Emesis is the new black*

Ragazzi che fatica, mai un momento libero.
Le coliche ci fanno compagnia di giorno e di notte, ride tanto il pupo ma a staccarlo di dosso non ci si riesce.
Sono stanca, molto stanca.
La notte non si dorme perchè uno deve mangiare ogni tre ore quasi, sia mai dormire un po' di più, l'altro somatizza l'arrivo del secondo genito con sveglie notturne.
Olè!
Vado in bagno e arriva Ricky che vuol venire in braccio, oppure devo giocare con lui a far finta di mangiare gelati, nobile causa ma sai com'è, a volte ci vuole concentrazione!
Cucinare lo faccio per corrispondenza, il padre esegue quello che capisce alla cornetta del suo personale telefono senza filo mentre io allatto, ninno, abbraccio, gioco.
Perchè da quando c'è Andy la mamma è diventata anche più interessante.
Pure il gatto ci si mette e pretende coccole nei momenti meno opportuni.
Vorrei, sempre se ci riesco dare nuova vita a questo posto creando mini post così da riuscire ad aggiornare più assiduamente, visto che ora proprio non ce la si fa a fare discorsi di senso compiuto più lunghi di qualche riga!
Anche i mezzi tecnologici a mia disposizione non mi sono di grande aiuto, essendo inesistenti o superati.
Ma vabbè.
A breve dorò anche affrontare l'uscita di scena dal mondo lavorativo di mio padre e sua madre e ci sarà da ridere.
Mentre cercheremo di dare più attenzioni a Ricky più che altro perchè tra una cosa e l'altra ci siamo accorti di averlo perso un po' di vista, senza riuscire più a seguirlo bene.
Per il resto che dire, il tempo è finito, andate in pace.

* Ho iniziato a vedere una nuova serie nei brandelli di tempo, indovinate quale?

Riassunto delle puntate precedenti

Magia

Alla fine niente induzione. Sono iniziate le contrazioni preparatorie di sera, per qualche sera di fila, poi ho perso il tappo una mattina e poi sono arrivate le contrazioni quelle vere, più forti ad intervalli irregolari nel tardo pomeriggio del 25 settembre.
Non ci credevo, era così bello fosse avvenuto tutto in maniera così naturale!
Un primo giro al pronto soccorso e ci hanno rimandato a casa perchè erano ancora troppo irregolari le contrazioi e c'era poca dilatazione. Poi si sono rotte le acque, tutti i parenti in panico, Ricky povero che ha dormito poco perchè sentiva il trambusto (e tra l'atro gli ultimi tre giorni era nervoso forte.. forse aveva già capito lui!).

Il secondo parto è più veloce

Avete presente quelle scene di parti tremende dove la donna grida che non ce la fa più? Oppure i racconti di quelle "mi sono saltate sulla pancia".
Ecco questo dolce pargolo si era posizionato male, e nonostante le contrazioni forti non sentivo voglia di spingere e spingevo sulla fiducia, giusto perchè ricordavo il parto (facilissimo) di Ricky.
Allora hanno iniziato a mettere l'ossitocina sperando mi venisse più voglia forse, poi un'ostetrica con l'avambraccio è davvero saltata sulla pancia, ma niente, Allora ho provato due tre posizioni, ma niente, e nel frattempo la sala parto si popolava di persone.
Si perchè il battito scendeva ad ogni contrazione e bisognava fare in fretta.
Io invece avevo finito le forze e chiedevo solo pietà, pesando che ormai essendo incanalato non potevano neanche farmi il cesareo, sarei morta lì o sarebbe morto lui. O entrambi.
La mezz'ora più lunga della mia vita.
A quel punto senza preavviso mi hanno tagliato e poi mi hanno annunciato "Ora metterò la ventosa, farà un po'..." "Ahia!" ma con due spinte e mezzo il bimbo è finalmente uscito!
Io ero distrutta, Andrea è nato alle 6.22 del 26 settembre.

Tanto questa volta esco prima

So allattare usciremo di sicuro prima dall'ospedale, pensavo. E invece no, gli è venuto l'ittero e quindi siamo rimasti una settimana. Dopo tre giorni io ero dimessa per cui uscivo una volta al giorno a mangiare fuori con Ricky che stava patendo parecchio la mia assenza. Mentre io piangevo perchè mi sentivo in colpa e in trappola, sette giorni sono davvero tanti!

Col secondo è più facile

Intanto l'allattamento sembrava andare a gonfie vele, ero piena di latte e lui cresceva a vista d'occhio.
Ma arrivata a casa nonostante gli aiuti del nido in ospedale e del consultorio qui, le ragadi (solo e sempre quelle due) non miglioravano. Così ho deciso di provare a fare come avevo fatto con Ricky una pausa per far rimarginare le ferite, tanto questo succhia che sembra una ventosa e si attaccherebbe anche alle mammelle di una mucca potesse.
Ma ogni volta stessa storia dolori lancinanti e quelle due ragadi. e non sembra esserci possibilità di migliorare l'attacco, sempre se non è proprio un problema che succhia troppo forte per i miei poveri capezzoli delicati.
Così continuo a fare pause aspettando apra di più la bocca e magari si attacchi meglio.
Per cui per ora mi tiro il latte e vado di biberon, amen.
Sono molto più serena che con Ricky e penso che l'importante sia questo, sopratutto per Ricky che se no mi vede piangere di continuo e si preoccupa.

Col secondo è più facile

Per tutto il resto è vero, lui è più tranquillo forse anche di carattere, ma davvero lo sentiamo piangere solo per le coliche. Il mattino faccio le pulizie come prima, il pomeriggio se Ricky ha voglia (perchè ora siamo nella fase del no) usciamo al parco. Tutto scorre regolare, anche se l'orologio svizzero qui mangia ancora ogni tre ore per cui si dorme davvero poco.

La gelosia

Non so se c'è stata, tempo un mese e Riccardo mi è sembrato più traquillo, questo è il suo fratellino "che è piccolissimo" e ora lo vuole prendere spesso in braccio, se lo coccola e gli dice che gli vuole bene, senza che l'abbia mai forzato. Se non c'è chiede dov'è, solo ogni tanto mi chiede di metterlo nella culla. Ma la fascia fa miracoli, a volte non si accorge che ce l'ho addosso.
Fa solo un po' di storie col cibo, ma ci sono vari fattori da considerare oltre alla novità del fratellino: ora non fa più il pisolino al pomeriggio, è appunto nella fase del no.
I momenti di panico sono da associare alle coliche serali, Andrea urla, Richy è stanco e cerca attenzioni.
Per il resto mi sembra anzi che Ricky abbia capito il potenziale del fratellino. Inizia a giocarci e parlarci anche se ovviamente non riceve risposta.

Sensi di colpa e paragoni

Paragoni se ne fanno da quando scopri di essere incinta, e così i sensi di colpa. Sto iniziando a farci l'abitudine, all'inizio la cosa più difficile è dividersi tra i due, rimbalzare da un poppante ad un duenne che sa il fatto suo. Ma poi passa e si trova la nuova dimensione, il fratellino cresce e inizia a dare soddisfazioni, il fratellone capisce che la mamma c'è sempre anche per lui.

Essere in 4 è bello

Vabbè siamo sei se contiamo i gatti, ma ora siamo proprio completi. E' appagante e il giorno che me ne sono resa conto è stato illuminante.
C'è già più caos in casa e Andrea non parla neanche. Anche i nonni sono su di giri a badare a due nipoti.



Déjà vu

Eccoci arrivati a 4 giorni dal termine, il secondo termine quello della ridatazione, perchè il primo l'abbiamo già passato, mentre mancano 16 giorni dal (chiamiamolo così) termine massimo.
Qualche indurimento ma niente più.
C'è qualcosa di già visto in questo film.
Con almeno due persone diverse che ogni giorno mi chiedono come sto e se ci sono novità.
Con valigia pronta (ok non mesi e mesi prima come avevo fatto con Ricky).
Con lettino pronto.
Con scorte di cibo per quelli che non si faranno la degenza (scorte che stanno finendo e si dovranno rifare).
Con già qualcuno del gruppo del corso preparto che ha sfornato e che mi provoca tanta invidia.
Con i kg che avanzano inesorabilmente.
Con l'ansia e le paure che aumentano.

Mi sono riletta i vecchi post dell'attesa di Riccardo, che ridere ripensare alla suocera, non me lo ricordavo più! Per il resto cambia davvero poco, forse ora però (e solo ora che sono arrivata a -4) non ho più quella disperazione ma sono saltata alla rassegnazione, non provo più emozioni a riguardo e mi sto abituando all'idea che nascerà i primi di ottobre.

A termine
Da consumare preferibilmente entro il..

Primi di ottobre perchè nel giro di due anni è tutto cambiato, e se la ravanata vaginale tutti i mesi è out perchè se no disturba il bambino, i controlli ecografici sono minimal, infatti non vengono più fatti il giorno del termine ma sette giorni dopo! E a sto punto datemi il termine direttamente sette giorni dopo no? aspetta a me l'hanno pure fatto! E quindi il primo tracciato due settimane dopo le 40 settimane di amenorrea.
Per cui i controlli per me inizieranno il 27 settembre, pace all'anima mia.

Giorno zero, rimandata a setttembre

Vi lascio con una foto del "pancia pancia" di me e Riccardo, e tanta speranza che il prossimo post sarà quello buono e non quello della disperazione.


Voglio qualcosa di buono

Pochi spunti di riflessione sull'alimentazione di un duenne:

  • Il sugo copre ogni sapore
  • Sempre prima la verdura
  • Se non piace così allora si frulla e mescola al resto
  • A volte qualcosa che pensi non piacerà verrà divorato e viceversa
  • Frittelle e polpette piacciono a tutti
  • Non insistete se non piace qualcosa
  • Il buon esempio è un ottimo metodo per innescare il meccanismo dell'imitazione
  • Avete imparato i suoi gusti? Bene, li ha appea cambiati
  • Ritentate

C'era una volta una mamma triste...


Mi sono un po' informata riguardo depressione post parto e baby blues, perchè guardando Call the midwife ho scoperto esserci anche la psicosi post parto, insomma tutte  a noi donne capitano.
A ogni modo i confini sono molto labili, tutti concorrono nel dire che ci vorrebbe un'adeguata assistenza medica che segua la donna nel post parto, e che la depressione post parto va curata, anche se sembra passata, per evitare ricadute.

Tutti altresì dicono che la maggiorparte dei casi, non viene diagnosticata.

Fate voi i conti.
Io comunque non ho ancora capito che è successo a me. Escludendo la psicosi che ha sintomi diciamo più netti e delineati per assurdo, il confine tra baby blues e depressione sembra quasi sia solo nella durata. Il baby blues dura neanche un mese.
Io invece non mi sono sentita me stessa per almeno nove mesi, anche se sempre per periodi più brevi, e diciamo che non era più la tristezza a caratterizzare i miei giorni, ma piuttosto la rabbia (come spiegavo in un vecchio post).
Per cui?
Quello che so per certo è che il problema è proprio nel fatto che le mamme vengono lasciata sole, o peggio in balia dei propri familiari che non sono sempre in grado di dare il corretto supporto.
Come per esempio la mia amica che sembrava aver superato i primi mesi brillantemente (forse perché i primi mesi c'era la madre, forse perché prima o poi un po' di depressione ti prende...) , e invece ora sta impazzendo, litiga e non riesce più a gestire il marito, è debole e sta dimagrendo dal nervoso... la bimba ha 7 mesi, io stavo uscendo dal tunnel lei ci è dentro fino al collo.

L'altra cosa che so è che si può superare. E che parlare (o scrivere) è la base per la guarigione.

Questo post è perchè da quando ho deciso di avere il secondo, la paura della depressione o quello che era stato dopo il parto è venuta a farmi visita ogni tanto. Di sicuro questa volta per molti motivi so che andrà meglio: so gestire un bimbo piccolo, ho imparato ad allattare, ho imparato a delegare, una casa ce l'abbiamo quindi niete traslochi e mutui, anche economicamente va meglio ecc..
Però non si sa mai insomma.

Libri per non sentirsi sole:
Filastrocche appena nate
Ma che davvero
Lieto evento
Film:
Travolti dalla cicogna Tutto parla di te

In biblioteca con la pancia

Ultimamente le mie letture per Ricky sono orientate verso temi specifici, ma dato che è da un po' che non vi aggiorno in merito metterò anche qualche vecchio libro che è piaciuto particolarmente:

A nanna con Gugo - Amant Kathleen 

Ricky adora tutta la serie di Anna, i disegni sono semplici, molto colorati e le storie sono di "attualità". Simpatici anche da leggere.









Le piccole avventure di Margherita - D. Dufresne


Margherita ha i classici problemi di una treenne o giù di lì, per fortuna c'è il suo amico Piro. Scritto in brevi frasi è ironico e tenero allo stesso tempo, peccato ci siano solo 4 volumi.








Altro cult sono i libri di Liesbet Slegers, lui li adora tutti. I disegni sono semplici, le pagine super colorate e i testi sono anche abbastanza lunghi. Molto carini.








Mentre ora mi sto soffermando sui libri col pancione, come non citare Lisa e il pancione della mamma sempre della Slegers, Ricky l'ha adorato, l'unico fin'ora che si sia fatto leggere volentieri sull'argomento. A parte le precedenti considerazioni questo titolo ha il pregio di non essere troppo disfattista, avevo provato a leggergli (prima di sapere di questo) E' nato un fratellino che sarebbe in pratica il volume successivo a questo, ma punta tutto sugli aspetti negativi dell'avere un fratellino e fa notare come l'unico momento in cui i genitori si prendono cura della piccola Lisa sia quando il nuovo arrivato dorme la sera... mah.

Riassunto delle puntate precedenti

Prima di tutto un piccolo disclaimer: scusate scusate scusate ma tra panza, piccolo teppista, caldo e pc scassati è diventato molto difficile scrivere, in più le idee vengono sempre quando sono lontana da pc o carta!

Essere incinta del secondo figlio comporta un sacco di interrogativi e paure, alcune già le conoscevo bene dalla precedente gravidanza (sarà sano?), altre sono evolute in tempi verbali differenti (sarò una brava mamma?/sono una brava mamma?) e altre sono tutte nuove (come reagirà Ricky?).
Ad alcune di queste domande sto cercando di trovare risposta in vari libri, spesso le risposte mi rasserenano a volte però non bastano. Perchè solo quando sarà nato Andrea potrò davvero sapere come funzioa la cosa e imparare a gestirla.
Poi noi mamme siamo anche specialiste in paranoie sovrannaturali, ovvero quelle paranoie inutili: Ricky è un asociale?, è manesco?, è troppo agitato?. La mia ultima paranoia è sul fatto del giocare da soli, non mi lamento che non gioca da solo, ma che da quando ha scoperto le macchinine.. lo fa anche troppo! Sarà una fase? Sarà perchè visti i mesi di nausea e stanchezza ho giocato poco con lui? Dovrei coinvolgerlo di più? O solo godermi la cosa??

Cambiare

Essere incita del secodo figlio mi ha anche cambiata un po', non so se il cambiamento sia definitivo, o se creerà problemi educativi, ma si è rivelato inevitabile. Sono diventata meno rigida sulle regole: ok vai pure a nanna più tardi infondo fa buio dopo, senti mangiamo sul divano mentre guardiamo un cartone?, non ti va la verdura? ok mangiamo le crocchette* ecc.
Non ho capito se la cosa dipenda dal fatto che mi sento in colpa perchè so che non potrò più avere tanto tempo per Ricky e di fatto non ne ho già molto adesso, se è perchè non ho voglia più di arrabbiarmi e impuntarmi (infodo la vita è più facile così) o se è solo perchè sono tanto stanca...o forse tutte e tre. Spero solo che questi nuovi atteggiamenti non siano troppo dannosi per Ricky, ma sopratutto che non influiscano con l'educazione di Andrea se rimarranno tali. Perchè in assoluto non sta andando male, ma è anche vero che prima sono sempre stata rigida.

Un'altra cosa che sta cambiando è come lo lascio dai nonni quando devo fare qualche commissione o se dobbiamo uscire con Lui... lo vivo di nuovo come un abbandono, mi spiace incredibilmente e ho paura che succedano le peggio cose a me o a lui. E come ogni altra cosa (ma ho scoperto che è normale) ho paura debba stare troppi giorni in ospedale per qualche complicazione. Ma non per la complicazione in se, quanto per il fatto che staremo lontani.

Dimenticare

Dicono che con il parto si dimenticano i dolori del travaglio e del parto stesso, è vero. Io però ho dimenticato anche i sei mesi successivi. Me n'ero già accorta quando la mia amica mi chiedeva "Ma tu come hai fatto.." nel periodo 0-6 mesi di sua figlia, e io non riuscivo a reperire informazioni. Ma ora sta iniziando ad arrivare proprio un po' la paura di non ricordare più come si fa, come si gestisce un bambino così piccolo. Di non essere più così brava a seguire e stimolare i piccoli cambiamenti perchè sono abituata ad un bambino che a due anni fa discorsi da 4 e corre le maratone.

Lavorare

A tutto questo carico di pensieri si aggiunge che Lui sta lavorando moltissimo ultimamente anche il w.e., che se la sera sono distrutta e ora lo è anche lui, che sono più sola e che causa stanchezza di base non mi va di fare molte cose (anche se pensando alla gravidanza di Ricky sto facendo dieci volte tanto). Il fatto che lavori di più Lui vuol dire che anche io lavoro di più con Ricky. Non pensavo sarei diventata una di quelle.
Mia zia mi raccontava di come dava da mangiare a tutte e due le bimbe a cena da sola, e solo dopo arrivava il marito. Di come faceva un sacco di cose sola perchè il marito lavorava, l'ho letto anche in alcuni libri. E io non pensavo ci sarei passata.
E invece eccomi qui, certo andrà a periodi, ma se continua con questo lavoro, un giorno lo racconterò anche io.


Mancano tre mesi, non ce la faccio più per vari motivi, non vedo l'ora di partorire e spero non vada oltre il termine come Ricky, fra poco avremo un po' di vacanza poi il mese più duro di agosto per il caldo e poi al nono mese piuttosto mi imbottisco di olio di ricino, ma non voglio tardare con il parto!!!

Distacchi

Quando ci sono giornate o momenti cosí prima di perdere la testa del tutto immagino pistole puntate alla mia tempia che sparano colpi a ripetizione o di dare testate sul muro. Poco dopo c'é il tracollo...

Tanto tempo fa uno dei primi amici con figli, quando ero incinta o poco dopo, mi disse: "Con un figlio si prova la gioia piú intensa e la rabbia piú feroce." Pensai fosse perché lui é un tipo abbastanza verace. Invece piú vado avanti piú lo capisco.
Molto piú tempo fa mia madre mi diede da leggere un libro, Distacchi di Judith Viorst. Non so perché, dato che ero di sicuro troppo piccola per poterlo comprendere, infatti mi fermai al primo capitolo, sconvolta da una storia in particolare.
Era la storia di una bambina la cui madre aveva dato fuoco, e la piccola nonostante questo cercava disperata sua mamma.
Non ricordo bene la morale di questo aneddoto, ma mi é sempre rimasto in mente. Ora piú che mai, mi torna in mente ogni volta che Ricky piange, ogni volta che mi scappa uno sculaccione, ogni volta che dico cose tremende come "non ti voglio piú vedere" "vattene via" dopo che mi ha fatta impazzire non ascoltando o facendomi male nonostante i rimproveri.
Ogni volta vedo quella bambina ustionata che piange in cerca della madre, a braccia tese.
Eppure sta sera forse ho capito una cosa, che mi assolve in parte dai miei sensi di colpa.
Io (come la maggior parte dei genitori, che per quanto incompetenti sono perlomeno amorevoli) al contrario di quella mamma, torno sempre.
E nonostante sia distrutta da un pomeriggio di calci e testate (dentro e fuori il pancione), di pianti e nervosismo per non ho capito quale motivo, da tre messe a letto con due giri di valzer in braccio, nonostante sia scappata due volte dicendo che non ce la facevo piú, che ero stanca e sfinita... sono tornata e tornata e tornata. Tenendolo in braccio e coccolandolo nonostante sia stato lui a distruggermi, nonostante forse non fosse educativo tornare o andare, insomma nonostante tutto.

...

passeggiando su internet ho trovato questo stralcio (senza peró riferimenti di pagine ahimé):

E' vero che ci sentiamo colpevoli quando ci allontaniamo dal nostro io-ideale o quando superiamo le nostre restrizioni morali. E' vero che la colpa ci rende meno felici, meno liberi. Se potessimo credere che "tutto è lecito", potremmo proseguire felicemente e senza sensi di colpa sulla nostra strada. Ma senza ideali e restrizioni, cosa saremmo? Un lupo innocente dei propri pasti. Uno scarafaggio puro nelle sue copulazioni. Qualcosa al di là dei confini dell'umanità.
Non siamo veri esseri umani se non abbiamo rinunciato a parte della nostra libertà morale per cui tutto è lecito.
Non siamo esseri umani se non abbiamo acquisito la capacità di sentirci in colpa.


Incinta di nuovo

Essere incinta di nuovo ha qualcosa di surreale. Da un lato mi aspetto delle cose perché ci sono giá passata, dall'altra é una continua novitá. Pensavo avrei avuto meno paure e ansie invece sono anche cresciute, forse perché al primo giro é andato tutto bene e ho paura di aver esaurito la fortuna.
Ora che lo sento spesso muovere e che abbiamo superato con successo la morfologica (ah é un altro maschio) sono un po' piú tranquilla anche se non so quanto durerá!
Stiamo iniziando a dire a Ricky che c'é un bimbo nella pancia e che avrá un fratellino, ma davvero non so quanto capisca.
Riguardo al fatto che sará un altro maschio che dire, un po' nel profondo lo sapevo, e un po' va bene cosí.
Peró chissá come sarebbe stato avere una femmina, avrei giocato con le barbie? Le avrei messo tutti quei vestiti rosa che mi avrebbero regalato nonne e zie? Arrivata all'adolescenza avrebbe criticato il mio stile sobrio e l'assenza di trucco?
Al contrario diventeró ufficialmente una suocera, doppiamente una suocera e alle prime fidanzate ci sará da ridere davvero.
Infine quando ci penso adesso che le nausee sono passate, la stanchezza diminuita e che sono piú tranquilla... non vedo proprio l'ora di avere un nuovo cucciolo.
Poter godermi di piú quei primi momenti, senza essere sola come prima peró perché ora c'é Ricky con cui fare due chiacchiere e al tempo stesso avere una famiglia un po' piú grande finalmente!

Vintage Family

Ormai mi identifico nei ruoli di mamma delle mie serie preferite, sono passata dall'essere Rory di Gilmore Girls all'essere Lorelay. In Modern Family invece ammetto di senirmi decisamente affine con Claire.
Ci fosse un prequel di Modern Family in cui sono ancora una famiglia "normale" in cui Claire é al primo figlio e sta aspettando il secondo ecco questa potrebbe essere una scenetta della serie:

Claire scopre di avere dello sciroppo di menta (la menta é uno dei pochi rimedi che le placa le nausee) e decide di farsi un bel bicchiere di acqua e menta dopo che la piccola Haley si fosse addormentata, il suo telfilm preferito e il divano sono il suo obiettivo.
Mette a letto la piccola, accende la tv e si prepara un bicchiere di acqua e menta corretta con un goccio di limoncello, mescola il tutto con una cannuccia come fosse il cocktail piú famoso di tutta Los Angeles, si mette sul divano, fa un sorso e... le va di traverso.
Allora cerca di reprimere, ma é impossibile, prova a tossire piano, ma non serve. Si precipita alla porta finestra per tossire fuori, ma quella sembra non volersi aprire. Ci riescie, caccia un colpo di tosse talmente forte che si fa la pipí addosso. Mentre saltella per la pipí, cerca di sedersi sul divano, tenta di berne un'altro sorso e riparte la tosse.
Quando finalmente si é calmata la tosse, riesce a bere di nuovo, ma per far passare il fastidio tira dalla cannuccia quasi tutto il liquido.
Il telefilm é quasi finito.
La bambina si sveglia.

Mamma mamma mamma

La magica parolina che tutte le neo genitrici non vedono l'ora di sentire.
E quel giorno prima o poi arriva, magari un po' stentato, magari confuso, ma é lei la parola magica: "Mamma"!
E tutte le volte che lo senti ti sciogli, accorri, scalpiti, perché deve capire il piccolo che é cosa buona e giusta dire mamma, che lo deve dire sempre, che lo deve dire comunque.
Quel mamma ti legittima, ti rassicura e soprattutto rappresenta l'apice di tutte le tue fatiche da genitrice esperta (o meno).

Poi a mamma si aggiungono papá, pappa, cacca, palla, nonna.
Poi iniziano le prime mini frasi "Mamma pappa", "Palla nonna".
E da lí la parola mamma potrebbe iniziare ad uscirti dalle orecchie. Tutto é mamma, mamma galleggia nell'aria, mamma scritto sui fogli (da te ovviamente: "cosa scriviamo?" "Mamma"), mamma urlato, mamma disperato, mamma regalato, mamma sussurrato.
Per Ricky mamma é diventato persino un intercalare come cioé, you know.
Caccia lí un mamma, io dico "dimmi"e lui é giá andato via. Con la nonna la prende per mano e dice "mamma" e io giá penso di aver fallito su tutta la linea, ha scelto lei come nuova mamma. E invece qualche mese dopo "mamma, nonna di qua" e poi ancora "mamma, papá acqua", e inizio a capire che quel mamma non é un diretto riferimento a me, ma e un you know.
Cioé avete capito?
E ancora di notte, le prime volte accorrevo e finivo per rimanere lí immobile impalata davanti al lettino.
Poi ancora "mamma!" mi sveglio, attendo, silenzio.
Lui lo dice pure di notte, speriamo solo non siano incubi.

Mamma mamma mamma, a volte credo cerchi di superare qualche record!


Ho toccato il fondo?

Non so se vi ricordate il post di qualche mese fa dove dicevo che eravamo in attesa di notizie. Ecco una delle due riguardava il nuovo lavoro di Lui, l'altra riguardava me.
O meglio, qualcosa dentro di me.
Pensavo che cercare e avere un secondo figlio fosse piú facile. Invece nonostante la ricerca sia stata molto veloce, ero preoccupata per mille cose.
Come l'attesa da un lato sembra tutto passare in fretta perché c'é Ricky da guardare, ma sono stanchissima, le nausee mi uccidono (soprattutto quando devo cambiare pannolini, raccogliere schifezze dopo i pasti ecc.), e sono preoccupatissima di tutte le cose brutte che potrebbero succedere.

Con Ricky poi arrivata a 4 mesi ho iniziato a sentirlo e poco dopo l'ha sentito anche Lui, qui caso vuole che la placenta sia anteriore e quindi pare sia tutto attutito, e non riesco a capire se lo sento o se é solo aria!
Ricky poi mi distrae si, ma mi sale sulla pancia e vorrei rimettere il pranzo, mi da un braccio sulla gola e corro in bagno, magari c'é un momento di quiete e mi tira una testata sul naso che mi fa un male cane..

Avevo deciso di scrivere qui la notizia della nuova gravidanza una volta che mi sarei sentita piú sicura o tranquilla, un bel post allegro, ma questo non accadeva.
Non mi sento incinta. Mi sento solo male, e se le nausee stavano migliorando ora mi son presa il raffreddore e sto peggio di prima!
Certo che peggio di sta mattina non so se possa andare, o almeno lo spero, dopo qualche giorno di effimera serenità senza vomito mattutino, sta mattina é successa l'apocalisse.
Dopo un colpo alla gola sferrato da Ricky, sono corsa in bagno per un attacco particolarmente forte di vomito mattutino, mentre tossivo e piangevo come al solito (non chiedetemi perché) ha fatto capolino anche un problemuccio che mi é rimasto da dopo il parto.
Avete presente la pubblicità della Tena Lady? una signora tutta elegante che ride e si fa la pipì addosso,  ecco diciamo che non mi sarebbe bastata una scatola di Tena per arginare, e comunque non ce l'avevo.
Aiuto.


Benvenuti al villaggio I Tigli

A pochi metri dal mare, con un passaggio che lo collega direttamente, sorge il campeggio I Tigli.
La reception si trova vicino al ristorante mentre dietro, per chi avesse dimenticato qualcosa, c’è un piccolo emporio, per chi dovesse fare un po’ di spesa è presente anche un mini market.
Subito dopo inizia il villaggio vero e proprio: bungalow privati e in affitto si inframezzano a piazzole per le tende. Un piccolo anfiteatro nel giardino dei ciliegi viene utilizzato per le serate a tema, vicino ,il parco giochi è sempre affollato di bambini.
In una delle strutture private passa le vacanze la signora Elvira con suo marito Alfonso. Sono anni che frequentano il villaggio e hanno personalizzato il loro spazio in tutti i particolari: l’esterno è stato decorato come una vera casa in stucco bianco, finestre e porte sono in legno scuro. C’è un piccolo dondolo nel giardinetto e dalla parte opposta vicino un’albero, che di anno in anno cresce sempre più, Elvira ha piantato tutte le erbe che conosce: salvia, rosmarino, alloro, prezzemolo e basilico. Tutte le sere passando davanti al loro bungalow i villeggianti potranno udire il suono della televisione sul canale sportivo, sentire il profumo di pesce fresco in cottura e vedere fioche luci attraversare le vezzose tendine alle finestre.
Dietro il bungalow della signora Elvira c’è una striscia di prato dedicato alle tende da due/tre posti, in questo momento sono montate due tende molto distanti tra loro: una blu con veranda e una canadese bordò con qualche panno steso fuori, la signora Elvira ha prestato ai proprietari alcune mollette.

Questa sera al ristorante “Da Pino” ci sarà una cena a tema caraibico e molti ospiti del villaggio saranno presenti. Telma e Giacomo si fermeranno solo il fine settimana, mentre la famiglia Dionigi composta da quattro membri si fermerà per il mese intero, tutti e sei sono in coda aspettando che il ristorante apra.
C’è la coppia Martini che in genere è sempre un po’ schizzinosa, anche Elvira e Alfonso sono presenti, però hanno mangiato prima un’insalata di gamberetti per sicurezza.
Dopo l’antipasto caraibico, alcune pietanze addomesticate ai gusti locali vengono servite in successione, fino ad arrivare alla macedonia al cocco accompagnata da una bachata suonata dal vivo. In questo clima di festa il crepuscolo cede il passo alla notte calda ma ventilata del litorale. Essendo un luogo esclusivamente dedicato alla villeggiatura, il cielo è molto buio e, di notte, è possibile distinguere facilmente moltissime tra stelle e costellazioni. Solo alcuni sbirciano il cielo mentre escono dal locale satolli. La signora Elvira alza gli occhi solo per accertarsi che nel cielo non ci siano nuvole, domani infatti è prevista una grigliata di pesce. Abbassando lo sguardo, ormai arrivata al bungalow, nota la sua piantina di lampone completamente priva di frutti. Un urlo indignato esce dalla sua piccola bocca, che riesce a far precipitare fuori di casa la signora Giovanna, sua dirimpettaia, e la signora Cesira seguita dal piccolo Tobia.
“Cos’è successo?” dicono in coro le due.
“I lamponi! Sono spariti!”
Prende la parola Giovanna: “I lamponi non spariscono, non si sarà scordata di averli colti?”.
“Oppure qualcuno li ha mangiati!!” risponde pronta Elvira, chiunque frequenti il villaggio da più di un anno, è a conoscenza di come lei tenga alle sue piante.
“Nessuno te lo farebbe, e poi comunque sarebbe maleducato..” Cesira è sempre molto prudente nelle sue affermazioni.
Ma Elvira non ascolta più, sta facendo i conti per cercare di capire chi potrebbe essere stato.

L'abitudine uccide l'amore

...anche quello per i tuoi figli.


Ultimamente la messa a letto di pomeriggio e sera stava diventando un'angoscia. L'orario slittava sempre piú in lá forse a causa delle nuove energie date dal sole, lui si girava e rigirava ridendo e a volte sembrava mi prendesse in giro parlando e sbattendo mani e piedi.
Un'incubo per me.
Stavo per risvegliare il mostro ma mi sono ripresa in appena in tempo. Ho riflettuto.
Mi sono resa conto che eravamo passati da almeno 20 minuti in braccio con coccole e ninna nanne, la sera il biberon e la fiaba, a un braccio nel lettino sperando si addormentasse dopo tre ninna nanne.
E' vero si addormentava piú facilmente all'inizio, ma perché avevo ridotto le coccole?
Cosí ho ricominciato ad addormentarlo in braccio di pomeriggio, passando poi per il calmarlo in braccio e metterlo nel lettino ancora sveglio (presto non potró piú tenerlo molto in braccio). Mentre la sera ho reintrodotto la storia (perché era sparita poi?), un po' d'acqua prima di coricarsi, e qualche coccola a luce spenta prima di metterlo a letto.

E le cose stanno migliorando parecchio.
A volte, quando le cose diventano facili, ci dimentichiamo della passione e dell'amore che mettevamo nel farle quando erano difficili.

Anche il tuo bambino sta crescendo?

Avete presente la pubblicitá del formaggino mio?
Dove una mamma orgogliosa e commossa guarda il suo bambino, di tipo sei anni, che sposta una sedia per arrivare al tavolo e pensa "ohh sta diventando grande!!".
Ecco Riccardo é da quando ha un anno che si impegna in queste imprese eroiche!
Inizialmente saliva sul trespolo dei gatti per entrare nel passeggino (e poi scendere), saliva e scendeva, saliva e scendeva con me incredula che lo fissavo.
Poi ha iniziato a spostare il trespolo per arrivare sopra ad un mobile in salotto (e poi non sapere come scendere).
Ora grazie a sedioline e sgabellini raggiunge mete sempre piú originali:
con lo sgabello arriva ai fuochi (spenti) e mette pentoline per fare finta di cucinare
con la sediolina apre il cassetto piú alto in camera sua e si prende il pongo
alza lo sgabello (dice che "é pessante!") lo porta sotto ad una mensola, dove ha visto un pacchetto di caramelle, e le prende
sposta lo sgabello vicino la sedia, sale sullo sgabello, sulla sedia e raggiunge il pandoro, poi tenta di salire anche sul tavolo
...e potrei continuare.

Ah e comunque io, il formaggino mio non gliel'ho mai dato!

Perché mi sento una mamma snaturata!

Non vi ho mai detto il perché tra parentesi mi sento una madre snaturata.
Qui di seguito un breve elenco. Con un appello a non chiamare i servizi sociali subito dopo averlo letto.

Perché non gli lavo quasi mai le mani
Perché spesso raccoglie e mangia cose da per terra e a volte non so neanche cosa mangia (é piú veloce di Flash!)
Perché nonostante i buoni propositi gli faccio vedere più tv di quanto vorrei (ora che é inverno risulta difficile intrattenerlo in casa per piú di due giorni di fila mentre fuori piove o nevica)
Perché gli faccio assaggiare tutte le schifezze che mangio io
Perché non trappezzo casa con protezioni o blocchi anti apertura (oltre a diventare invivibile casa, penso che l'esperienza passi anche da li)
Perché a volte gli grido dietro quando non ascolta (al 20esimo no inascolato mi parte l'embolo)
Perché se sono stanca me ne sto in un angolo e spero giochi da solo
Perché non ho mai l'acqua dietro quando sono in giro
Perché mi dimentico sempre qualcosa (tipo il ciuccio)
Perché non gli parlo abbastanza in inglese
Perché per ninna nanna gli canto canzoni come "Il timido ubriaco"
Perché sono pigra
Perché va a dormire alle nove (pare non vada più di moda, gli altri bambini che conosco vanno dormire minimo le 11!)
Perché gli spiego come arrampicarsi sulle cose per arrivare dove vuole
Perché se cade gli dico alzati e non corro da lui ogni volta (ovvio se si é fatto male vado anche io)
Perché ogni tanto lo obbligo a mangiare (ecchecavolo!)
Perché un paio di volte mi son scappate le mani (tipo quando al 20esimo no non toccare la sabbia dei gatti, lui l'ha direttamente mangiata)
Perché quando ha fatto un paio di cose davvero stupide nel suo anno e mezzo di vita mi è scappato un : però sei stupido allora!

Mi sento in colpa per tutto questo, ma ditemi, sono davvero l'unica?C'é qualcuno che si sente piú snaturato di me, e ha il coraggio di ammetterlo?

Chi ha paura del raffreddore?

Riccardo per fortuna non si amala spesso.
Dico per fortuna anche perché quando sta male i nonni si mobilitano. Le richieste di aggiornamento sono costanti, insistenti consigli e richieste. Incessanti affermazioni di "..o poverino, non si può fare davvero niente??".
Di norma parliamo di tosse o raffreddore. E non è che io sia sadica, ma tosse e raffreddore sono le basi, le han fatte davvero tutti.
Di norma non si muore.
Di norma non si prende niente per fare passare le forme lievi.
Poi vogliamo parlare degli anticorpi?

Sono più stanca di dire a nonne e nonni: " E' tutto sotto controllo - E' normale che non mangi molto - No, non si può dare nulla, è troppo piccolo - Si sta meglio - No, ha ancora catarro" che di pulire moccio e catarro di Ricky.
Da quando anche le malattie più basilari fanno paura? Si piccino mi fa tenerezza anche me quando si rigira nel letto tossendo e dicendo "tosse", ogni volta senza riuscire ad addormentarsi, ma è solo tosse! Capita e a lui va pure bene, visto che gli capita una massimo due volte in inverno. Ci sono quei bambini che sono sempre raffreddati e ammalati!
E poi ci sono i malati quelli veri, quelli per cui preoccuparsi ha davvero senso.

Il pediatra l'abbiamo chiamato (perchè ovviamente lui si ammala il venerdì) per avere informazioni più che altro su come gestire la cosa, dovesse peggiorare.
Ma mi rifiuto di portarlo dalla pediatra, al pronto soccorso o dalla guardia medica.
Mi rifiuto di preoccuparmi se non mangia tanto.
Mi rifiuto di dargli qualsiasi tipo di medicinale.
Sono razionale e sensata...
..o sono già troppo new age?

Secondo me i nonni moderni si sono un po' bevuti il cervello, vittime di potertà e periodi difficili ora non razionalizzano più ciò che è giusto da ciò che è lusso, ciò che è bene da ciò che è superfluo.
C'è anche da dire che si è persa un po' la natura delle cose nel momento in cui per un nipote ci sono quattro nonni e tre bisnonne, nessun zio o cugino.
Mentre ahimè ai miei tempi c'erano tre nonni, quattro zii, cinque nipoti. Per cui un nipote con il raffreddore c'era sempre, e non procurava ansie infondate.

Buona nuova.

Siamo in attesa, da qualche giorno, di alcune notizie. Siamo fermi, immobili, a volte torniamo indietro.
Ci protrebbero essere delle svolte importanti, o insignificanti.
Potrebbe cambiare tutto e quindi non cambiare niente (come dicevano ne Il gattopardo).
E a volte arrivano risposte, ma si trasformano in nuove domande.
Come un ciclo senza fine, un lungo nastro di Möbius.
Un moto perpetuo fatto di micro e macro domande con micro macro risposte incapaci di fermare il moto. 
E il tempo si dilata ed espande in maniera del tutto casuale e incontrollato.
Un momento bello dura molto più del solito e uno brutto finisce in fretta.
E poi di nuovo uno stallo blocca tutto, tutto, bello o brutto sembra non passare e anche il bello diventa brutto.

Chi non si ferma mai invece è Ricky, che nonostante stia affrontando una nuova ondata di denti (ma dove li mette che li ha quasi tutti?) ormai impara quattro cinque parole al giorno, si arrampica sempre più in alto, cammina più veloce. Ragiona più in fretta.
E' il mio piccolo uragano capace di smontare la cameretta in 5 minuti o di passare 10 minuti ad ascoltare una storia che gli piace, è capace a tirare giù tutti i libri dalla libreria o a far roteare le palline con minuzia da ingegnere.
Torna indietro (facendosi imboccare dopo aver imparato a mangiare da solo), o andare avanti veloce (ha fatto ieri per la prima volta pipì nel vasino) e andare avanti e indietro di continuo.



Nessuna nuova, buona nuova.