Chi ha paura del raffreddore?

Riccardo per fortuna non si amala spesso.
Dico per fortuna anche perché quando sta male i nonni si mobilitano. Le richieste di aggiornamento sono costanti, insistenti consigli e richieste. Incessanti affermazioni di "..o poverino, non si può fare davvero niente??".
Di norma parliamo di tosse o raffreddore. E non è che io sia sadica, ma tosse e raffreddore sono le basi, le han fatte davvero tutti.
Di norma non si muore.
Di norma non si prende niente per fare passare le forme lievi.
Poi vogliamo parlare degli anticorpi?

Sono più stanca di dire a nonne e nonni: " E' tutto sotto controllo - E' normale che non mangi molto - No, non si può dare nulla, è troppo piccolo - Si sta meglio - No, ha ancora catarro" che di pulire moccio e catarro di Ricky.
Da quando anche le malattie più basilari fanno paura? Si piccino mi fa tenerezza anche me quando si rigira nel letto tossendo e dicendo "tosse", ogni volta senza riuscire ad addormentarsi, ma è solo tosse! Capita e a lui va pure bene, visto che gli capita una massimo due volte in inverno. Ci sono quei bambini che sono sempre raffreddati e ammalati!
E poi ci sono i malati quelli veri, quelli per cui preoccuparsi ha davvero senso.

Il pediatra l'abbiamo chiamato (perchè ovviamente lui si ammala il venerdì) per avere informazioni più che altro su come gestire la cosa, dovesse peggiorare.
Ma mi rifiuto di portarlo dalla pediatra, al pronto soccorso o dalla guardia medica.
Mi rifiuto di preoccuparmi se non mangia tanto.
Mi rifiuto di dargli qualsiasi tipo di medicinale.
Sono razionale e sensata...
..o sono già troppo new age?

Secondo me i nonni moderni si sono un po' bevuti il cervello, vittime di potertà e periodi difficili ora non razionalizzano più ciò che è giusto da ciò che è lusso, ciò che è bene da ciò che è superfluo.
C'è anche da dire che si è persa un po' la natura delle cose nel momento in cui per un nipote ci sono quattro nonni e tre bisnonne, nessun zio o cugino.
Mentre ahimè ai miei tempi c'erano tre nonni, quattro zii, cinque nipoti. Per cui un nipote con il raffreddore c'era sempre, e non procurava ansie infondate.

Buona nuova.

Siamo in attesa, da qualche giorno, di alcune notizie. Siamo fermi, immobili, a volte torniamo indietro.
Ci protrebbero essere delle svolte importanti, o insignificanti.
Potrebbe cambiare tutto e quindi non cambiare niente (come dicevano ne Il gattopardo).
E a volte arrivano risposte, ma si trasformano in nuove domande.
Come un ciclo senza fine, un lungo nastro di Möbius.
Un moto perpetuo fatto di micro e macro domande con micro macro risposte incapaci di fermare il moto. 
E il tempo si dilata ed espande in maniera del tutto casuale e incontrollato.
Un momento bello dura molto più del solito e uno brutto finisce in fretta.
E poi di nuovo uno stallo blocca tutto, tutto, bello o brutto sembra non passare e anche il bello diventa brutto.

Chi non si ferma mai invece è Ricky, che nonostante stia affrontando una nuova ondata di denti (ma dove li mette che li ha quasi tutti?) ormai impara quattro cinque parole al giorno, si arrampica sempre più in alto, cammina più veloce. Ragiona più in fretta.
E' il mio piccolo uragano capace di smontare la cameretta in 5 minuti o di passare 10 minuti ad ascoltare una storia che gli piace, è capace a tirare giù tutti i libri dalla libreria o a far roteare le palline con minuzia da ingegnere.
Torna indietro (facendosi imboccare dopo aver imparato a mangiare da solo), o andare avanti veloce (ha fatto ieri per la prima volta pipì nel vasino) e andare avanti e indietro di continuo.



Nessuna nuova, buona nuova.