La sua famiglia e altri animali

La festa del complimese

Ero terrorizzata da questa festa, un assembramento di nonni e bisnonni intorno al mio piccolo, dopo due notti insonni e stress a non finire. Lo stress aveva causato nuovi dubbi "Sono abbastanza mamma? Sono credibile come mamma? Ma gli voglio bene? Ecc.." che non avevano aiutato ad alzare il mio umore.

Arriviamo e il mio piccolo mi aiuta dormendomi addosso, così posso coccolarlo ancora un po'. Ai primi segni di sveglia lo porto in camera a cullare, memore dell'esperienza della settimana prima quando Sua madre al primo vagito me l'ha letteralmente strappato di mano portandolo dalla parte opposta della casa.
Ma lui alla fine si sveglia e reclama cibo. La poppata è con l'artificiale quindi Lui prepara il biberon e io vado in salotto così da stare tranquilla. Il piccolo mentre ciuccia piange perchè si ingolfa, Sua madre viene di continuo a controllare. Quando torno in cucina scopro che neanche la sedia mi hanno messo e mentre vado a prendermi la pizza sento qualcuno che dice "Non so perchè doveva nascondersi per dargli da mangiare..", faccio finta di niente. Appena arriva il pupo post-ruttino vuole subito prenderlo Suo padre, fa il grande uomo perchè sta bravo con lui ...io penso che son capaci tutti a far star bravo un bambino cullandolo e tenendolo in braccio.
Il bambino da lì fa il giro delle braccia di tutti. Sta bravo.
Le bisnonne se lo contendono e successivamente fanno a gara a chi ha avuto più figli (vince la mia 4 a 2).

Uno sguardo dall'esterno

Finalmente (non ricordo neanche più per quale grazia divina) torna tra le mie braccia. Il pupo inizia a guardarmi. E mio padre (tipo di poche parole serie e tante spiritose) mi guarda e dice: "Guarda com'è tranquillo ora, prima anche se stava bravo guardava in giro e si muoveva tutto!".
Non ci avevo fatto caso da sola, ma quando me l'ha fatto notare era innegabile. Il pupo tra le mie braccia si era rilassato. Da lì la serata è stata in discesa, grazie a questa nuova consapevolezza. Poi c'è stato il cambio del pannolino davanti ai genitori di Lui che cercavano di scovare ogni mio errore: "Hai la crema per i culetto?" si, "Ma non gli tagli le unghie?" no, le limo, ci hanno detto di fare così, "Ma poi si graffia!" ho detto che le limo, ma poi, lo vedi graffiato? "Uh guarda guarda che si tiene alle mani e si tira su!" stavo per spiegare che quello è uno dei primi test che fanno (argomento interessante, anche perchè ha preso dei bei voti) ma tanto non mi ascoltavano neanche. E' arrivata la torta, altro giro tra i parenti per le foto, dopo quella di gruppo il cucciolo inizia a sbadigliare, così mi metto al buio a cullarlo, ma nessuno sembra far caso a far silenzio o a lasciarmi al buio. Anzi sembro la cattiva che vuole farlo addormentare.

Il pupo però mi da di nuovo una mano, era talmente stanco che in tre secondi è crollato, io ho passeggiato ancora un po' e poi mi sono messa fuori con lui in braccio. Tutti sono rimasti un po' delusi che dormisse di nuovo, ma io ero orgogliosa di averlo avuto con me per molto più tempo rispetto al solito, ero orgogliosa di essere riuscita a seguire i suoi bisogni anche se gli altri non volevano.

Cronachette feline 4

Lacrime di coccodrillo

La scena è la seguente: Ricky piange, per noia, per coliche, per fame.. e tempo il terzo vagito arrivano i gatti che miagolano e ci guardano. E' un miagolio strano, non glielo avevo mai sentito fare. Provate a immaginare il casino di un bambino che strilla e due gatti che fanno da coro. Inizi a non riuscire a gestire niente, ne il bambino ne i gatti!

Allattare in tandem

Tutti avevano paura che i gatti sarebbero stati gelosi e avrebbero espresso questa gelosia in maniere brusche. Gelosi in effetti lo sono, ma se Mork si limita a miagolare e chiedere coccole extra in tono sommesso. Mindy le coccole le pretende: richiede di continuo le crocchette buone, si struscia sulle gambe (cosa mai fatta prima) e sopratutto quando allatto arriva a facendo le fusa, si struscia sul viso e poi si mette sulla spalliera del divano.

Coosleeping

Se ne parla bene e male, il dormire tutti insieme nel lettone secondo me è una cosa molto bella e dolce, ma se fatta una volta ogni tanto. Le prime notti a casa volevo dormire e quindi il bimbo è stato posizionato in mezzo a noi. Successivamente la sera è stato fatto addormentare nel lettino. Però la mattina, quando siamo particolarmente stanchi e il pupo ha avuto una notte difficile di continui risvegli.. beh allora alle cinque dopo la poppata lo metto nel letto. E puntuali, se non erano già lì arrivano i gatti. Mork si posiziona in mezzo alle gambe di Lui e Mindy invece o sul cuscino sopra la mia testa oppure vicino al mio fianco. Più coosleeping di così!

RikyMindy

L'allattamento mistico

Allattare esclusivamente è una pratica che eleva la donna a eroina stoica nel dolore e nella fatica. Io vi ammiro moltissimo, vi vedo lontane come una chimera ma so che ci siete!

Che poi immagino per voi sia comunque più facile rispetto come mi immagino io un allattamento esclusivo (secondo le mie proiezioni i miei capezzoli ad un certo punto cadono spontaneamente dopo l'ultima sfiancante poppata). Ma allattare comporta prima di tutto sacrificare ancora l'alimentazione junk food per una dieta più equilibrata, in secondo luogo sacrificare il proprio corpo e le proprie energie. Senza contare che l'allattamento a richiesta sacrifica anche il tempo.
[E mi raccomando ricordatevi di tenere tutto a portata di mano: fazzoletti, acqua, libro, telecomando, telefono... perchè non vi potete muovere per mezz'ora un'ora all'inizio e il tempo senza supporti non passa mai!]
Il problema dell'allattamento esclusivo materno è che non sai mai quanto ha mangiato. Ma pare che se bagna sei pannolini al giorno si è a cavallo. Se poi prende anche peso e cresce nei ha la conferma ufficiale.

L'esclusivo fatto di artificiale ti dà la grande certezza di sapere quanto e come mangia. E la cosa pare far felici non solo i genitori, ma sopratutto i parenti. Inoltre con l'artificiale è più facile regolarizzare i pasti e dare meglio un ritmo sonno/veglia. Unico neo dell'artificiale è capire qual'è quello migliore per tuo figlio..prezzo a parte.
[Altri problemi dell'artificiale sono i tempi di preparazione (niente pronto tetta immediato, ma scalda, dosa e miscela), e lavaggio e sterilizzazione del biberon. E per finire dare il biberon implica l'utilizzo di entrambe le mani, non c'è scampo.]

Poi c'è questa cosa fantasiosa e masochista che si chiama allattamento misto, e qui ci sono due scuole di pensiero:

  • lo allatti poi somministri un'aggiunta (e qui si aprono due strade, quella della doppia pesata, e quella del "vado a caso")

  • qualche poppata la dai tu e per altre somministri interi biberon (anche qui pare vigere il caso)

in ogni caso è molto difficile da gestire, perchè combina pensieri e paure di entrambi i metodi di allattamento, più altri: non sai quanto prende da te (pare che la doppia pesata non sia proprio affidabile), non sai bene quanto dare di artificiale e a ogni problema intestinale o di inappetenza ti chiedi se devi cambiare latte, o se sei tu ad aver mangiato qualcosa che non va!

ritorno alle origini

Ora io vorrei fare una riflessione su alcune cose demonizzate dai puristi del bebè:

il latte artificiale

il ciuccio

la sdraietta

Quando non stavo pensando di avere un figlio, anche io facevo parte di quella schiera di persone che erano contro questi surrogati artificiali. Dopo un mese di vita del mio piccolo ho iniziato a rivalutarli pensando che l'importate era non abusarne.

Questo cambio di opinione è stato dato non solo da una necessità, ma anche da un ragionamento rispetto a quello che capitava in passato, prima che i surrogati artificiali fossero ufficiali e acquistabili, sopratutto quando non si avevano i soldi per farlo.

Latte artificiale: esistevano le balie, e non è come dicono alcuni che le balie le avevano solo i ricchi, le balie erano anche la cugina più grande con più figli e più latte, la vicina di casa o una conoscente. Oggi sarebbe improbabile oltre che amorale, dare alla zia o alla vicina il proprio bimbo da allattare, l'unica soluzione è quindi il latte artificiale.

Il ciuccio: è sempre esistito, era fatto di stoffa e a volte veniva imbevuto in sostanze zuccherose, i bambini non si sono mai confusi molto rispetto al seno.

La sdraietta, ok il fatto che sia elettrica scarica ulteriormente le responsabilità, ma una volta si usavano amache appese al soffitto con un filo per poter cullare il bambino anche quando i genitori tentavano di dormire, alzando solo una mano.

Dico però non abusarne non tanto perchè fa fine e non impegna. Quanto perchè ci sono degli aspetti da valutare come: il latte artificiale è molto grasso, meglio evitare di eccedere per non ritrovarsi tra le braccia il figlio dell'omino michelin; il ciuccio non deve essere usato come tappo per far stare zitto il bambino, pena un bambino insicuro e dipendente dal ciuccio; la sdraietta non va usata per tempi molto lunghi, per evitare di shekerare troppo i neuroni del pupo, anche questa può creare dipendenza!

L'altalena

Ci sono sentimenti contrastanti che nascono qualche settimana dopo la nascita del tuo bambino. Dopo insomma che si torna a casa propria e si vorrebbe inconsciamente tornare alle proprie abitudini.

Da un lato si prova un incredibile senso di protezione: non vuoi che pianga non tanto perchè è fastidioso sentirlo, ma perchè non vuoi che stia male (sopratutto per certi tipi di pianti disperati). Dall'altro lato quando proprio non c'è verso di farlo calmare vorresti solo gridargli di smetterla, chiuderlo in camera e andartene. A volte fai soltanto una delle tre cose, per poi pentirtene subito dopo.

Da un lato vorresti cullarlo e stringerlo per dargli tutto il tuo amore. Dall'altro al 10° giro della ninna nanna, inizi ad avere problemi a ricordarti quale strofa hai cantato prima, per cui la successiva la scegli a caso, rischi di cadere ad ogni giro della micro stanza in cui ci sono una scrivania, un armadio, un letto matrimoniale e il lettino, e finisci per rovinarti gli stinchi contro i bordi del letto mentre pensi, in successione: "Perchè stai lì tranquillo, sbadigli e non dormi? Questa casa è troppo piccola per tutti e tre! Dovrò fare sta vita per tutto il resto della mia vita??".

Da un lato non vedi l'ora che dorma, per poter stare tranquilla, riposarti anche solo vagando su internet o guardando un film, coccolarti con il tuo compagno. Dall'altro quando dorme ti senti quasi in colpa, non lo stai curando, cullando, sfamando, coccolando!

Ci sono momenti in cui guardi "la creatura" e pensi quanto sia carino e simpatico (in genere quando è tranquillo e sta sorridendo). Altri (generalmente quando piange e non capisci perchè, oppure quando non dorme) in cui inizi a comprendere i meccanismi che hanno portato madri a buttarsi dal balcone, capisci meno perchè si portino dietro anche i figli però.

Ci sono momenti che ti immagini deliziose scenette sul futuro, o ti godi una passeggiata tutti e tre nel parco. Altri che ti chiedi "Ma cosa avevo in testa quando volevo metter su famiglia??".

Ogni tanto pensi: "Però dai me la sto cavando bene! il piccolo piange poco, la maggior parte delle volte riesco a farlo stare tranquillo e sereno.". Il momento dopo pensi:" Sono una madre fallita, appena posso lo sbologno al padre, neanche allattare so farlo tanto bene, e poi cos'è che faccio alla fine? Gli cambio un pannolino? Sai che roba!".

A volte hai paura di fargli male anche chiudendo il pannolino. Altre volte hai paura di non riuscire a frenare gli scatti d'ira che ti colgono quando sei tanto per cambiare stanca e il picolo tanto per cambiare piange o non si addormentano o tutte e due le cose insieme.

D'altronde citando Trilussa: "L'amore è un'altalena di perdenti se si va pari c'è gia da star contenti.".

Cose da non dire ad una mamma che sta allattando con difficoltà


  1. "Dici che il bambino ha fame? Lo tengo io mentre scaldi il biberon!"

  2. "Tizia sta anche lei dando l'artificiale, e poi anche Lui è cresciuto con l'artificiale"

  3. "Fa fatica ad attaccarlo perchè lei (segue elenco di 20 piaghe per cui voi e il vostro seno non siete adeguati allo scopo, l'elenco comprende anche l'invasione delle cavallette ), e lui si attacca male perchè (altro elenco, questa volta di 12 punti, lui è più piccolo ha meno colpe)."

  4. "Allattare è bellissimo, è un momento magico, goditelo!"

  5. "Il bambino mangia?" (questa è una domanda idiota in ogni caso)

  6. "Cresce?" (idem come sopra)

  7. "Bevi abbastanza?"

  8. "Mangi abbastanza?"


  1. Perchè dai per scontato che mi serva il biberon? Mi hanno dimessa con l'aggiunta, non con l'artificiale e stop!

  2. Perchè dici anche? Ma sopratutto, perchè pensi sia meglio l'artificiale del mio latte? O meglio, perchè insisti su questa storia invece di dire una cosa tipo "Che brava, nonostante le difficoltà ci provi lo stesso ad allattare:" no io sono la cattiva che allatta nonostante il dolore..

  3. Abbattere una persona che ha delle difficoltà con un elenco di cose che non vanno, non è mai una buona idea. Se il primo giorno in ospedale ci scherzavo su, il quindo giorno iniziavo ad avere problemi ad affrontare l'argomento senza piangere. E poi invece di dirmi solo cosa non va, fammi capire cosa posso fare per risolvere il problema no?

  4. Mi fa piacere che per te lo sia stato, ma se ti dico che sto male, magari per me non è così. Non fare la gran donna vantandoti di aver allattato tuo figlio fino in prima media, quando ti ho detto che ho dei problemi. O mi dai dei consigli costruttivi, oppure... anzi, in ogni caso cerca di comprendere perchè magari voglio mollare.

  5. Questa domanda mi ricorda tanto la domanda che mi facevano spesso negli ultimi mesi di gravidanza: "Si muove?". Ma io dico, se la risposta fosse no, secondo te saremo qui a parlarne con tranquillità? Magari non sarei proprio qui se la risposta fosse no! Ma poi me lo chiedi perchè credi non mi sappia occupare di mio figlio? O semplicemente perchè non sai che altro chiedermi e allora facevi più bella figura a non chiedere niente??

  6. idem come sopra!

  7. Ecco, il tormento del bere perseguita la neomamma dalla gravidanza. Almeno 2 litri al giorno, che in allattamento possono essere anche 3! A volte vai talmente spesso in bagno che ti chiedi se l'acqua che bevi va anche nel latte o va tutta direttamente in vescica...

  8. La dieta dovrebbe essere sempre una dieta varia ed equilibrata con circa 500 calorie in più rispetto alla dieta pregravidanza. Varia la dieta è varia: l'ultima fetta di prosciutto, un pezzo di pane avanzato dalla sera precedente con sopra della maionese, mezza insalata appassita con un pomodoro transgenico e del primo sale stagionato (l'avevate iniziato 5 o 6 giorni fa?). Sull'equilibrato forse bisogna lavorarci ancora un po'. Sopratutto quando in preda alla stanchezza, o alla disperazione, mangiate chili di gelato, biscotti o cioccolato a seconda di quello che c'è in casa. E dire che vostra nonna vi racconta che a lei portavano da mangiare (?) brodo di pollo per tutti i 40 giorni del puerperio!

E infine cari Leche league e compagnia bella, ma perchè non fate una sezione che possono leggere anche le attettate senza sentirsi delle minorate del latte? Una sezione che magari raccoglie esperienze di chi ha avuto tanti problemi e ce l'ha fatta, con consigli pratici su come li ha risolti. No perchè se io ho già un male cane e ragadi da vendere anche con il paracapezzoli (che mi raccomando va usato per poco tempo e solo in caso di necessità!) e leggo che invece di 8 terribili poppate dovrei farne 12. Che se non si attacca abbastanza il seno produce meno latte, meno nutriente. Che le ore migliori sono proprio quelle in cui vorrei dormire. Che se si ingorga il seno dovrei mungermi. Che insomma la risposta ad ogni problema sembra essere sempre "Attaccarlo di più!"...

Se io leggo tutto questo, quando sono stanca, ho un capezzolo fresco di poppata, che perde pezzi di pelle e l'altro ancora dolorante dalla poppata di 4 ore prima. Se leggo tutto questo mentre il piccolo, che è stato un'ora attaccato, ha ancora fame.

La prima cosa che penso non è lo attacco ancora. La prima cosa che penso è PASSO ALL'ARTIFICIALE!

Perfect strangers - lo straniero

Misura circa 50cm e parla una lingua a noi sconosciuta. Ha esigenze simili alle nostre, ma non del tutto. Guarda il mondo con occhi sgranati e non capisce l'utilità di molte delle cose che lo circondano. La convivenza a volte risulta impossibile.

E' nostro figlio, sproporzionato nelle fattezze, si muove a scatti frenetici o con movenze rallentate da ubriaco. Quando ha fame fa vibrare la testa con la bocca spalancata, quando ha sonno sbadiglia tanto intensamente che sembra stancarlo anche l'atto stesso di sbadigliare.

Leggenda vuole che io debba già amarlo alla follia, dal primo sguardo. E in effetti i primi giorni in ospedale provavo un certo attaccamento nei suoi confronti. Ma riflettendoci bene ero stanca, spaesata, stressata e devastata dal parto, mi sarei aggrappata a qualsiasi cosa, anche a un peluche, pur di non sentirmi sola e abbandonata. Infatti, una volta a casa, questo senso di attaccamento è venuto meno.

Ma infondo mi sembra anche normale, lo conosco si e no da un mese e non è che la conversazione mi abbia permesso di approfondire molto i suoi interessi. Spesso è impegnato in cose che non ci permettono di interagire (per quel poco che si può fare ora): mangiare, piangere, dormire, andare di corpo.

Nelle brevi pause in cui è tranquillo è possibile parlargli e ricevere qualche "ghè" di risposta, oppure un sorriso buttato un po' a caso. Ho letto che può capitare che gli stranieri ciuccino al seno solo per avere una dose extra di coccole, a volte mi chiedo: ma se la volessi io? Perchè tutta la fatica fatta per capire i suoi bisogni rende fragili. Così lo riempio di baci, ma lui non capisce: apre la bocca tipo uccellino sperando di ricevere cibo. Allora lo stringo a me, ed era l'unica volta nella giornata che non voleva sentirsi contenuto e scoppia a piangere.

Il linguaggio segreto dei neonati


Questo libro l'ho preso qualche settimana fa, in preda alla disperazione, perchè non lo capivo e perchè non dormiva. Ha uno stile di scrittura di tipo americano, mentre lo leggevo mi sembrava di vedere uno di quei programmi doppiati in italiano, dove però in sottofondo viene lasciato l'audio originale.

Il primo capitolo parla di quanto l'autrice sia brava coi bambini, di quanto il suo metodo sia infallibile e tra un esempio e l'altro ti fa capire quanto il primo capitolo sia totalmente inutile.
Poi c'è un capitolo per ogni lettera della parola che racchiude il segreto del suo metodo, ovvero E.A.S.Y..

L'autrice in soldoni sostiene che è possibile (fin dai primissimi giorni di vita, e su questo nutro qualche dubbio) instaurare una routine flessibile. Ovvero far mangiare il piccolo, poi fare dell'attività (secondo lei un neonato dopo che ha mangiato non ha sonno..) che nel nostro caso va dal cambio del pannolino al bagnetto, e infine farlo addormentare e in quel momento dedicarsi a se stesse.

Ok, nella teoria tutto bellissimo, nella pratica per un neonato lo vedo infattibile.

Ho comunque apprezzato il capitolo sull'allattamento, visti i miei trascorsi, che ho trovato molto aperto. E il capitolo sul sonno, che cerca di trovare una via di mezzo tra chi sostiene di farli piangere allo sfinimento e chi invece accorre al primo vagito. Peccato poi che nella pratica sia comunque sfiancante tornare dal bambino n° volte, prenderlo consolarlo, rimetterlo giù e con buone probabilità tornare 10 secondi dopo. Io ci ho provato con successo la prima settimana, basta però una notte insonne per farti passare la voglia di applicarlo, e finire per tenertelo addosso a cozza vita natural durante, cercando di ricaricare le batterie nei secondi in cui dorme schiacciato su di te.

Bipolarismo bilaterale

"So che è impopolare, immorale, innaturale.. tutto quello che volete. Ma non mi piace allattare! La trovo una tortura, al di là degli orari, Riki non si attacca mai subito e quindi tutte le volte c'è il balletto davanti al capezzolo, poi finalmente si attacca, ciuccia forte, mi fa male e poi si stacca. Facciamo così due tre volte, poi finalmente si attacca bene, di nuovo male, ma poi passa. A metà si addormenta, tienilo sveglio, sveglialo di nuovo, si stacca e piange, si riattacca di nuovo dolore, poi passa. Si addormenta, no forse vuole l'altro seno, e si ricomincia da capo. Ho una vecchia crosta sul capezzolo e sull'altro si stanno formando dei puntini rossi che non mi piacciono per niente. Tieni pulito il seno se no viene la mastite, metti l'olio se no vengono le ragadi, a volte lo morde proprio, e mi fa un male cane. Ora per esempio mi pizzicano i capezzoli, altrimenti mi pizzica proprio il seno. E un seno ne ha di più e l'altro di meno, quindi tira da quello più dolorante-che produce anche meno col tiralatte, ne viene poco. Oltre tutto credo di averne più al mattino e poi col tempo ce nè meno, infatti solo al mattino goccia il latte, durante il giorno no. E non sai quanto ne prende, e non sai se gli basta. E ho paura mi venga qualcosa al seno. Ero partita bene, volevo allattare, ma non pensavo fosse così dura. Quello che mi frustra di più è il dolore quando si attacca e il fatto che ci mette una vita ad attaccarsi, mi strema. Per il resto sarebbe anche fattibile, ma questa cosa mi devasta e mi rende insicura."

Questo è uno dei primi sfoghi pubblici che ho fatto, in un gruppo di mamme di luglio. Una specie di coming out, perchè è così, se la gestione generica del pupo è fattibile (pianti senza apparente causa e addormentamenti difficoltosi a parte), tutta la storia dell'allattamento è stato un vero disastro.

Ho deciso così di fare una pausa di riflessione, riabilitazione e cicatrizzazione. E' vero forse le mie ragadi appaiono piccole e innocue, ma vi assicuro che confronto i dolori del parto sembravano gigantesche! Tremavo ogni volta che si avvicinava l'ora della poppata, e ogni tanto tremo anche adesso..

Al di là delle belle frasi ad effetto "allattare è un momento magico" che infastidiscono solo, so che è importante per il piccolo e anche a me una mano la dà. Ma certe notti penso solo intensamente "Passo all'artificiale e viviamo tutti felici e contenti!", mentre gli sto dando l'aggiunta dopo un tentativo di poppata finito in tragedia (si contano due feriti e un bimbo urlante).

Ma la lotta interna non si limita a questi momenti di lieve bipolarismo. La lotta interna, quella che davvero logora comprende altre cose. Invidio persone decise pro o contro..  io invece non ci riesco a decidermi.. ogni volta che allatto soffro, e soffro anche dopo a livello fisico; quando cedo all'aggiunta soffro il doppio a livello emotivo, però se cedo un motivo ci sarà.. poi mi rendo conto di riempire il mio compagno delle mie teorie contrastanti: forse non gli basta, non è abbastanza sostanzioso, però magari provo ad attaccarlo, no diamogli l'aggiunta che piange disperato, mi fa ancora un male cane ma che dici è meglio se provo o è meglio se  faccio una pausa? e via dicendo..

Perchè io in genere non mollò mai. Cerco di superare ogni ostacolo. Però allattare si avvicina davvero poco all'atto d'amore, mentre è incredibilmente vicino alla tortura! E mi secca che il problema non sia il "non avere latte" ma il soffrire per darglielo.

Stiamo diventando una razza debole, vittime dell'evoluzione della medicina che ci permette di fare cose che altrimenti non potremmo fare. Come vivere nonostante un cuore difettoso, sopravvivere a malattie gravi e a tumori. Questo ci permette di vivere più a lungo o meglio, ma non fortifica la razza umana che sta diventando sempre più dipendete dalla medicina.

Prendete i parti: l'epidurale o gli altri metodi per soffrire meno, quante mamme ne fanno ricorso?
Una volta superato il parto..anche l'allattamento è spesso difficoltoso o doloroso. Perchè questo? Penso proprio sia perchè ci stiamo indebolendo, se non fisicamente, anche solo mentalmente. Sappiamo che ci sono le scappatoie e quasi sembriamo fanatiche se non le vogliamo usare: "Se c'è un rimedio, perchè dovrei soffrire?".

Mi viene in mente una scena, dopo il parto, quando il ginecologo mi stava dando i punti. Mi chiede: " Fa male?" io rispondo che era un po' fastidioso, facendo spallucce. E lui risponde serio: "Ma deve dirmelo se fa male! Che gli metto più anestesia! Mica sono qui per farla soffrire!". Stranamente il mio compagno ha capito al volo quello che pensavo e ha risposto per me "E' che dopo tanto dolore, pensava fosse normale provare un po' di fastidio!".

Tipo una giornata no

ovvero: non ci sono giornate tipo.

Per avere davvero un'idea di com'è una giornata con un neonato bisogna premettere che, sopratutto i primi giorni, quando non sai che pesci pigliare, non esiste una giornata tipo. Tanto che vi sembrerà impossibile creare una routine. Tanto da rimanere delusi quando, avendo trovato uno stratagemma per calmarlo, la seconda volta non funziona più.

Inizio blocco 1

"Eeeeh", forse si sta svegliando, ma tu speri stia parlando nel sonno perchè se il tuo cervello è acceso e sintonizzato su sul pianto, il tuo corpo è un sacco pieno di sabbia.

"EhEEEEEH" ok, è sveglio, ti alzi pesantemente, vai in bagno col pupo e controlli se ha fatto pipì (anche se inizi a riconoscere l'odore della pipì prima di aprire il pannolino). Apri il pannolino, e aspetti faccia il malefico getto di pipì da "pisello all'aria", non lo fa, allora ti giri e prendi il pannolino nuovo, lo apri mentre ti rigiri ed ecco la fontana di trevi, giù per la lavatrice, su per le piastrelle di fronte, lungo i tuoi vestiti e nelle tue ciabatte (a seconda dei casi). Istintivamente usi il pannolino nuovo per pararti dagli schizzi. Butti il pannolino che ha avuto la vita più breve della storia.

Finalmente riemergi dal bagno, ti ributti sul letto e porgi la tetta sperando di sprecare così meno energie. Ma lui non si attacca, si stacca, ti tira il capezzolo, lo mastica tipo cewingum o lo lecca tipo lollipop.. tutto tranne ciucciare. Poi ad un tratto.. DOLORE! Bene ci siamo si è attaccato.

[Visto che la cosa è poco conosciuta ricordo che i primi mesi allattare è doloroso, che spesso capitano ragadi, ingorghi e mastiti. Le prime ciucciate di ogni poppata, causa il flusso di latte che passa, fanno avvertire una sensazione ai capezzoli che ricorda un fiume di spilli...]

Si stacca quando ha finito, tu speri si riaddormenti e invece è sveglio come un grillo. Tenti di intrattenerlo nel letto, ma ad un certo punto cedi ai suoi lamenti e ti alzi. E così inizi la carrellata dei tentativi: vorrà stare a guardare il mondo nel lettino? no forze è meglio il passeggino ieri ti era piaciuto così tanto sei rimasto un'ora a guardare il soffitto, oggi però ti annoi lo stesso. Bene allora ti prendo in braccio. Ah ottimo dormi e io ora come faccio a mangiare??

Mangi con una mano sola, sperando di non far cadere niente addosso al pupo dormiente, mangi poco perchè sei stanca e giustamente anche mangiare fa fatica. Guardi l'ora e comprendi che tra tutto dalla poppata di prima ti sei giocata ben due ore perchè lui ancora non dorme...

Si lamenta di nuovo, cosa vorrà? Di nuovo il pannolino? Non è possibile!
Una volta cambiato frigna di nuovo, si mangia le mani e appena intercetta il tuo naso inizia a ciucciare vigorosamente sbavando nelle tue narici. Va bene ti do il latte, aspetta solo che prendo dell'acqua e il paracapezzoli..no dai faccio in fretta, non ti arrabbiare. Un secondo solo!

Eccoci ci mettiamo comode come ci hanno insegnato al consultorio. Seduta, schiena dritta, tu su un cuscino, i piedi rialzati...o quella posizione ti piace solo quando siamo al consultorio, per fare bella figura? Allora come ti vuoi mettere? vediamo, ora che sei sdraiato, mi sporgo un po' ed...ah ti sei attaccato. Si io sarei un po' storta, con tutto il peso su un braccio solo, mi sta già iniziando a formicolare il braccio..ma chi ti stacca visto che ti sei attaccato bene e non mi fai neanche male?

Una volta staccato faccio asciugare il seno mentre cerco di farti fare il ruttino. Cerco di metterti a letto, ma ti svegli e quindi sono costretta a passeggiarti con la tetta al vento per casa.
In questi giorni spero vivamente che nessuno sbirci in casa perchè ormai un buon osservatore avrebbe potuto vedermi completamente nuda. Di giorno viaggio con i seni fuori per farli asciugare. Di notte una volta lavata viaggio con la jolanda nuda per fare asciugare i punti. E' peggio di una lavanderia!

Lo appoggio e finalmente dorme! Corro in bagno a fare pipì visto che è la terza volta che mi dimentico. Ora che faccio? Mi lavo? Sistemo? Pulisco? Mi rilasso? Mangio???

Raccatto quello che c'è sulla via per la cucina, mi metto sul divano e.."Eh".

Magari si riaddormenta.

"Eeeehhh!"

..arrivo.

Fine blocco 1

Inizio blocco 1bis

E' notte. Il piccolo urla come un pazzo, urla tanto che hai paura non prenda più fiato, è tutto rosso e la bocca non è mai stata così spalancata. Ovviamente il pannolino è pulito, ha mangiato e fatto il ruttino. Tu sei esausta e anche il papà inizia ad avere segni di cedimento. Ormai lo palleggi tipo pallone da basket, ogni dieci minuti lo fai rimbalzare nelle braccia del padre nella speranza di riprenderti, sei quasi tentata di andare di nuovo all'ospedale per vedere se si è rotto qualcosa. Decidi di dargli ancora un po' di pappa, magari ha fame ieri ha funzionato..
Lui continua a stare sveglio e muoversi come un matto per mezz'ora, tempo in cui ti sfiora il pensiero "ma perchè sprechi così le energie che dopo ti viene di nuovo fame?". Poi crolla e cerchi di crollare anche tu. Ma ovviamente tu sei più nervosa che mai, passi così le tre ore a girarti e rigiarti nel letto tanto che capisci che si sta avvicinando un'altro "Ehhh" e tutto sta per ricominciare...

Fine blocco 1bis

Ripetete il blocco 1 tre volte nella giornata, cambiando tipo di pasto (colazione, pranzo, cena), aggiungete il blocco 1bis per la notte e avrete una giornata tipo no.

Metodi di tortura moderni: deprivazione del sonno

E' terribile, dopo due giorni a casa, ti ritrovi a vagare tipo zombie,  i pochi spazi liberi li usi per mangiare e andare in bagno.
Sei troppo stressata per dormire nei 15 minuti che dorme lui da solo.

Si sveglia di nuovo, lo cambi, forse ha fame, lo allatti. Ha ancora fame? Diamo l'aggiunta. Ha ancora fame? No non è possibile.
Lo cullo. No si mangia le manine. Però guarda ecco sbadiglia.

Ok, ora dorme, su di me. E io ora come faccio a dormire?

E poi piange di nuovo, tu cerchi di cullarlo per farlo dormire e i tuoi seni sprizzano latte di gioia, così ora devi tamponare le perdite, cercare le coppette, lasci in giro quella vecchia, trovi una lavetta ti pulisci, raccogli un pezzo di carta da terra

Sono stanca, i seni prosciugati che piangono lacrime di latte. I vestiti tutti chiazzati, il letto chiazzato, il pavimento chiazzato..ma della sua pipì.
Ho mal di schiena, la testa in panne, trovo stancante qualunque decisione, anche cosa fare ora che dorme.
E intanto la gente si offende se non la faccio venire a casa. E medito se trasferirmi dai miei non possa esser letta come una sconfitta.

I parenti lo rapiscono appena lo vedono e si arrabbiano se non possono essere sempre qui. Io ci ho pure provato, a fare venire qualcuno a darmi una mano. Ma sono state le due ore più lunghe della mia vita. Mi sentivo sotto giudizio, se lo faccio piangere penserà che non sono una brava madre! Allattare con il pubblico poi non mi piace, con tutte le varie difficoltà che ho non mi sembrava una grande idea, e neanche dargli il biberon, visto che magari poi possono venire strane idee a chi è venuto ad aiutarmi.

Perchè non capiscono, o non si ricordano com'è? Che c'è bisogno di tempo, anche per sbagliare e sopratutto di intimità per creare la nuova famiglia?

Perchè sembra che nessuno si ricordi com'è? Forse è autoconservazione, tipo il dolore del parto che si dimentica (confermo, io già non ricordo più nulla) perchè se no nessuno farebbe più figli..e questo è lo stesso!

E non sento attaccamento, non lo amo alla follia, tutt'al più mi sembra carino. Di contro lui non sembra riconoscere così tanto la mamma, il mio odore o la mia voce, tanto da essere calmato solo dalla mia presenza, e io così mi sento inadeguata e frustrata. Così piango mentre lui piange perchè non so più come calmarlo mentre sono letteralmente esausta. E se arriva Lui e lo calma, sono quasi gelosa.

Cose che vi ritroverete a pensare una volta a casa col pupo


  1. perchè non dorme?

  2. perchè ha dormito così poco?

  3. cos'avrà?

  4. ti ho cambiato il pannolino, dato da mangiare abbondantemente, pare tu non voglia dormire..cosa vuoi??

  5. sbadiglia e si ciuccia le manine, ha fame o ha sonno?

  6. perchè non lo capisco?

  7. perchè nessuno mi capisce?

  8. cosa faccio adesso?

  9. perchè è così dura?

  10. perchè è così faticoso?

  11. ma gli altri come hanno fatto?

  12. perchè non lo capisco? no questa l'ho già scritta...