Ritorno al futuro

Una volta a casa, diecimila cose cui pensare: i gatti prima di tutto, poi bisognava sistemare la roba dell'ospedale, organizzare gli spazi nel modo più adeguato, mangiare, bere e lavarsi..le piante, la roba stesa e quella da lavare. Dopo un tour de force eravamo a buon punto. Questo cosetto che non sembra neanche nostro, a volte uno se lo dimentica che c'è, altre invece vorresti davvero "darlo alla befana, che te lo tenga una settimana"...
"Eeeehhh!" (mio figlio vocalizza così al momento). Pronto tetta. Lui cicuccia.
"Eeeehhh!" pronto tetta, no, non ne vuoi? Però le manine in bocca? Uhm forse non ce n'è più..
Cavoli, e ora come mi regolo sulle aggiunte?
Inizia così un calvario tra internet, pediatri del consultorio, pediatra suo, mamma, papà, zii e amici. Consigli e nozioni più o meno scientifiche. Tutto questo nelle giornate più calde che ha fatto quest'anno.
Prima decidiamo una via "naturalista" do' solo il mio latte, poi ci rinunciamo, la sera diamo l'aggiunta e lui ci fa dormire 4 ore tra una poppata e l'altra. Anche il secondo giorno a casa, fila via così.
Dai tutto sommato è facile.
Il giorno successivo però, forse causa caldo, il piccolo si attacca anche per un'ora ogni ora e mezza due. Sono sfinita. Piango per ogni cosa (forse la famigerata caduta degli ormoni?), quando vedo la foto di quando eravamo all'ospedale, quando gli canto la ninna nanna di quando ero piccola, quando Lui mi da un bacio. Passano i miei a darmi una mano e alla fine diamo l'aggiunta più che altro per farmi riposare un po'.
Forse c'è qualche problema Houston..
Passa un'altro giorno delirante (ormai il senso del tempo è vago, ricorda più un puzzle non assemblato, lo sai che i giorni sono uno dopo l'altro, ma non riesci a collegarli tra di loro). Arriva il tiralatte prestato e lo scalda biberon. Il secondo un grande affare! A me iniziano a prudere da morire le smagliature e dopo 15 euro per una crema inutile, ne scrocco una del pupo che sistema la questione. Ma adesso a prudere ci sono le bolle su braccia e gambe, forse dovute al caldo.
Eccoci qui il piccolo ha poco più di una settimana di vita, e sono quasi cinque giorni che è a casa con noi. E siamo ancora in alto mare..
Passa mia zia, che ci fa cadere in una bolla sospesa, lava i piatti, prepara qualcosa per cena, ci dice che dobbiamo rilassarci e fare come vogliamo perchè siamo noi i genitori, e tutti in qualche modo sono cresciuti. Sarà che ha due figli, sarà che è molto giovane e tranquilla. Fatto sta che rimaniamo in questo stato di beatitudine, che ovviamente scoppia poco dopo che lei se ne va..
E da lì la follia pura.
Houston abbiamo un problema!
Ecco di fatto il bambino non ha dormito in modo continuativo, da solo per più di 10 min dall'una del pomeriggio. Addosso a noi forse anche 15min se li è fatti, ma niente di più. Ho tirato fuori la tetta, l'altra, abbiamo sfoderato l'aggiunta che mi ero tirata col tiralatte. Tentato con una doppia dose di artificiale. Niente. Bere beveva (tranne forse l'ultimo biberon di cui non era molto convinto). Abbiamo cambiato pannolini, fatto spugnature con l'amido per rinfrescare. Cantano ninna nanne.
Non avrei mai pensato di arrivare così presto a vocalizzare "Ooooo ooooh".
E mai e poi mai avrei pensato di farlo, tette al vento.
Abbiamo provato tutte le posizioni del kamasutra dei neonati. Siamo anche ricorsi al cicuccio! Sacrilegio!
Ma niente,
Il massimo che faceva era stare buono ma con gli occhi aperti.
E ormai si erano fatte le 23...
Io continuavo a pensare a quelle buffe cose che ti dicono tipo: riposati quando riposa lui! Si e quando? E sopratutto, quando mangio? Quando mangia lui? no perchè se no non ci siamo con le tempistiche!
Andiamo al pronto soccorso, chi altro chiami se no? In macchina il bimbo dorme, col ciuccio. Tentati di tornare a casa spegniamo un'attimo la macchina. Riparte. Bene allora andiamo.. Preso in braccio, torna a dormire.
Vabbè ormai siamo qui. All'accettazione già ci davano dei matti. Andiamo in pediatria e io spero di non trovare nessuna di quelle che conoscevo. E invece zac! La più antipatica, "Ah si mi ricordo di lei..." dice con tono acido.
Alla visita può andare una persona sola e mando Lui, se no la strozzo.
Il bimbo gode di ottima salute, forse ha solo caldo.
Una volta in macchina piange ovviamente per tutto il tragitto. A casa apro il distributore di latte, lui finalmente si attacca, e si addormenta con la tetta in bocca, io scivolo nel letto e me ne frego per la prima volta degli orari. Lui si sveglia autonomamente ogni 3, 4 ore quella notte.

I giorni di demenza in ospedale

Tutto è iniziato quando ero ancora in sala parto, la placenta non scendeva e i medici hanno avvicinato il piccolo al seno. Scoperto il seno, la dura triste verità: capezzolo piatto. E il piccolo non si attaccava.

Poi in una saletta a parte ho aspettato un paio d'ore (questo il tempo necessario per essere sicuri che non ci siano emorragie gravi, dopo un parto naturale) e hanno riprovato ad attaccare il piccolo, secondo verdetto: il bimbo ha il mento piccolo e non riesce a spingere bene. La tettarella di un biberon sembrava non servire a nulla.

Il primo giorno abbiamo provato con un paracapezzoli, enorme, che Riccardo non riusciva nemmeno a prendere in bocca, terzo verdetto: il piccolo apre poco la bocca. Siamo andati avanti a fatica tutto il primo giorno con quel paracapezzoli enorme. La sera vado al nido, esausta, lì mi rimproverano che avrei già dovuto avere il mio paracapezzoli e fanno la prova con un'altro, tutto bagnato che non si appiccica alla mia pelle, scivola e il bimbo non si attacca. Quarto verdetto: "Signora non so cosa dirle, lei ha il capezzolo piatto e il bambino è pigro. Glielo teniamo noi 'sta notte.". Risalgo il corridoio piangendo, mi sento impotente e  colpevole, sembra non ci sia via d'uscita.

Il secondo giorno non arriva più il momento di riprendere i bambini dal nido, una volta lì mi fermano per riprovare ad attaccarlo, intanto il peso del piccolo scende. Un'altra persona mi fa riprovare la tettarella della prima notte. Miracolo, Riccardo si attacca e ciuccia pure con gusto! C'è luce alla fine del tunnel! Passiamo così tutto il secondo giorno.

Il terzo giorno il peso è sceso ancora, mi dicono che se continua a scendere non mi fanno andare a casa l'indomani. Quinto verdetto: "Signora lei poi ha la pelle delicata, si rovina subito, gli ha già fatto un livido!", no quella è una vecchia cicatrice a dire il vero... Passiamo così tutto il giorno da soli con la tettarella. Ci sono momenti in cui piango perchè so che non ci faranno uscire, e momenti in cui mi auto convinco che ora Riccardo si attacca bene, sta ciucciando quindi siamo a cavallo! Verso sera invece mi viene fatto sapere che il piccolo è sceso proprio troppo di peso e se il giorno successivo non si dovesse stabilizzare allora mi faranno restare un'altro giorno. Panico. Io mi impegno più che posso, lo attacco come mi dicono 10min per parte, lui però ciuccia e si addormenta. Intanto passano a dirmi frettolosamente come si fa la medicazione all'ombelico e mi raccontano come si fanno le spugnature (e io che immaginavo me l'avrebbero fatto vedere..)  Sono distrutta, la notte non dormo bene, nel frattempo in camera sono arrivate: una mamma di 6 figli, tanto per sentirmi ancora più imbranata; e poi una donna che ha partorito col cesareo in piena notte.. E io piango all'idea di dover rimanere bloccata lì per chissà ancora quanto.

Il quarto giorno è ufficiale non mi dimettono. Mi portano a tirare il latte, solo 10ml. Torno una seconda volta, mi chiedono: "Preferisce tirare prima il latte o provare ad attaccarlo?", "Non lo so, mi dica lei cos'è meglio...", ...dopo un consulto prima mi fanno fare una poppata con doppia pesata (quasi 10 grammi) poi si va di tiralatte. Mentre davanti a me Riccardo viene allattato artificialmente da un'altra persona. Mi sono messa a piangere. E quello non capiva neanche perchè. Il mio piccolo non mangiava da giorni in modo decente e la prima persona che lo sfamava era un'estraneo (come se poi fosse chissà quanto difficile dargli un biberon). Sesto verdetto: "Comunque suo figlio è pigro, anche al biberon non si attacca molto!"
Nel frattempo mi procuro un paracapezzoli come dico io, che pare funzionare proprio bene, il piccolo ora ciuccia di più, torno comunque al nido per l'aggiunta.
La montata lattea sembra finalmente essere in arrivo, chiedo qualche consiglio all'unica che sembra ascoltarmi, lei mi dice che se preferisco quella notte sarei potuta andare ad allattare lì, di svegliare il bimbo dopo tre ore se non si fosse svegliato da solo.
Quella notte in particolare, stremata dalle visite dei parenti, dalla storia dell'allattamento, e dal sonno perso, vado a letto convinta che mi riprenderò perchè Riccardo ora dorme beato. E invece la madre della vicina del cesareo cerca di costringere la neonata ad attaccarsi al seno e la piccola strilla per tre ore filate. Così coi nervi a pezzi vado al nido a cercare asilo. Lì un'altra persona mi dice che non ha senso che io allatti da loro. Settimo verdetto: "Signora sta dormendo, non lo svegli!". Torno depressa verso il mio letto, fortuna che una ginecologa nel frattempo era andata a vedere cosa stava succedendo e la situazione lì si era calmata.

Il quinto giorno, finalmente Riccardo ha preso peso, si torna a casa. Nel giro di poco faccio un'ultima visita, e poi al nido per le ultime cose del piccolo. Io mi aspettavo indicazioni su come e quando allattare, sulle dosi dell'aggiunta, su come pulire occhi, naso e orecchie. Invece vengo investita da informazioni burocratiche: codice fiscale, pediatra, ecografia anche, vaccini, vitamine... "Ma devo dargli l'aggiunta?", "Si continui pure, poi deve fare quest.." sono state le uniche parole sul tema.

Ma l'importante infondo era uscire dall'ospedale, no?

Era una notte buia e tempestosa...



Pioggia a dirotto, vento fresco, sveglia presto.

Il pensiero del ricovero era ovviamente predominante su qualsiasi altro pensiero.
Ci siamo decisi ad alzarci, prepariamo le ultime cose, Lui fa colazione, io mi rado, lavo, vesto. Nonostante sembrasse tanto presto ormai erano le 7 ed era proprio ora di andare.

Parcheggiamo vicino all'ospedale, un maxi ombrello non bastava a coprirci, siamo riusciti a inzupparci letteralmente fino al ginocchio, la strada per entrare in ospedale mai era sembra così lunga, io non avevo neanche un golfino a portata di mano quindi stavo anche morendo di freddo. Finalmente una volta dentro ci sediamo in sala d'attesa. Dove poi saremmo rimasti per più di due ore!

Iniziano a farmi un tracciato, il bimbo sta bene, poi mi danno la camera, ed essendo il mio primo ricovero sono talmente stordita, che non ho idea di come sistemarmi. Mi cambio: camicia da notte e ciabatte. Mi mettono un accesso venoso, primo prelievo, sono ormai le 10 e 30 e siamo finalmente pronti per inserire la fettuccia per l'induzione. Dopo un secondo tracciato, torno in camera, dove ci sono altre due donne. Loro mi guardano e ridono: "Come leggi?", si leggo, la fettuccia non fa ancora effetto, infatti Lui decide di tornare un attimo a casa per mangiare e riposarsi un po'.
Ovviamente una volta che Lui è a casa iniziano i primi dolorini, le signore intanto vengono dimesse, rimango in stanza da sola. I dolori aumentano.
"Corri presto vieni che da sola non voglio stare!!"

Lui arriva e io sono ufficialmente piegata in due.
Quindi sono queste le doglie..

Dopo circa 4 ore di dolori ogni due minuti sono ad appena 3cm, mentre fantastico su epidurali e cesarei che non potrò mai avere, il tempo sembra non passare mai, mi dicono che il prossimo controllo me lo faranno alle 9 (in pratica non devo rompere le scatole fino a tale orario).
Le contrazioni e il dolore alla schiena cambiano, scendono più in basso, più intensi ma anche meno ravvicinati. Trovo una posizione comoda, mi assopisco quasi tra un dolore e un'altro mentre Lui mi massaggia la schiena, ho paura che si sia arrestando tutto il processo.
Mi alzo e sento un peso là sotto, voglia di spingere, chiamo il ginecologo e si corre in sala parto!

Vi risparmio i dettagli, ma è stato tutto sommato veloce.
Quando è uscito, dopo essermi accertata piangesse, ho solo egoisticamente ed egocentricamente pesato: "Cavoli, ce l'ho fatta! Ho partorito!!". Il resto è stato tutto in discesa, Lui che è diventato ufficialmente papà, io strapazzata ancora dai medici, poi andando verso la camera un nugolo di parenti in attesa di vedere me stravolta e il piccolo stralunato.

Nella quiete della stanza vuota con il piccolo al mio fianco, non dormo tutta la notte; mentre fuori, nonostante sia il 18 luglio, piove a dirotto.

Riccardo è nato!

Giovedì 18/07/2013 alle 22.35.

Con parto naturale (indotto).

Pesava 3420gr per 49 cm di lunghezza.



Al più presto i dettagli!

Dai che manca poco...

...tanto poi ti dimentichi tutto quando lo stringi tra le braccia.

Sono le frasi che mi sono sentita dire più spesso in queste ultime settimane di attesa.
Alla prima ormai non credo più. Anche se domani mi ricoverano.
Alla seconda non crederò finchè  non sarà accaduto.

Mi sono ufficialmente dimenticata una cosa nella borsa del travaglio, ovvero delle caramelle zuccherose per dare energia... vedremo di rimediare altrimenti.

Bene allora buona notte e a presto spero!

Cose belle della gravidanza

Alla fine ce l'ho fatta, sono dovuta arrivare alla fine della gravidanza, ma ho trovato qualche cosa positiva!

  1. Le unghie che sono diventate incredibilmente forti.

  2. I peli che non crescono quasi più (è vero però che neanche i capelli crescono..sono mesi che ho il caschetto!) quindi una ceretta ti dura tre mesi!

  3. Sentirmi bella (anche se ho dovuto aspettare la 40° settimana ed è durato poco..ma è stato bello sentirsi bella nella veste di donna incinta).

Ok, stop, ho finito.

Vabbè dai, magari poi una volta partorito me ne vengono in mente altri...
Intanto sta notte non ho dormito niente, sono stata male e ho pure rimesso.
Ma ora è di nuovo giorno, sta sera mi svago con lo shopping e poi...domani è un'altro giorno!

Il giorno del ricovero!

Olè!

Veloce post pre-ricovero

Bene oggi è stata un po' fiacca come giornata, però domani vorrei fare le ultime cose prima del ricovero:

  • Pulire la casa, non a fondo, ma almeno da lasciarla decente (anche se già mi immagino i disastri che lascerà Lui, sempre se di nascosto non chiamerà sua madre per pulire).

  • Fare una lavatrice, per lasciare meno roba possibile da lavare.

  • Fare un bel bagno, con ritocco peli, maschera viso e stiraggio capelli.

  • Ultimo giro di shopping approfittando dei saldi, poi cena fuori così non sporchiamo niente e alle sette il giorno dopo possiamo andare in ospedale, che tanto non devo fare neanche colazione.

Comprerò un paio di riviste per travaglio e dopo parto, un libro già ce l'ho.
E poi non mi viene in mente altro da portare o fare prima dello strano, grande, giorno...

Come rimarrà la mia pancia dopo?

Manca un giorno all'induzione. Quindi distraiamoci deprimendoci con il pensiero di come rimarrà la pancia dopo il parto.

Mi dicevano di guardare mia madre come le era rimasta la pancia, perchè la cosa era quasi ereditaria. E io ero contenta! Mia mamma non ha avuto smagliature!!
E fino all'ottavo mese ci avevo anche creduto, fosse così.
Invece dal nono, dopo un'esplosione di prurito, ho iniziato a notare un'esplosione di smagliature!!
Nonostante abbia messo l'olio costantemente! Forse il mio olio non era abbastanza oleoso.
Ora sono piena, sopratutto dall'ombelico in giù. Quasi mi vergognavo al tracciato, donne più in là con l'età e con pance doppie rispetto alla mia, perfette!
Come rimarrà la mia pancia dopo?
Ma non parlo solo di smagliature, perchè l'altra cosa che mi preoccupa è la ciccetta che avevo sotto l'ombelico, che già ora appare molliccia sotto la tensione dell'utero. Come sarà dopo? Rientrerà mai?

E se poi l'induzione non funziona e si aggiunge anche la ferita del cesareo??
Una tragedia.
Mi vedo già con quelle pance gelatinose, pendule e gialline.
Anche perchè già prima non è che fosse sta gran bellezza la mia pancia. Ci vuole poco a rovinarla definitivamente!

A gas, elettrico o a induzione?

No non sto parlando di piani di cottura, anche se sarebbe un argomento altrettanto valido.

Ma per quanto riguarda la gravidanza, posso dirvi che:

a gas sono andata avanti tutto il tempo, per meglio dire sono andata avanti a reazione.  E ora sono diventata una mongolfiera causa caldo e ritenzione idrica: piedi e mani sembrano dei palloncini pieni di elio.
[youtube=http://youtu.be/OymvMqA_oo0]

elettrica lo sono quando sono molto stanca, preoccupata per qualcosa e riesco anche a farmi male: in quei casi salto tipo molla!

L'induzione sta diventando una specie di terrore.. che poi non è neanche una cosa dolorosa, e non è il concetto che mi disturba. Anzi al contrario di molte che hanno sofferto per lunghe e continue contrazioni preparatorie io, male che vada, mi sparo solo quelle utili all'espulsione. La vera cosa che mi spaventa è il countdown all'ultimo giorno possibile per partorire. Quello proprio mi mette l'ansia. Avrei voluto la sorpresa e non struggermi fino alla fine.

E invece molto probabilmente sarà così: alla visita il tracciato tutto ok, nessuna contrazione però. Alla visita interna il collo appare ancora chiuso, il bambino ancora bello alto.

Mi hanno prenotato giovedì mattina il ricovero.
Uscita dall'ospedale ero delusissima.
Ora mi chiedo solo come farò a dormire queste notti, cosa farò per occupare questi tre giorni e con che coraggio andrò lì giovedì.

Per il resto il ginecologo ha detto che è tutto ancora possibile.
Intanto credo che i parenti si siano già presi tutti il giovedì di ferie, ci sarà un assenteismo pazzesco quel giorno!

Pensiero stupendo. Nasce un poco strisciando.

Superare il termine fa venire strani pensieri... un po' come quando ti viene la febbre e sembra sia impossibile guarirne.

Superato il termine, prima di tutto sembra impossibile poter partorire. Sopratutto se non hai ancora avuto contrazioni, dolori, o altro che faccia presumere un parto imminente (tralascerò i vari pensieri relativi alla perdita del tappo e la conseguente valutazione del muco ogni volta che si va in bagno). E si fanno pensieri folli del tipo: vivrò tutta la vita con questa pancia? Si perchè in certi momenti, ci si distacca da tutto il processo che porta alla formazione di una nuova persona, e il vivere con una pancia pesante e movimentata diventa un dato di fatto.

Poi si fanno pensieri ancora più folli del tipo: ma se con una scusa vado al pronto soccorso, non è che magari lì mi visitano e scoprono che sono già dilatata, mi rompono il sacco e con due spinte nasce??

Altri tipi di elucubrazioni oscillano tra il: "Devi uscire, devi uscire, devi uscire!!!" e termini più pragmatici tipo:"Oggi no che ho un impegno!".  O ancora tipo:"Ecco adesso potrei farlo, mi sento in forma e rilassata, poi la casa è a posto, la spesa è fatta. Dai ci togliamo tutto per sta sera così nasci anche in una bella data!"; e ovviamente il suo opposto:"No ora no! Ho i capelli che sono un disastro, la ceretta da fare e sono stanchissima, non ce la farei ad arrivare alla fine...".

Poi arrivano i dubbi amletici del tipo: "Ma è meglio se faccio colazione abbondante, che se mi parte il travaglio ho energie a sufficienza, oppure è meglio tenersi leggera così nel caso evito evacuazioni imbarazzanti?".

Oltre qualche pensiero totalmente senza senso del tipo: "Ok, basta mi sono stufata. Voglio finire qui, come faccio? Ah, dite che non si può più tornare indietro ormai?", perchè il bambino giorno dopo giorno, mentre per tutti si avvicina sempre di più, per te si allontana e diventa una cosa sempre più astratta.

E quando non riesci a dormire, non puoi far altro che pensare.
Dopo essermi fissata sull'induzione del parto, sta notte, mi sono dovuta alzare perchè proprio non riuscivo a riprendere sonno e avevo fame. Poi la pancia mi prudeva, la gamba mi faceva male e avevo caldo. Quando sono andata in bagno per l'ennesima volta e la pancia oltre a tirare e prudere mi pizzicava in un punto, stavo per lamentarmi per l'ennesima volta. Quando ho realizzato: è solo una gravidanza alla fine, c'è gente che convive con malattie e problemi maggiori!
(...ok, però quand'è che finisce?)

Ps: non chiedetemi di questi titoli revival che non lo so nemmeno io...

E la luna (non) bussò! (-6)



Niente da fare, ci ho creduto davvero e invece niente, la luna non ha funzionato.
Ho creduto davvero all'ostetrica che diceva: "La luna influisce come per le maree, fa cambiare la pressione esercitata sul liquido amniotico e fa scoppiare le membrane.", era scientifica quasi, credibile E invece niente.

E intanto chi doveva partorire dopo ha già partorito e noi siamo ancora qui, con i parenti che continuano a chiamare a giorni alterni e io che dormo una notte si e una no.

Ieri sera per esempio, dopo una giornata passata a pulire, poi ho visto un'amica, poi mi ha chiamato un'altra amica, poi sono venuti i miei suoceri e ho preparato la pizza... pensavo avrei dormito di sasso! E invece no, forse ero troppo stanca, forse ero un po' agitata, forse faceva troppo caldo. Fatto sta che alle tre e qualcosa di notte mi sono svegliata per andare in bagno e poi non sono più riuscita ad addormentarmi decentemente. Ho provato a mettermi al contrario nel letto per avere un po' di aria in più. Poi sono andata in cucina che c'era proprio la finestra aperta. Niente. Poi ho messo i piedi a mollo nella bacinella per rinfrescarmi un po', anche se erano le mani quelle più gonfie. Poi ho acceso la ventola. Poi l'ho spenta. Poi sono tornata nel letto (dove nel frattempo aveva rinfrescato di più, perchè a nord). Però poi faceva troppo freddo e mi sono coperta col lenzuolo. Mi sono addormentata per un paio d'ore e quando mi sono svegliata avevo la faccia a cartapergamena, gli occhi gonfi e la testa in palla.

Da consumare entro e non oltre il: (-8 giorni allo sfratto)

Allora il contratto d'affitto è stato prorogato, come da te richiesto, e scade il 15 luglio, il 18 però sappi che si procede con uno sfratto esecutivo. Regolati Riccardo tesoro, ok?

No perchè a me stanno iniziando a venire le paranoie: e se c'è qualche problema? E se non ti faccio arrivare abbastanza ossigeno? E se ti causo qualche problema proprio in questi ultimi giorni??
E poi il cibo, mi annoio quindi mangio, e non va bene!
E poi la stanchezza, sono stanca e non faccio niente!
E poi i parente e gli amici.
E poi le altre amiche che stanno partorendo e io niente.
E poi i lavori di casa che sarebbero ormai da rifare tutti.
E poi le paure del travaglio, del parto e dei primi giorni.
E poi o tutto o niente.
E poi gli altri problemi di casa nuova, banca, agenzie varie.
E poi il senso della vita: ha senso fare figli oggi?*
E poi i problemi dell'Italia.
E poi i mille problemi del mondo.
E poi la raccolta differenziata, i cibi biologici, ridurre carne e pesce, i soldi...
E poi il mio lavoro, riuscirò a trovarne uno?
E poi devi nascere, se no esaurisco!

Sta mattina ti abbiamo anche promesso una serie di cose, mentre assaporavo con tuo papà la piacevole temperatura delle sette del mattino, nella penombra della camera da letto:

  • potrai diventare quello che vorrai da grande (sarebbe bello mantenessi certi limiti etici però...)

  • se diventi gay non è un problema, ma mi piacerebbe adottassi dei bambini (se allora sarà possibile) o tanti animali :p

  • se non diventi gay giuro di non fare storie sulla donna che sceglierai

  • in generale prometto di lasciarti il tuo spazio, e non starti troppo addosso una volta che sarai grande

  • potrai fare qualunque sport vorrai (soldi permettendo)

  • appena avrai l'età farai qualche lavoretto, è importante tu abbia il senso del denaro

  • grazie a Mork e Mindy crescerai con degli animali, ma se un giorno vorrai un cane, prenderemo seriamente in considerazione la cosa

  • faremo in modo tu sappia l'inglese meglio di tua madre..

  • cercheremo di passarti il concetto di rispetto: per la vita, per le persone, per gli animali, per la natura

  • ti insegneremo l'amore per la lettura, il cinema e la musica e il senso critico rispetto al resto del panorama mediatico

  • papà ti insegnerà di sicuro a usare martello e chiodi, io a cucinare

  • papà ti insegnerà a non giudicare e a non prendertela troppo, io a godere delle piccole cose e a farti rispettare in caso di necessità



* Ci avevo già pensato a questa cosa eh, non è che me lo sto chiedendo solo ora!

Giorno 0 - Rimandata a settembre

E siamo arrivati alla data fatidica. Solo che è evidente che Riccardo non è stato avvisato.

Oggi almeno è stato fatto qualche controllo, giusto per passare il tempo in maniera un po' diversa, che qui ci si inizia ad annoiare.

Tracciato cardiotocografico
Serve a sapere se il piccolo sta bene, consiste di una sonda ad ultrasuoni posizionata in zona cuoricino per rilevare il battito* e un'altra sonda doppler per rilevare eventuale attività contrattile dell'utero**, più un pulsante da schiacciare ogni volta che la mamma sente muovere il piccolo. Di media dura dalla mezz'ora all'ora.
Il mio ovviamente è durato un'ora e mezza (e questo spiega anche perchè ho visto passare altre tre pance nel frattempo), perchè il piccolo aveva sì valori buoni ma si muoveva poco. C'è anche da dire che con tutta quella roba sulla pancia capire quando si muove, sopratutto i piccoli spostamenti è praticamente impossibile. Infatti in sala si può notare come le mamme siano impegnate a guardarsi la pancia per capire se qualcosa rimbalza.

Controllo del livello di liquido amniotico
Il ginecologo metterà il gel in quattro punti della pancia e la macchina farà una stima. Questo esame non è veloce, di più.
I miei livelli erano ottimi, liquido abbondante.

Controllo del collo dell'utero:
Solito controllo per rilevare variazioni del collo dell'utero di forma-consistenza e vedere se c'è già un eventuale dilatazione.
Non mi è stata fatta, tanto (secondo il ginecologo) il feto sta bene e la mamma non ha contrazioni! Ma che bello...

Quindi rilevato che il pupo sta bene dove sta, sono stata rimandata a casa con prossimo appuntamento il 15 luglio. Che allegria. Ora ci affidiamo ufficialmente alla luna che si è fatta questa notte e nel giro di tre quattro giorni dovrebbe dare i suoi effetti di cambio di pressione provocando la rottura del sacco.

* Un battito normale va dai 120 a 160, non vi allarmate se oscilla in continuazione e non è regolare. Ho scoperto, leggendo in giro, che è del tutto normale e anzi vuol dire che sta bene, è il battito regolare che desterebbe dei sospetti di sofferenza fetale.

** L'attività media di un utero a riposo è di circa il 10% (la percentuale la trovate alla voce "toco" nel macchinario), picchi che vanno da 30% a 60% sono da considerarsi assolutamente normali. Le vere contrazioni (che siano più o meno dolorose) superano il 70% e durano qualche secondo almeno.

Consumare preferibilmente entro il: (ovvero piagnistei da scadenza)

IERI -2

Mia suocera voleva sentirmi al telefono. Ha iniziato a fare valutazioni via cavo sull'altezza della mia pancia: la sentivo più bassa? premeva di più? la vedevo diversa?, non sono stata a spiegarle - ma avrei dovuto farlo - che non c'entra niente, il piccolo può scendere all'ultimo. Poi ha chiesto se mia madre il giorno prima mi aveva vista diversa, se aveva detto qualcosa riguardo la pancia, ho risposto: "Mia madre ha solo detto che partorirebbe al posto mio, potesse". Non fa, per fortuna, valutazioni di questo tipo.
Poi abbiamo cambiato argomento e siamo passati alle contrazioni: ne avevo avute altre? quanto erano durate? la pancia era dura? erano state dolorose?
E già qui stavo avendo una crisi di nervi..
Ma non è tutto, perchè l'argomento successivo è stato: "Appena succede qualcosa chiama che vengo a casa!"
"..e a fare che?"
"Giusto, vengo in ospedale!"
"E a fare che?", no non le ho risposto così sta volta.. ma ho messo questo significato in una risposta più velata, le ho ricordato i patti: appena siamo sicuri che si sta muovendo qualcosa avvisiamo, ma voi non venite, poi quando sta per nascere (tipo la testa si vede) Lui vi avvisa e potete iniziare a venire.
Lei era disperata da questa notizia che le giungeva nuova.. "Ma tua madre non vuole vedere e sentire???" risponde quasi in preda al panico.
"No, mia madr... Scusa ma vedere e sentire cosa? Che non vi fanno comunque andare oltre la sala d'attesa, io sarò da un'altra parte e Lui non potrà neanche uscire! E poi te l'ho detto in ospedale ci hanno chiesto di evitare di far venire parenti durante il travaglio!"
"Ma neanche i nonni??"
E questo è un riassunto delle tre volte che abbiamo rifatto lo stesso discorso, al quarto giro per fortuna Lui mi ha fatto cenno di passargliela così da chiudere questo circolo vizioso.
Io sono andata nell'altra camera, mi sono messa al pc, e sono scoppiata a piangere.
Un pianto disperato, rumoroso e lacrimoso.
Lui non capiva neanche come mai era scoppiato così esagerato.

Io si, tutte le paure, tutte le angosce del parto mie, moltiplicate per l'insistenza di sua madre che trepidava assaporando il grande giorno. Ma io non so neanche bene il perchè sto facendo tutto questo, la paura del parto, del dolore, del fatto che possa accadere qualcosa di storto. Perchè tutto questo? In più non è solo lei che chiama di continuo (tra l'altro aveva già chiamato il mattino..) ma ci sono anche i miei che chiamano chiedendo un generico "Tutto bene?" che cela altrettanta trepidazione, ma un po' più garbata. Ci sono gli amici, gli altri parenti. C'è il padre che continua a chiedere quando nasce.
Ci sono io, sono io che devo farlo nascere e che ho paura, e sono stanca e sono tutta rotta e nervosa.
Per cui ho pianto fino a farmi venire voglia di rimettere.
Poi per fortuna sono riscita a tranquillizzarmi.

Per poi ricominciare a piangere verso mezzanotte, nel caldo afoso, senza che Lui capisse davvero il perchè. Senza che io riuscissi a fargli comprendere tutte le sfumature delle mie paure.

OGGI -1

Ultima sveglia alle sette, non ce l'ho più fatta mi sono alza, ho iniziato a sgranocchiare biscotti. Poi annoiata ho ritirato la roba stesa e preparato un'altra lavatrice. Ho sistemato un po' la cucina, coccolato il gatto.
Otto e mezza, finalmente lui si sveglia: "Cosa c'è, tutto bene?"
Evidentemente no.
La pancia è dura ma niente di particolare, sono sempre più nervosa, la schiena è bloccata e la testa è pesante.
Sono ripartita a piangere.
"Dai usciamo un po' così ti svaghi!"
"Non me la sento... mi vai a prendere una brioches?"
"Vieni anche tu, dai!"
"No non me la sento, vabbè mi mangio un frutto..."
"Ma adesso la voglio io la brioches, dai vado a prenderla!"
"No non mi va più"

Poi lui ha fatto colazione, io ho mangiato una percoca.

"Facciamo qualcosa dai!"
"Vorrei, ma cosa? vorrei andare al fresco, vorrei fare una gita, ma ogni luogo che mi viene in mente è lontano!"
"...si anche a me vengono in mente solo posti lontani..."
"...o difficili da raggiungere a piedi con la pancia."
"Andiamo ad un museo!"
"Quale?"
"Quello della montagna, ci dovevamo andare, poi è in collina è fa più fresco!"
"Ok, se non costa troppo però.."
"10 euro a testa... ok niente museo."

Grandi giornate si prospettano davanti a noi se non nasci presto Riccardo!
Inoltre c'è il rischio che mi esci fuori depresso e dipendente dagli zuccheri se continui a stare lì dentro! Visto che tua mamma piange sempre e mangia un sacco di cose dolci..ultimamente.

A termine

Ecco sono ufficialmente a termine, anzi direi quasi in scadenza, con i suoi gli ultimi pesantissimi giorni. Gli ultimi vuoti giorni di attesa. In cui non ve la sentite tanto di uscire da sole (almeno, io non me la sento per niente),  siete stanche da morire, il vostro baricentro è cambiato di nuovo per cui ora tendete a sbilanciarvi in avanti e camminare a papera (si anche voi ora camminate a papera).
[youtube=http://youtu.be/d8jCo36JnPw]

Ultimi pigri giorni in cui non sapete bene cosa fare e se siete un minimo organizzate: non avete più niente da fare... La valigia è pronta, la casa pure, alla macchina ci pensa papà, scorte di cibo visto che è estate non ne fate (che faccio preparo la parmigiana da congelare??).

Giorni in cui gli amici fanno le prenotazioni sui giorni migliori per il parto: "Non partorire ora che sono al mare eh??" - certo, dopo il 3 va bene? però non oltre il 12 che poi mi parte l'altra amica; mentre i parenti ogni cinque secondi chiedono: "Novità??" - no se non ti abbiamo chiamato..no! Quindi non rompete ogni due secondi per sapere se ci sono notizie! Che ve lo dicevamo noi se c'erano! Non mettel'ANSIAcheQUIgiàNEABBIAMOABBASTANZA!!!!! Grr.

Momenti in cui sondate il vostro corpo alla ricerca di segnali, studiate la luna e le stelle puntando sulla rottura delle acque, provate metodi alternativi per stimolare il vostro pigro utero e il vostro furbo bambino.


Attimi di demenza in cui pensate: "Ma può davvero finire tutto questo? Davvero esce e torno come prima?", perchè a volte anche questo sembra impossibile.

Frollini e ricordi d'infanzia

Avevo fame, cioè, avevo voglia di qualcosa di buono. Ma in casa le scorte stanno finendo, per fortuna avevo ancora uova, latte, farina e burro (che in casa mia in genere ci sono sempre).

Avevo letto di questi biscotti qualche giorno fa, e li avevo segnati nella lista delle cose da provare. Vista la penuria di ingredienti che ho in casa, e la scarsa voglia di uscire a reperirne di nuovi, ho deciso di farli oggi. Mi piace avere la possibilità di improvvisare cose che altre persone acquistano, quando ne sentono il bisogno.

Tra l'altro ricollegandomi ai ricordi d'infanzia di IWONA, anche io ho i piatti tipici dell'infanzia, quelli che Fiammetta Fadda chiamerebbe comfort food, cioè quel cibo capace di farti stare bene con il mondo.
Spero di riuscire ad essere una mamma che fa le torte, che prepara i biscotti e fa apprezzare le verdure anche agli amici schizzinosi dei miei figli. Ma sopratutto, spero di riuscire a creare queste ancore nelle menti dei miei figli, dove loro si potranno aggrappare anche quando sarò lontana o non ci sarò più, e trovare un momento di pace e felicità. Un po' come nei film si ricorda sempre il profumo portato dalla mamma, che si annusa avidamente da un vecchio indumento, ecco io non porto profumi, ma vorrei che i miei figli ricordassero i profumi che uscivano dalla mia cucina.

Per me (amante dei dolci) il comfort food per eccellenza, preso in adozione anche da Lui, sono le crocchette di mais, di cui poi posterò la ricetta. Mentre un ricordo comune che abbiamo sia io che Lui è la pasta in bianco. Il suo profumo mi fa tornare bambina, nella calda e assolata cucina della nonna che, tornata dal lavoro al mercato, preparava il pranzo per zii e nipoti. Metteva su la pasta, la condiva con burro e parmigiano, scaldava il pollo con le patate novelle comprato al banco di fiducia e poi finiva per mangiare sempre in piedi.

Ma tornando ai biscotti sopra citati vi copio la ricetta e aggiungo giusto due aromi:

Ingredienti:

200 g farina

150 g burro

100 g zucchero a velo

2 tuorli

un pizzico di sale

vaniglia

una grattata di limone

due cucchiai di rhum

Impastate il tutto e (se non fa troppo caldo come da me oggi) stendete la pasta per fare le formine, altrimenti fatte delle pallette da schiacciare sulla cartaforno :p
180° per 10 minuti se li fate sottili bastano e avanzano.

Buona merenda.

Ultimi giorni e ultime insofferenze...

o almeno si spera. In questi ultimi giorni sto comprendendo molti atteggiamenti di alcune delle mie amiche che hanno partorito prima di me:

  • sedersi sulla tavoletta dei wc pubblici, io riesco ancora a non farlo, ma inizio a capire perchè si arrivi a farlo.. stare in piedi con la pancia, oltre ad essere massacrante per le gambe, oltre a non riuscire a piegarti come dovresti.. non fa svuotare la vescica. Per cui tu esci dal bagno e dovresti andare di nuovo,

  • dormire è impossibile in qualsiasi posizione, ci siamo giocati anche il fianco sinistro visto che il braccio si addormenta talmente di frequente da avermi traumatizzato il polso..

  • un certo fermento si aggira sottopelle e ti rende mediamente sull'attenti, qualsiasi cosa può farti scattare,

  • di contro cerchi la pace e la tranquillità e ogni altra forma di vita (che tra l'altro vive e si muove ad una velocità maggiore della tua) ti sembra nervosa e scattosa e ti fa innervosire,

  • la mente è sempre più annebbiata,

  • il cibo può diventare l'unica tua attività giornaliera..oltre al fare pipi e al cercare di dormire,

  • non si hanno neanche più desideri precisi, si è in una sorta di limbo in cui non si sa cosa fare per stare meglio e non hai voglia di prendere decisioni: "fate di me quello che volete",

  • non ci si sopporta neanche più da sole ... come fanno a sopportarci gli altri?

  • persino la modella del libro che ho comprato, nelle ultime foto appare gonfia e stufa, con un espressione del tipo "ma perchè ho accettato di farmi fotografare per sto libro???",

Mi sembra impossibile essere arrivata fin qui.. eppure ci pensavo un anno fa. Siamo passati dal cercare di farlo entrare al cercare di farlo uscire. E, nello specifico, ci stiamo provando con:

  1. tisana alle foglie di lampone (che serve a preparare la muscolatura e ad avere una seconda parte del travaglio più veloce)

  2. sesso (questo dovrebbe far venire le doglie... ma temo lasci il tempo che trova, forse è un'invenzione dei ginecologi maschi per dare un ultimo contentino ai mariti)

  3. massaggi con olio agli oli essenziali di cannella e chiodi di garofano (lo suggerisce il libro citato prima, ma non ho trovato lumi nel web e comunque non sembra dare nessuna grande svolta alla cosa, dovrebbe anche questo far venire le contrazioni)

  4. bagni caldi (che non sortiscono nessun effetto se non quello di farmi venire ulteriormente caldo!)

Ultimo controllo

Dormire è ormai un miraggio lontano, mi stufo di stare sia da un lato che dall'altro. la pancia prude sempre più, l'ho detto al ginecologo che mi ha praticamente ignorata.

All'ultima visita al consultorio mi hanno coccolata come non hanno mai fatto prima. Il ginecologo mi chiamava cucciola e mi accarezzava la testa, mi ha raccontato di un suo aneddoto personale legato alla paura per convincermi che non sarò da sola quando partorirò e di affidarmi alle persone che avrò intorno. L'assistente mi ha spiegato ancora delle cose e mi ha rassicurato dicendo che partorire è normalissimo...

ora i casi sono due:

o sembravo terrorizzata tanto da dover essere consolata a dismisura (cosa di cui però non mi sono accorta), magari anche grazie al fatto che sono così "giovane e al primo figlio",

oppure partorire è davvero così terribile per cui si sono tutti sentiti in dovere di rassicurarmi.

Intanto alla domanda: ha già avuto contrazioni, la mia risposta è stata un vago "non penso" che ha fatto convincere l'assistente che non ne avevo avute, altrimenti me ne sarei accorta. Ottimo, a 10 giorni dal parto presunto neanche mezza contrazione. Per concludere il ginecologo alla visita interna (di cui non ha specificato se il collo si era per caso spostato oppure no), mi dice: lei partorirà benissimo! Non ho capito se era un dato di fatto perchè magari avevo dei tessuti particolarmente accondiscendenti, o se faceva sempre parte della propaganda consolatoria.. ma mi ha fatto piacere sentirmelo dire, per quel che può valere.

Intanto oggi, per non saper ne leggere ne scrivere ho comprato le foglie di lampone, quando sono entrata in erboristeria e le ho chieste la proprietaria ha sorriso, io ho detto "è che qui non si muove ancora niente" e lei si è messa a ridere... vi faremo sapere se funzionano oppure no.