La bamba!

Para bailar la bamba se necesita una poca de gracia ...

Siamo in viaggio, direzione Ikea dobbiamo prendere un paio di cose, nel frattempo che Lui va alla ricerca nei reparti io e Ricky siamo all'area bimbi esterna, il piccolo si diverte come un matto.
Lui arriva, Torniamo in macchina, e ci dirigiamo al Leroy Merlin.

Y arriba y arriba

Al Leroy Ricky corre come un pazzo, gioca con le ruote dei carretti montacarichi, gira tutti i pomelli che trova nel reparto maniglie.
Prendiamo un altro paio di pezzi qui e di nuovo in macchina. Direzione nonni...
"Abbiamo ancora mezz'oretta, vuoi fare un salto al lidl?" chiede Lui.
Così vado al Lidl, prendo qualche cibo strano, controllo se c'è un tappeto che volevo prendere.
In macchina mangiamo dei torcetti burrosi salati, cantando a squarcia gola una canzone suggerita da Ricky "Ba ba, ba".

Yo no soy marinero!

Una volta dai nonni: "Se arrivavate prima potevate fare un salto dalla bisnonna!"
"..eh, in questi giorni sto lavorando tanto! Sono uscito tardi.."

Soy capitan, soy capitan 

Spero solo che Ricky non si senta così oppresso e obbligato nel frequentarci da grande.
Noi invece siamo sempre un po' più spudorati e ...cattivi, lo ammetto.

Bamba, bamba 
Bamba, bamba 
Bamba, bamba 
Bamba 



Lavorare con lentezza

Mancano i fondi, ti mettiamo in pausa fino a gennaio, poi vediamo come si è messa la situazione. Bene e io come mi regolo? Metto in pausa la mia vita fino a gennaio? Fingo di avere una lunga vacanza, anche se senza di Lui rende meno. O mi tuffo nella vecchia routine e spero in un'altro lavoro? Potrei sempre rivendermi come jukebox umano, sto facendo pratica con Ricky, lui alza un ditino a mo di direttore d'orchestra e mi da qualche indizio su quale canzone vuole sentire e io esegua.
Ma infondo dovrei esserci abituata, i lavoratori a precari per definizione sono abituati a gestire periodi brevi, ad imparare da zero un mestiere nuovo e dopo tre mesi essere fidi nuovo sulla cresta dell'onda alla ricerca di una nuova occupazione.
Anche se io mi ero illusa di poter stare chessò un anno.
Con variabilità da un mese a 13 mesi ho fatto un po' di tutto. Dalla parrucchiera alla stagista su un set (di Questo nostro amore, ndr), dalla pizzaiola alla redazione della web tv universitaria. Dalla baby sitter alla tutto fare in un'assicurazione. Dalla bibliotecaria all'assistente in un museo. Certo alcuni erano tirocini, ma anche se non pagata io lavoravo. Certo alcuni erano in nero ma a volte sono durati di più di quelli con un contratto. Ironia della sorte questo è il primo lavoro da assunta determinata, niente cocodè, nessun progetto. Pensate, ho anche il tfr!
Credo di potermi pagare giusto lo zucchero nel caffè con quel tfr ma ne vado orgogliosa!
Sigh.

Mama Mae' prega perche' il mondo va piu' veloce di me

ovvero come scrivere in modo più poetico il post precedente

Io ero Doroty, nella sua tranquilla campagna fatta di spaventapasseri e crostate, la vita scorreva lenta, sempre uguale e talvolta noiosa. Il vento forte e la sua tromba d'aria mi hanno poi risucchiato, facendomi vorticare a velocità che non credevo possibili, eppure in quel vortice c'ero già stata. Ma ora tutto appare più sporco, più polveroso e ambiguo. Stanca confusa e frustrata cado a terra sbattendo la schiena tutte le sere.
Quando rientro nel cono d'aria la mattina successiva dimentico tutto, la famiglia, gli amici, gli impegni.
Quando a metà del mio giro mi ricordo di qualche impegno in genere è troppo tardi.
Quando la sera con la schiena dolorante penso a come far quadrare i conti, inizia a farmi male anche la testa...
Quando è successo? che il mondo andasse così veloce (o facesse finta di, o si vantasse di), quando è successo che tutto si fosse complicato a tal punto che niente di ciò che vedi o senti è reale.
Pensavo accadesse solo nei film.

Disfatta mi accascio a brandelli sul tappeto della camera del mio bimbo, lui e suo padre mi sorridono, abbracciati. Quel vorticare mi aveva fatto dimenticare di loro, il mio rifugio sotterraneo, le mie fondamenta.
Disfatta, in polverata, con pezzi di vita altrui addosso cerco di ritrovarmi, ma staccare quei pezzi sembra impossibile. Sorrido ma dietro c'è tutto un meccanismo che sta andando avanti.
Mi sento una cattiva madre, cattiva compagna perhè non riesco a staccarmi il marcio da dosso, non riesco a tornare coi piedi per terra. La testa gira ancora.
E poi Ricky ti prende per mano, ti porta dietro la tenda del salotto insieme alla palla. Decido di lanciare la palla in alto, la guardi e ridi insieme a lui, ti godi il momento seduta con la schiena al vetro, un bambino vicino che va avanti e indietro per riprendere la palla una canzone maliconica sullo sfondo.

I have fallen, I have stood up
I've had the patience of a tree
You have trembled, you have stayed still
You have tumbled like a weed
All the mountains, all the deserts
Go for miles and miles around
We have driven for years now, baby
Just to get back to a place we had already found

Vonda Shepard - The Wildest Times Of The World


E per un attimo hai trovato la pace. E il vento ha smesso di soffiare.

Fermate il mondo, voglio scendere!

Quando si è complicato così tanto il mondo?
Ultimamente sono così stanca e triste, sembra essere tutto difficile. Anche uscire a svagarsi è diventato difficile visto che ci si è fermata la macchina per ben tre volte e il meccanico non ha ancora capito il perchè.
E poi le scadenze dei pagamenti, e quanti pagamenti ci sono??
E le cose da prenotare? Il pediatra, il caf, la commercialista...
E poi dovremmo ancora comprare qualcosa per la casa e i piccoli lavoretti da fare.
E le cose che si rompono.
E le persone che creano problemi che non ci sono.
Tutto questo finisce per oscurare le cose davvero importanti, quelle che rimangono alla fine di tutto.
Lui e Ricky, che sono lì e mi sorridono e io ho solo i nervi a pezzi e sono triste.

Vi voglio bene, e speriamo passi presto questo periodo...

In biblioteca con Piccolo Orso

Il mio piccolo sta crescendo, e lo noto anche dai libri che predilige. Se prima erano poche parole, grandi immagini, qualche frase semplice, ora si può leggere anche una storia di senso compiuto con diverse frasi e disegni ad acquarello. Ecco alcuni libri per bambini dai 12 ai 15 mesi... secondo Ricky.

L' orchestrina di Taplin Sam; Lucas Gareth; Lucas Katherine

L' orchestrina

La storia forse non è il massimo ma l'idea carina e sopratutto è molto divertente schiacciare i bottoni e sentire musica classica, divisa per strumenti, invece di rumori o versi di animali.

Andiamo a casa, Piccolo Orso di Martin Waddell


Questo libro l'ho preso perchè sbirciando l'interno avevo visto l'uso di parole inventate e la ripetizione delle frasi. Letto la prima volta in macchina sembrava attirare l'attenzione, letto a casa non molto. Poi prima quando era ora di andare a dormire per Ricky ho riprovato a leggerlo, Ricky si è appoggiato a me e si è messo ad ascoltare, poi si muoveva, saliva, scendeva, però era attento. Poi ha preso il latte e ha indicato il libro, così a ricominciato a leggere, finito il latte si è appoggiato di fianco immobile e silenzioso che sembrava addormentato, ad ascoltare. Quando l'ho preso in braccio per cullarlo un po' prima di farlo addormentare nel lettino, ho raccontato di nuovo la storia, invece della sola ninnananna. E' crollato.
Ora l'ultima parte magari è un caso, ma è stato così bello poter leggere un libro lungo e complesso, con lui attento e accoccolato che mi veniva da ridere per l'emozione, mentre facevo il vocione di Grande Orso.
Ovviamente i libri presi in biblioteca hanno un difetto... spesso non si trovano da acquistare perchè sono troppo vecchi, però la cosa bella di questo libro è che funziona anche se letto in inglese (e poi è di facile traduzione per cui ogni tanto si può leggere in italiano) e in inglese se ne trovano parecchi, per cui Let's go home, Little Bear!


I vestiti di Lisa e Suoni di Liesbet Slegers

Questo non è ai livelli di Piccolo Orso, ma è comunque lungo con molti elementi, a Ricky è piaciuto. L'assortimento di situazioni (almeno in biblioteca) è sempre il solito, ma alcuni titoli sono simpatici, come tipo di sviluppo.
Mentre quello sui suoni è molto più semplice, ma a Ricky è piaciuto molto perchè c'era l'orologio, l'ambulanza (brum brum), il telefono...



ps: come forse potrete notare dall'ora del post (l'una e qualcosa di notte) ho sempre la mia insonnia mensile. Dopo quasi tre settimane di lavoro (in cui crollavo a letto anche prima del solito) è una sensazione strana questa.. intanto sto rivedendo Revolutionary Road in tv, finisco il post e spero di dormire. Se no domani chi si sveglia??


La borsa della mamma

L'altro giorno leggevo di alcune idee montessoriane per giochi a costo zero. Una facile facile è la borsa della mamma, o meglio una riproduzione con cose simili ma sicure ovviamente. Dunque quello che serve è:
Un foulard
Il portafoglio (pieno di tessere perché è un piacere tirarle fuori)
Le chiavi di casa (anche se ahime non ci sono sempre)
Un bicchiere richiudibile
Una merendina per la mamma
Un calzino da bambino, usato
Un pacchetto di creacker aperto (le cui briciole sono sparse ovunque)
Un sacchetto di stoffa richiudibile
Una scatoletta di latta con un assorbente
Un pannolino rotto (si, sono riuscita a rompere un pannolino mentre glielo mettevo) e una confezione vuota di salviette
Un ombrello richiudibile
Caramelle sparse
Una scatola di caramelle
Un libro (attualmente: undici solitudini di yates)
Scontrini vari
Un mini kit da cucito
Una pallina gialla
Un profumo rollon
Un kit per le unghie


L'occorrente è liberamente ispirato al contenuto attuale della mia borsa, ovviamente potete variare gli oggetti e mettere meno briciole!

Aprire gli occhi

Di ritorno dall'ennesima cena dai suoi. Di ritorno dalla solita sequela di quanto è bello Riccardo, di quanto è uguale a Lui, di quanto sia bello e bravo quanto lo era Lui. Di ritorno dalla solita serie di domande che mi fanno a cui però non vogliono risposta, lasciando fluttare le mie parole solitarie a metà discorso.
Stanca e frustrata chiedo in macchina a Lui perché non piaccio ai suoi. Lui mi dice che è perché loro hanno l'idea della famiglia unita che si vede di continuo. Io dico che però loro la vedono come un'imposizione e ce la fanno vivere come tale. Lui mi da ragione, ma è comunque quello il problema.
Poi dico: dovevi andare a vivere da solo così avrebbero capito che non è colpa mia se non li frequenti.
Invece mi rendo conto che ho detto una scemenza, che lui  sarebbe andato ogni sera a cena per pigrizia, comodità e perchécosìglifacciopiacere, e per lo stesso motivo gli avrebbe fatto fare il bucato. E una volta arrivata io avrei cucinato cene e lavato mutande sporche, rubandogli il figlio.
Hanno ragione loro.
Sono la stronza che che gli ha portato via il figlio, sono la carie che ha rovinato la famiglia, il tarlo che ha scavato l'anima del loro piccolo.
E quando sarò vecchia morirò sola, e lei riderà nella sua tomba perché col suo metodo  fatto di sensi di colpa si è tenuto stretto figlio e nipote. Io col mio invece avrò lasciato andare all'estero mio figlio, che magari non figlierà neanche e se figlierà, lo farà all'estero così che i miei lontani nipoti, nelle rare volte che mi vedranno, non sapranno neanche quello che gli dico.

Sono un filo giù sta sera, si sente?