormentarsi appena lo prendo in braccio.
Non voglio più addormentare nessuno di giorno!
Sta mattina ho provato 10 volte, era quasi mezzogiorno e alla fine gli ho dato la pappa. Praticamente dormiva seduto nel seggiolone, allora lo pulisco, sistemo e provo a metterlo a letto.
Vi dico solo che dopo tre ore, un lavaggio piatti,gattonamenti in tutto salotto e cucina,  l'inizio di Toy story, una serie di pianti per bottarelle che prendeva e qualche sclero da parte mia, l'ho cambiato, gli ho dato il ciuccio e l'ho preso in braccio dove stava per addormentarsi in posizione verticale. L'ho appoggiato nel lettino ed è letteralmente crollato.

Sarà la mia nuova tecnica, il mio nuovo stile di vita.

Mamma mia!

In queste prime giornate di finta primavera altalenante, ho deciso di socializzare un po' al parco, cercando di conoscere qualche altra mamma con bambino a carico.
Purtroppo però non è stato subito amore a prima vista, il primo giorno ho incontrato una mamma di due bambini più grandi di Ricky, spingeva freneticamente le due altalene. Il maschio più piccolo, ci mancava poco la insultasse perchè spingeva male l'altalena, la femmina invece parlava di continuo e non lasciava parlare la madre. "Ne fai un'altro vero??" chiede, però non nega la fatica e il fatto che le manca lavorare, ma l'azienda è fallita quindi le tocca fare la mamma a tempo pieno.
Il secondo giorno al parco incontro una mamma un po' attempata con figlioletta di tre anni e figlio di dodici, lei si lamenta che hanno troppa differenza d'età, che è dovuta rimanere a casa per riuscire a seguire tutti e due, perchè hanno esigenze così differenti e tra le righe si capisce che potesse tornerebbe indietro.
Il terzo giorno invece mi sono imbattuta in un gruppetto di mamme che già si conoscevano, età dei figli 9 -12 mesi, perfetto penso. Mi avvicino, saluto, c'è mamma 1 che è iperattiva, forse pure più della figlia, nel frattempo che noi ci siamo messi seduti lei ha già fatto fare alla figlia di un anno: lo scivolo, una corsa, far inseguire gli altri bambini più grandi. Mamma 2 non è italiana e, non per essere razzisti, ammetto che ho bisogno di parlare con qualcuna che mi capisce e che io capisco bene, dopo una giornata con un esserino che mi risponde dede deee tutto il tempo, bramo una conversazione fluida e completa, senza buchi (e parlo per esperienza perchè ho già un'amica straniera con figlio, con cui tutte le volte faccio una fatica assurda ad esprimere i concetti in modo semplice, e a capire i suoi!). Mamma 3 invece è new age, lei allatta ancora ad oltranza il piccolo bue di nove mesi, dorme insieme a lui la notte (non è dato sapere se mamma 3 sia dotata di marito oppure sia scappato), e crede ciecamente agli astri: "Ma sei un cancroooooo, proprio come meeeee! Ma è bellissimo, allora tu sei dolce dolce dolce veroooo???" dice riferendosi a Ricky. Per me è decisamente troppo, saluto il gruppo e mi congedo.
Il quarto giorno invece incontro un papà che esordisce: "Fanne solo uno! Con due non hai più un momento per te! E in più litigano sempre!" bene concetto chiaro, grazie e arrivederci.
Ora forse, dopo un'altra decina di giri al parco in cui sono stata sulle mie per riprendermi dalle esperienze passate, ho conosciuto una mia affine, due figli: una dolce e tranquilla bambina di quattro anni, e un bimbo di otto mesi come Ricky. Lei allatta solo più la notte, non è del cancro, è tranquilla e non è scontenta di aver fatto due figli, ma sopratutto è in cerca di amici con figli. Per il momento ci siamo date appuntamento al parco, ma spero possa diventare una storia seria!

In biblioteca 2

Questa volta vorrei segnalare:


Quanti rumori nella notte! di Stephanie Stansbie, Polona Lovsin


Simpatico e utile anche per quando sono più grandi, racconta la storia di piccolo topino che non riesce a prendere sonno perchè ci sono troppi rumori. Per ogni pagina è possibile, premendo un bottone, ascoltare il rumore menzionato. Ricky ascoltava affascinato e a volte, per alcuni rumori, rideva!




 “GRRR!” di Jean Maubille






A me non piaceva molto, lo ammetto, i disegni sono troppo sempliciotti e non so.. non mi faceva impazzire, ma mi aveva ispirato per queste pagine doppie. In pratica su una pagina c'è scritto "Grrr sono il lupo" e vedi una faccia da lupo e un corpo di un'altro colore, poi giri la pagina e si scopre che sotto c'è un'altro animale. A ricky piaceva molto, era molto attento al grr e secondo me provava pure a farlo. Ho finito per comprarlo (l'avevo preso in biblioteca) perchè un giorno sono tornata in biblioteca e ho sentito che si agitava tutto, aveva visto il libro! L'aveva riconosciuto!

L'uccellino fa di Soledad Bravi


Molto semplice, disegni semplici e testo semplice (vien quasi da pensare che non servirebbe un libro...). Ad ogni pagina c'è un'immagine, tipo un cane e la scritta: Il cane fa bau bau. Beh Ricky lo adora, sorride ad ogni pagina.

   I miei giocattoli di Slegers Liesbet


Alcune parole semplici con disegno abbinato, anche qui come sopra vien da chiedersi se serviva un libro.. eppure ancora una volta Ricky si dimostra molto interessato e attento quando viene sfogliato questo libro.

Ammalata

Lunedì lui torna malato, febbre e sintomi influenzali. Di notte io mi sveglio col mal di stomaco e poi corro in bagno. Il mattino Lui stava un po' meglio ma sempre acciaccato e io invece avevo la febbre. Così chiamo la nonna, che porta via Ricky dal lazzareto.

Io e Lui abbiamo così passato una giornata soli, come non capitava da otto mesi. Era poi strano stare a casa da sola senza Ricky, senza un motivo specifico. Nel senso che di solito lo lascio dalla nonna perchè devo dipingere le pareti, o sistemare la sua camera per liberarla dagli attrezzi e dagli scatoloni, oppure vado dal dentista o a fare altre commissioni.. invece una giornata intera a casa sul divano, beh, è stata strana.

All'inizio mi aspettavo da un momento all'altro di sentire il suo pianto dalla camera da letto, come quando si sveglia dopo il pisolino. Poi dopo un film e il pranzo leggero ho iniziato a dimenticarmene. E guardavo Lui che sistemava le cose in cucina e pensavo alla vecchia casa piena di ricordi della nostra vita a due. Lui mi confessa che è contento che Ricky non ci sia, perchè così si gode la giornata solo con me.

Io anche mi rilasso in questa giornata malaticcia, però poi mi chiedo se non dovrebbe mancarmi di più, se dovrei essere più preoccupata, Lui mi risponde: "Siamo genitori da così poco tempo.." fugando ogni altro dubbio.

Trova l'errore

SALA D'ASPETTO STUDIO DENTISTICO

Madre, padre, figlioletta duenne in attesa dal dentista. L'attesa si fa particolarmente lunga, la figlioletta si annoia. Inizia a girovagare per lo studio, viene ripresa dalla madre. Figlioletta si annoia vistosamente, prende un giornale, ne strappa la copertina. Parte un ceffone dal padre. Figlioletta gironzola ancora per lo studio, torna indietro e strappa un'altro pezzo. Altro ceffone, minaccia di portarla fuori dallo studio dentistico. La madre viene finalmente chiamata, la bimba sbircia e un po' si preoccupa. Il padre sfoglia una rivista, la bimba tenta di andare dalla mamma, piagniuccola. Il padre la trascina in sala d'aspetto. Altri lamenti, il padre propone di guardare un giornale. La bambina tenta di nuovo di andare dalla mamma. Il padre la prende di peso e lei piange, allora gli dice di smetterla che se non fa la brava la porta fuori. La bimba va dalla mamma e si mette a piangere probabilmente spaventata dal luogo pieno di macchinari strani. Il padre tenta di vestirla per uscire, lei si dimena e piange. Vola qualche altro ceffone. Torna la madre, il padre esce. La madre consola la figlioletta, poi torna il padre. La figlioletta tenta di nuovo di andare dalla madre ma piange di nuovo, il padre la porta di peso in sala d'attesa e tenta di metterla seduta su una sedia, non ci riesce e inizia a dire "Ma perchè fai così oggi!!". Alla fine torna la madre, veste la piccola dicendola che il papà la porterà alle giostre, ma la figlia non ci vuole andare. Il padre esce con la figlia che urla. Rimangono sul pianerottolo un po' e l'assistente della dentista fa notare che un vicino lavora di notte e potrebbe arrabbiarsi sentendola gridare. Allora rientrano un attimo e poi riescono. Si sente ancora la bimba piangere, ma ora sono all'ingresso del condominio.
La madre confessa che la piccola non è abituata a stare col padre.
Dopo un po' tornano padre e figlioletta finalmente quietata, la madre appare nella sala d'attesa finalmente senza tartaro e arriva pure il nonno. Il padre viene chiamato dalla dentista e la figlioletta riceve uno spazzolino.
E vissero tutti felici e contenti.

Voi cosa avreste fatto per gestire meglio la situazione? Evitando magari qualche pianto e qualche schiaffone?
Scrivete la risposta prima di leggere il resto possibilmente.

Col senno del poi

In gravidanza avrei comprato solo reggiseni elasticizzati, quattro in totale, di due taglie diverse.
Avrei usato da subito la crema per le ragadi della Mustela 9 mesi, morbida, facile da spalmare, si assorbe bene, tutta naturale e commestibile. Avrei da subito usato il lettino di fianco al letto (anche se volevo provare, ma in quel momento i livelli di letto e lettino non erano uguali..) comodo perchè ti risparmia la fatica di alzarti nel pieno della notte, perchè puoi calmare il piccolo solo allungando a mano e al tempo stesso hai l'intimità con il tuo partner.
Avrei preso non una sdraietta ma un seggiolone che fa anche da sdraietta. Forse avrei preso o un passeggino reversibile fronte mamma oppure uno con la culletta.
Non avrei preso vaschette o supporti per il bagnetto che tanto alla fine o lo fa con noi il bagno, oppure lo tengo io col braccio così sgambetta felice.

Le cose che, col senno del poi, ho azzeccato sono: i reggiseni elasticizzati appunto (li sto ancora usando - non eccedete con le taglie che tanto poi tornano piccole le tette). Lo sterilizzatore a vapore (pazzi quelli che sterilizzano tutto con le soluzioni igienizzanti :s), ci mette poco e sterilizza tante cose insieme. Il passeggino comodo e maneggevole (chicco simplycity), il seggiolino bebè confort iseos, il lettino invece della culla (che sto ancora usando con il cuscinone da allattamento come riduttore). Il lettino da campeggio come box (con corda per potersi tirare su).

Il sanatorio

Già non si dormiva per i terrori notturni, non si dormiva perchè ci si svegliava spesso, non si dormiva perchè tre poppate sono poche facciamone quattro o cinque. Ora c'è pure il raffreddore, che poi si è trasformato in tosse e poi chissà..

La notte tipo è: pianti isterici per pulire il naso, poppata (breve perchè la malattia porta anche inappetenza), cambio pannolino, ciuccio e lettino. Dal salotto si sente qualche colpo di tosse, a mezzanotte prima sveglia, poi un'altra all'una e una alle due. A quel punto in genere lo allatto, ma visto che volevo togliere una poppata, visto che mangia poco ecc ecc, ho provato a dargli il biberon. Esperimento fallito, ci siamo lavati tutti e due e alla fine nel biberon ce n'erano solo 50ml scarsi in meno.. tra le altre cose non sa più bere al biberon.
Poi si sta ancora un po' svegli lamentandosi per la tosse e il non respirare e finalmente crolla e crollo io. Fino alle 5 quando lo allatto di nuovo, ma lui si riaddormenta quasi subito (allora non aveva fame?), spero di riaddormentarmi per un'altro paio d'ore così da arrivare a quota cinque tipo. E invece lui si lamenta, piange e si contorce per un'altra ora.
Poi dorme ancora un pochino, ma Lui si alza per andare a lavoro, mi chiede se voglio fare colazione o voglio dormire ancora. Faccio per optare per la seconda e il piccolo si sveglia di nuovo. Mi viene da piangere, anzi piango davvero.
E' già mattina, Ricky si è svegliato ufficialmente, mangia poco di nuovo (e vedendomi triste piange pure lui.. così mi perdo pure i sorrisi del risveglio) e io ho dormito tre ore se va bene.
Questo giro dura da circa tre, quattro giorni. Ma ormai confondo i ricordi.

La tosse tra l'altro è venuta pure a me, così quando non tossisce lui, lo faccio io, quando non è sveglio per la sua tosse, lo sveglio io.
OK E' SOLO UN RAFFREDDORE, CALMATI POTREBBE ANDARE PEGGIO!! Potrebbe andare peggio??????

Suoceri e suocere 2

Il libro morbido

Ad un certo punto, qualche mese fa, ho fatto presente che di vestiti ne ero piena, mi sarebbe invece piaciuto prendere a Ricky un libro morbido. L'ho buttata lì a mia suocera, la prima settimana non aveva colto, quella successiva si, ma secondo lei non esistevano, lei non li trovava. Un giorno chiama Lui e gli dice che ha comprato un libro per Ricky! Inizia a descrivere il libro: ha tre pagine, parla in italiano e in inglese e ci sono le filastrocche. Qualcosa mi preannuncia che non è un libro morbido, penso sia uno di quei libricini con la storia e i tasti da pigiare per ascoltarla ,su un lato del cartonato. Andiamo a cena da loro ed ecco il libr... no è un giocattolo. Ha la forma di libro, ma le pagine sono di plastica spessa, c'è un pulsantone luminoso che canta a tutto spiano canzoncine fastidiose e dice cose con poco senso come "Il gatto beve il latte" (strana diceria sui gatti del tutto infondata).  Lei tutta contenta spera di vedere in Ricky qualche forma di interessamento.
Io le spiego che per Ricky è troppo presto per questi libri-gioco.  Lei subito non capisce e fa ricominciare le musiche in loop. Finalmente Ricky le fa capire in modo più spiccato che non è interessato a quell'oggetto sbavandoci sopra e allungando le mani su una mela.

Gestione del tempo

Pratica tipica dei nonni è vantarsi dei propri nipoti e in questi tempi di crisi, in cui si fanno pochi figli, il vanto raggiunge i massimi termini. Questo ci sta anche. Lo capisco.
Quello che non capisco è fino a che punto possa arrivare!
I suoi sono disposti a barattare ore in cui il piccolo potrebbe stare con loro per farlo vedere: alla vicina, alla cassiera del crai (che chiede sempre di lui, manco ci conoscesse tra l'altro...), ad un'amica di famiglia invitata a cena il giorno che andiamo noi così vede il bambino!
Fatico anche a credere che le college di mia suocera chiedano in continuazione di lui e si lamentino che non ha foto aggiornate!
E' anche vero che mia zia pare ammorbare i suoi clienti con le foto di Ricky appena nato.
Sarà che a me non è mai importato molto dei figli altrui.. Forse sono sbagliata io però.
Tornando all'amica di famiglia, dopo la cena (in cui ci si vantava di quanta pappa mangiava Ricky, di come fosse tranquillo, di quanta cacca aveva fatto) Ricky aveva sonno. L'ha rapito il nonno per farlo dormire, cosa che non aveva mai fatto prima, ovviamente il pupo si è messo a strillare. Allora è andato Lui ma oramai Ricky era nervoso, per cui sono andata io e tempo due minuti è crollato.
Dieci minuti dopo arriva la suocera, che lo fa svegliare camminando malamente sul parquet vecchio e cigolante, ma il piccolo stanchissimo crolla di nuovo. La suocera come da tradizione chiede: "Dorme?" e poi mi chiede di tenerlo lei mentre dorme.
"Ma no, c'è la tua amica! Stai pure con lei!" le ho detto con fare benevolo.
Chissà forse ha capito che il vantarsi ha un prezzo?