Restauri

Eccoci qui finalmente tra rulli e mattoni rotti, tra tubi e piastrelle. Stiamo finalmente facendo i lavori nella casa nuova. I pavimenti li abbiamo scelti velocemente, erano pure in offerta, poi ci siamo inalberati con la greca della cucina che non trovavamo. Abbiamo segnato accuratamente i codici dei colori per le pareti, poi ci hanno chiesto il nome (a noi pareva poco professionale dire "Salve vorrei una latta di sabbia estiva, due di bucaneve in fiore e una piccola di cactus." e invece proprio quelli volevano!).

Il primo giorno, dopo il sopralluogo per i lavori che ci ha fatto scoprire la casa di giorno (è proprio stupenda),  sono andata con Ricky a fare un giro nei miei vecchi luoghi. Giravo in tondo nel paese, morendo di freddo e di malinconia. Tutti quei luoghi mi ricordavano qualcosa di poco piacevole della mia adolescenza. Una nube di angoscia ha avvolto i miei pensieri. Sguazzavo da una parte all'altra dei ricordi del paese chiedendomi se mai sarei riuscita ad uscirne, a farmi nuovi ricordi piacevoli. Mi ripetevo che non volevo cadere in quella trappola, ma non ci riuscivo. Mi sono comprata un dolcetto e sono tornata nella nuova casa col magone.

Ora sono presa da tutti i lavori, da tutte le cose da fare, le scelte da prendere. Siamo bloccati a casa dei miei in cui la convivenza forzata e la stanchezza stanno rovinando un po' i rapporti. Io sono tornata la loro bambina, che va sgridata regolarmente, e Ricky è il secondogenito prediletto. Spero fortemente di riuscire ad andare a dormire lì al più presto, festeggiare il nuovo anno nella nuova casa, per una "nuova" vita ufficiale.

Intanto saluto la vecchia casa con il balcone esposto a sud che sembrava di essere al mare quando, in pieno inverno, batteva il sole sulle tende a righe verdi che riparavano la troppa luce. Saluto le luci che si vedevano dalla finestra della camera da letto, che sembrava di essere in una metropoli. Saluto la luce del bagno della vicina di fronte che era sempre accesa come ha farmi compagnia, sia quando mi alzavo in piena notte da incinta, sia quando mi alzavo per la poppata mattutina. Saluto il quartiere così tranquillo per essere di Torino, saluto la nostra pasticceria preferita che i primi tempi frequentavamo regolarmente, saluto la dottoressa dolcissima che ci ha sempre seguito con affetto. Saluto la vecchia vita children free.

Ch-ch-ch-ch-Changes

Sarà l'ansia da "finalmente ci danno le chiavi, avere questa casa è stato più difficile che concepire, generare e partorire nostro figlio", sarà che facciamo il battesimo questo w.e. (due giorni dopo che ci danno le chiavi, arrivano parenti pure dalla punta dello stivale solo per il pupo), sarà che "mamma si era abituata così bene alle due ore di sonno dopo ogni pasto che quasi quasi cambio stile", sarà quel che sarà, ma Ricky ha deciso che doveva cambiare orari e gestione delle risorse.

Mi sono trovata catapultata dritta dritta al primo mese quando Ricky faceva la cozza e non potevo allontanarmi un'attimo. Il cambiamento è stato graduale ma nel giro di una settimana mi sento di nuovo uno straccio e la casa è di nuovo un delirio.
Lui piange appena lo metti giù, tanti saluti sdraietta e indipendenza acquisita, si addormenta con molta difficoltà piagnuccolando e tanti saluti alle canzoncine che cantavo come ninnananna, si lamenta di continuo, dorme poco, sta solo in braccio, insomma rischio di impazzire.

Il primo giorno di delirio sono uscita per disperazione una seconda volta, coprendolo bene, vai sotto in macchina, prendi il passeggino, vai fino in biblioteca e torna. Risultato? Io stanca morta più di prima, lui ha dormito neanche mezz'ora, rimanendo poi catatonico il resto del tempo. La sera, proprio come mesi fa, ho rifilato il pupo al papà appena arrivato.

In mezzo a trasloco, lavori e casino normale i nonni paterni ci hanno voluto assolutamente mettere il battesimo. Risultato? A tutto lo scombussolamento orari di Ricky ora non dorme piú neanche la notte, svegliandosi (proprio come a 2 mesi) alle 3; l'altra sera ero talmente addormentata che per andare in cucina a bere dopo averlo allattato stavo volando per terra.

Attendo con ansia nuovi cambiamenti d'orario, sta volta speriamo siano in meglio!

Papaveri e papere

Eccoci qua per un'altra elettrizzante rubrica! Non ci sarà cattiveria nelle mie affermazioni, non sono queste le cose che mi danno veramente fastidio.  Saranno solo piccole polemiche su atteggiamenti infantili, ingenui o retrogradi dei miei suoceri (e non solo).

Questo primo spazio è dedicato alle Funzioni vitali:

Il sonno

Forse ne avevo già accennato altrove, ma il sonno per i miei PP è un mistero. Sarà che Lui da piccolo aveva "scambiato il giorno per la notte", sarà che non si ricordano più niente ma ho sentito frasi come:
"Ma non ha già dormito oggi?"
"E se si sveglia, che fa?"
"DORME????" gridato in coro da entrambi a mezzo centimetro dalla faccia di Ricky che ovviamente si sveglia.
"Ma lo lasci al buio?" ...beh ammetto che volendo questa cosa non tutti la sanno, ma io comunque non ci credo a Lui abbiano tenuto la luce accesa da quando è nato, mentre dormiva. Ho così spiegato loro che la paura del buio si sviluppa più avanti, ora anzi lo preferisce perchè in pancia luce non ce n'era..
"Ah ma si è addormentato?" quando è stanco in genere sì, la cosa entusiasmante è che si stupiscono sia se si addormenta di botto dopo tre secondi di ninna nanna, sia se invece ci vogliono 20 minuti perchè magari era particolarmente agitato e piange pure un po': "Ma perchè fa così??" "Eh, è stanco" "E piange??" "Si deve scaricare" sguardo perplesso del nonno.

Il cibo

Hanno passato il primo mese a chiedere se mangiava, non si sa bene perchè, forse gli ha traumatizzati il fatto prendesse sia biberon che seno, ora che orgogiosamente sto togliendo il biberon..quasi spiace, "Ah beh si sta crescendo..." e si stupiscono di questo prodigio che è il latte materno "Avrà più vitamine" uhm..
La domanda principe comunque resta: "Ha mangiato?" o "Deve mangiare?" ...vorrei rispondere (e una volta l'ho pure fatto) "Tanto mangia ogni tre ore, se ha mangiato mangerà comunque fra poco..".
E la cosa fantastica è che quando poi ha fame davvero.. il bambino sparisce! Io dico "Penso abbia fame" e la nonna lo sequestra facendogli fare il giro della casa. Quando poi inizia a piangere (e ovviamente non riesce a consolarlo) inizia a dire "Cosa c'è, cosa c'è?" a quel punto lo prendo di peso, lo attacco lui smette e senti in lontananza "Ah aveva proprio fame".
Sulla questione svezzamento invece, prima c'erano frasi come: "Ma perchè non lo svezzi a tre mesi??"  con me allibita che rispondevo "Che io sappia non si  da niente fino ai sei, al massimo un po' di frutta." ora, che hanno interrogato la parente pediatra "Così sappiamo se la tua pediatra lo tratta bene." (della serie altrimenti ci arrabbiamo) dicono a gran voce "No niente di niente fino ai sei mesi!!!!". E sono sempre io la cattiva... visto che gli ho fatto assaggiare un po' di frutta.

La veglia 

Inizialmente era un tripudio di frasi urlate (manco fosse sordo) e rumori forti fatti battendo le mani violentemente, sbattendo cucchiai e via dicendo. Poi la nonna ha scoperto un sonaglino musicale. Che tra l'altro dovrebbe essere bandito perchè spara a non so quanti decibel le musichette e ogni volta temo lo diventi... sordo!
Dopo tutto questo rumore abbiamo provato a spiegargli che ci potevano pure parlare al piccolo che lui ascoltava e a volte faceva pure un ghe di risposta. Per fortuna questo li ha un po' calmati..ma il sonaglio è sempre in agguato.
Altra storia è la posizione assunta del piccolo. Tendenzialmente coi PP è in braccio. Stop.
Ultimamente che è più attivo e adora sgambettare abbiamo notato che se non lo fa per troppo tempo diventa (giustamente) nervoso, per cui abbiamo provato a dire: "Provate a lasciarlo un po' sul letto così si può muovere un po'". Si farlo lo fanno, bisogna solo ricordarglielo tutte le sere almeno un paio di volte a sera.. per poi sentirsi dire, mentre lo prendono in braccio "Sah ti tiro su che tu ti annoi a stare sempre a pancia in sù".
Di contro quando gli abbiamo fatto vedere che stava a pancia in giù, quella sera è stato tenuto quasi sempre a pancia in giù o in 'piedi' lasciandolo puntare i piedi sul divano o sul tavolo. Ad un certo punto è arrivata la nostra raccomandazione "Non tenetelo però troppo su per le anche / Non tenetelo troppo giù che si stanca".

Pipì/Cacca

Su questo fronte c'è sempre stata curiosità, il momento del cambio era inspiegabilmente il momento delle foto!
Avevo tutti e due i PP attorno, che scattavano foto e monitoravano il cambio. Finchè un giorno ho detto: "Vuoi cambiarlo tu?" a lei che ha risposto che non sapeva bene come fare. Le ho fatto vedere. E gliel'ho lascio fare quando c'è pipì, al momento.
La crocchia del cambio è scomparsa per fortuna.

Di contro mia madre invece si entusiasma a farlo! Appena dico: "Dovrei cambiarlo" lei si fionda e lo fa.

In biblioteca

Qui da noi in Piemonte in particolare, ma anche in altre regioni, c'è il progetto "Nati per leggere" che promuove la lettura fin ancora nella pancia della mamma*.

Vi dirò, ho provato a portarlo a questi incontri a circa due mesi e mezzo, ma non era molto convinto, aveva ascoltato solo un paio di storielle. La seconda volta invece a tre mesi e mezzo, devo dire che ha proprio gradito, tanto che ho iniziato a prendere dei libri in biblioteca. In questa nuova sezione vorrei dare dei suggerimenti di lettura per questa particolare fascia d'età, in cui iniziano a capire, ma non tutti i libri per bambini vanno bene.

I più adatti rimangono i libri tattili, morbidi o di stoffa che dir si voglia. Tipo questo:



E qui qualsiasi tipo va bene, ci sono quelli con più o meno pagine, con più o meno inserti. Con rumori o con oggetti che si muovono.

Se volete puntare sui libri di carta, allora la scelta si fa più difficile. Di base devono avere poche parole da leggere (perchè l'attenzione cala in fretta), figure non troppo complicate, ma chiare e ben delineate, con forti contrasti. Possibilmente visi, o facce.
Vanno bene anche le filastrocche, ovviamente!

Quelli testati e approvati da Ricky al momento sono:

Faccia buffa di Smee, Nicola 


E' una semplice storiella nelle pagine a sinistra, con delle facce coerenti sulla destra, alla fine del libro c'è uno specchio. Ricky ha subito apprezzato questa sorpresa finale.
Ascolta Peter coniglio

Questo libretto ha poche pagine, tutte colorate,
con un animaletto per pagina e dei rumori da fare con la bocca.

Spotty vuole bene al papà di Eric Hill


Anche qui semplice storia, semplici disegni, la serie di Hill a me piaceva molto da piccola, quella però dai sei anni in su.

Gira e rigira nella savana di Perrin Martine


Questo libro è molto carino, ha delle sagome bucate degli animali della savana, con brevi frasi in rima. Ogni sagoma ha uno sfondo, una volta girata la pagina, cambia lo sfondo!  Ha fatto davvero colpo su Ricky e anche su di me.


Tararì tararera... di Bussolati Emanuela


Questo libro è riuscito a far stare zitto un gruppo di neonati dai 3 ai 9 mesi. Si sono persi ad ascoltare le onomatopee che raccontano la storia, i più grandi guardavano anche le figure a colori vivaci. Su youtube si trovano video di bambini di tre quattro anni che ridono di gusto. La stessa autrice, dopo il grande successo, ha scritto anche il seguito: Badabùm.


Filastrocche appena nate di Bonariva Simona


Queste filastrocche a dire il vero sono più per le mamme, ottimo regalo per le neomamme! Ma perfette anche da leggere ai bimbi perchè hanno delle belle rime. Libricino piccolo, economico e davvero utile per dare sfogo ai pensieri di una mamma che vuole tanto bene al suo bimbo, ma che al tempo stesso è stanca e piena di problemi.


Poppate notturne


Che ore sono? Sembra l’una,

impossibile, è mostruoso

non puoi avere fame ancora,

questo è troppo faticoso.


Ma ti prendo,

non c'è scampo,

e ti attacco nuovamente,

addio sonno, notte in bianco,

non ci posso fare niente.


Poi miracolo, quietato,

sembri proprio addormentato

e spossata mi distendo

mentre già sto un po' dormendo.


Dura poco la cuccagna,

già ripigli con la lagna

e il sospetto ormai mi viene:

tu vuoi il sangue delle vene!


Vampiretto rubasonno,

non puoi stare un po' tranquillo?

Se non dormo non connetto,

perchè tu sei così arzillo?


Poi ti guardo e lo capisco

come mai non ti resisto:

indifeso, ma potente,

non ti posso negar niente.



* La regione Piemonte aveva pubblicato anche questo piccolo ribricino con delle filastrocche: Gocce di voce, è scaricabile qui.

Paragonar m'è dolce in questo mar..

Avevo sempre pensato: non paragonerò mio figlio agli altri bambini.
E invece ci sono cascata.
L'ho fatto prima con la figlia della mia amica, che è nata due giorni dopo di lui:  ecco lei afferra già le cose lui no.. ecco lei ride bene lui dopo due volte che sorride smette.
Ora mi ritrovo a farlo con chiunque.
E a volte mi preoccupo pure!
Mi continuo a ripetere che tutti bambini sono diversi, ma poi mi sono sorpresa a sponsorizzargli la manina perchè non le metteva ancora in bocca. O fargli afferrare il piedino, perchè lui non sa ancora di averli. O di farlo rotolare sul letto (questo lo diverte tra l'altro) così da fargli capire come si fa e magari invogliarlo a muoversi di più.

Poi lo guardo e penso che è bellissimo e simpaticissimo e non saranno queste cose a determinarne l'intelligenza. Almeno spero.

Ieri tra l'altro mi ha "parlato" per la prima volta. Mi ha fatto un tenerezza incredibile, e io, per educazione non ho potuto rispondergli, mi sento un po' una cacca a ripensarci.

La scena è questa: casa degli amici dei nonni paterni, bimbo in braccio all'amica della nonna. Noi genitori arriviamo un po' dopo, Ricky inizia a fissarmi e parlottare. Prima felice di vedermi, poi un po' più preoccupato, ad ogni suo tentativo di comunicazione si alzava una risata perchè è proprio simpatico. Lui continua, si impegna sempre di più, inarcando la boccucia. Io inizio a fremere, capisco che mi stava chiamando, era il suo modo di dire: mamma che fai, mi lasci a questa sconosciuta??
Anche papà se ne accorge e accenna un "magari vuole andare dalla mamma.." che si perde nell'aria.  Il bimbo continua e ora diventa pure un po' rosso per lo sforzo di chiamarmi, e mi fissa nonostante gli altri lo chiamino, mi fissa e ogni tanto guarda papà. Prenderlo dalle braccia dell'amica pare brutto, così gli prendo le manine e gli sorrido. Ma piccino lui non capisce, credo, perchè continua.
Alla fine lo prende la nonna, e per fortuna visto che la conosce smette di parlare e si tranquillizza lo stesso.
Però se ci ripenso penso quasi di avergli fatto uno sgarro, si stava impegnando con tutto se stesso per chiamarmi e io guardavo e sorridevo, per questioni di etichetta.
Sigh.

E' strano?

Giusto per ricordarsi che certe cose sono normali, perchè se uno non lo sa, magari si fa prendere dal panico.

  • e' normale che il bimbo pianga prima di dormire (e non mi riferisco ai metodi estevill o simili) ma intendo dire che è normale che il bambino pianga anche un'ora per addormentarsi (non un'ora in modo continuato..in quel caso chiamate un medico, andate all'ospedale o dall'esorcista). Perchè a bambini così piccoli basta una passeggiata, un giro in metro, una nuova scoperta o una chiacchierata coi suoi pupazzi per sovraccaricarli. Renderli nervosi, agitati, stressati, per cui ci vogliono molti giri di valzer, tanta pazienza, una serie di canzoni imparate a memoria per poterli calmare. E questo processo può durare parecchio, finchè non si calmano davvero, dormendo finalmente pacifici.

  • è normale si sveglino piangendo, fanno anche loro brutti sogni.

  • ad un certo punto è normale che la cacca fuoriesca dappertutto, e che vomitino strani liquidi, cagliati e non.

  • è normale che un giorno siano seri, e il giorno dopo tutti sorrisi.

  • è normale che certe cose le impari di giorno in giorno, e altre di punto in bianco.

Marmellata di castagne flash

Dato che mi sono ritrovata piena di castagne, un po' le ho bollite e congelate, un po' le ho mangiate in "RIso latte e castagne" e il resto ho deciso di farlo sotto forma di marmellata di castagne, destinata ad un'eventuale crostata. Non durerà abbastanza temo.

- castagne bollite e sbucciate
- pari quantità (o poco meno) di zucchero
- 2 o più cucchiai di brandy o rhum
- volendo essenza di vaniglia
- un pizzico di sale

Ho passato grossolanamente le castagne, perchè qualche pezzetto mi piace trovarlo, ma volendo si possono schiacciare tutte bene. Aggiungere lo zucchero, il liquore e il sale, io ho messo anche un cucchiaio di sciroppo alla vaniglia non avendo l'essenza. Ho mescolato e lasciato a fuoco bassissimo.
Il consiglio è di non farla caramellare troppo. Se vi sembra troppo densa appena acceso il fuoco potete aggiungere un paio di cucchiai di acqua.

E' venuta davvero buona, molto marron glacé!

La guerra dei bottoni

Oggi un post sulla teoria e pratica di come chiudere una tutina.

Partiamo dal presupposto che tutti sapete com'è fatta una tutina, e che di solito viene chiusa dagli amati-odiati poussoir!
Ci sono quindi vari tipi di chiusure che ho incontrato in questi tre mesi. La più comoda di tutte, a parer mio, è quella tutina che si può aprire completamente da dietro. Una fila di poussoir chiude la parte superiore sulla schiena, le gambe si infilano nei pantaloncini e la patta che copre il sederino si richiude nella parte bassa della schiena. Comoda perchè posso infilargliela tutta sul fasciatoio, poi lo prendo in braccio e la chiudo tutta con una mano da dietro, quando devo cambiare il pannolino alzo le gambe stacco i bottoni e via.
Mi è capitato però una versione artistica di questa chiusura che risultava molto più alta, in pratica o lo tiravo su a salame dalle le gambe per cambiarlo, oppure dovevo ricordarmi di aprire dietro prima di metterlo sul fasciatoio.
Ma la moda vuole che questi poussoir vengano sparsi ovunque per creare tutine simpatiche e inusuali.

Nascono quindi tutine con una sola fila di bottoni che va dal piede sinistro alla spalla destra. In pratica o lo spogli tutto o non riesci a far uscire il sedere, inoltre i movimenti sono un po' falsati perchè quella fila di bottoni irrigidisce la tutina.
Un'altra fantastica infilzata di bottoni che ho su una tutina riproduce una Y rovesciata, le stanghette corte sulle gambe, quella lunga sul torace. Tutto sommato comoda, penso. Prima di scoprire che nel punto di intersezione tra le tre stanghette.. manca un bottone di chiusura! Si crea così una simpatica apertura che facilita l'areazione delle scoregge, ma non aiuta molto nel freddo inverno.
Altre varianti sono la tutina classica ma invece di aprirsi tutta dietro, ha solo tre bottoni per cui infilarla diventa un'impresa. Oppure tutine che si aprono completamente tranne per un punto di cucitura all'altezza del cavallo, che ti obbliga a far entrare il pargolo di sbieco.

Chissà chi ha eletto il poussoir come bottone per l'infanzia. E voi che chiusure fantasiose avete incontrato sulla strada delle tutine?

Ore di ordinaria follia

Dato che il normale delirio familiare non ci bastava, sta mattina abbiamo fatto che alzare un po' la posta.
Sveglia presto per visita alla mia mano, una cui pustola si è infettata, mai successo in vita mia, questo era proprio il momento giusto.
Il pupo dormiente è stato trasportato fino all'ambulatorio dormendo.
Mentre aspetto mi arriva un sms che mi annuncia il mancato cambio di operatore per il mio cellulare. Entro, la dermatologa guarda disgustata sopraddetta pustola e mi dice che se andavo prima non arrivava a tanto putridume. Grazie.
Mi suggerisce il più banale degli antibiotici, che per altro ho in casa da quando ho avuto la mastite..

Per la prescrizione però mi serve un medico, e visto che dovevo fare il bilancio di salute del pupo chiamiamo la pediatra. Non risponde, è troppo presto.
Allora mentre Lui fa un po' di spesa al mercato, io rimango in macchina a sorvegliare il pupo di nuovo dormiente. E tento di chiamare il numero verde, per capire come mai il gestore non mi ha permesso il cambio di operatore. Ma non ho credito, non posso chiamare.

Passiamo dalla farmacia dove faccio l'ennesima scorta di farmaci per sta mano purulenta e poi dritti a casa. Ricky continua a dormire nel lettino, io richiamo prima la pediatra, per fortuna c'è posto il giorno dopo, ma non fanno prescrizioni per gli adulti. Provo a chiamare il numero verde del cellulare dal fisso. Niente, numero inesistente. Lui mi suggerisce di usare la chat su sito. Così accendo il portatile, anzi no, non si accende. Come mai? Forse l'alimentatore ci ha lasciati prematuramente senza avvisarci la sera prima? Non è dato saperlo.

Intanto mi ricordo di un po' di cose che erano in ammollo in bagno, le strizzo, una è ancora macchiata, di nuovo in ammollo in un goccio di candeggina. Accendo il pc fisso, aspetto si connetta, ma no, non si connette. Riaccendo il router. No non si connette.
Mi accorgo che l'asciugamano ha stinto, giustamente nella candeggina che pretendevo, almeno però le macchie sono andate via. Metto in ammollo pure il compagno, così perlomeno ho il set di nuovo dello stesso colore, sperando di azzeccare il grado di stintura giusto.
Lui chiama il callcenter del gestore di internet, ma non rispondono. Intanto mi arriva un sms che dice che il passaggio dell'operatore mobile è avvenuto correttamente! Perbacco ...un falso allarme??
Il grado di stintura è quasi corretto, recupero l'asciugamano.
internet pare essere tornato magicamente.
Avete capito tutto quello che è successo ne giro di tre ore, o vi siete persi?

A lavoro dopo il parto

E questa Hunziker che fa adirare tutte le mamme: blogger e non?
Certo che a quei livelli tutto è un po' distorto però anche nella vita reale c'è chi la vede proprio come lei.

Per esempio la mia amica, come prima cosa mi ha detto: "Vedi, dovrebbero prenderla d'esempio quelle donne che si annullano per la maternità! Siamo sempre donne! Abbiamo la nostra vita!". E' sempre un punto di vista. Diciamo che però io ho pensato altre cose:

  • beata lei che ha un lavoro

  • beata lei che ha un lavoro che non è pesante

  • certo che è facile con le tate

  • certo che anche con le tate io dopo 5 giorni, stavo ancora cercando di capire chi ero e dove fossi, mentre elemosinavo ore di sonno..

Poi penso che anche avessi avuto un bel lavoro i miei mesi di maternità, più l'aspettativa me li sarei presi tutti , come hanno fatto alcune mie amiche (compresa quella sopra citata). Penso sia ingiusto dover abbandonare ad estranei o nonni un neonato di tre mesi che ha appena capito cos'è il mondo per "farlo crescere a loro".
Ma ci sono donne che invece non vedono l'ora di mollare il pupo. Come un'amica di famiglia che prima lasciato il lavoro e dopo neanche due mesi si è fatta riassumere, lasciando il figlio a tate e vicine di casa. O come la vicina di casa dei miei suoceri che porta il figlio di tre mesi alla suocera tutti i giorni, che lo riporta lì anche la domenica ed è anche capace anche di dire con aria sollevata: "Meno male che ci sono i nonni!" (tra l'altro guarda caso quel bambino proprio non si attaccava al seno e quindi ha sempre preso latte artificiale.. in questi casi un dubbio viene).
Chissà se il figlio dirà mai "Meno male che c'è la mamma" .

Quello che invece ha detto mia cugina, cresciuta dalla nonna, ora che è mamma a sua volta è stato: "Ma come faceva mia mamma a lasciarmi sempre qui? Io non lo lascerei mai mio figlio potessi!".
Ora che Ricky ha tre mesi ammetto che svagarmi qualche ora al giorno, rimanendo sicura che è seguito a dovere lo farei anche. Peccato che qui da noi in italia il part time suoni strano e sia anche un po' retrò.

Un'altra questione è la storia della linea.
Questa ha dell'incredibile, che neanche lo sbarco sulla luna. Ma, e dico, ma dopo il parto non è severamente sconsigliato fare addominali perchè i suddetti muscoli sono separati peggio delle acque di Mosè? Com'è che loro riescono a farli tornare uniti in così poco tempo? Magari glieli rincollano con lo scotch, mentre per le over quaranta useranno il bostick.
Io non ho da lamentarmi, sarà la giovane età come dice qualcuno, ma ho perso tutti i kg in un mese. E nonostante una dieta squilibrata, ricca di grassi e zuccheri, non ho ancora presso nulla, anzi. Però sembra lo stesso mi sia passano un autocarro sopra! Ho le tette pendenti, la pancia a budino piena di smagliature e i capelli a spaventapasseri.

Palinsesto tv

Il dubbio viene sempre..ma chi decide il palinsesto tv??
Ho passato la fine dell'estate a intravedere di pomeriggio le puntate che ormai so a memoria di Veronica Mars, mi sono appassionata a Medium (ma credo di aver visto solo una puntata intera!), per poi vedere Desperate Housewives.

D'un tratto però han cambiato orari, Ricky era sempre con gli orari di prima e io non riuscivo più a vedere niente.
Poi ho scoperto che erano repliche delle puntate che davano la sera, o forse era il contrario, perchè anche il mattino davano qualche puntata che avevo già visto. Insomma un gran casino e tante puntate doppie!

Poi hanno tolto Veronica Mars, su un'altro canale è tornata una Mamma per amica e How I met your mother. L'altra sera ho visto una puntata intera di Medium e poi il giorno dopo tutta contenta mentre Ricky mi dormiva in braccio mi sono messa a guardarne un'altra.. la stessa puntata della sera prima! Insomma se ne vedo una poi riesco a rivederla 10 volte, altrimenti le vedo sempre a pezzi!

Però inizio ad apprezzare queste repliche infinite, ho imparato a guardare le puntate a tappe, tipo puzzle, alla fine della settimana ho capito il senso di almeno tre puntate intere mescolando le parti che vedo di volta in volta!

Come ora apprezzo molto vedere film che ho già visto, ma devo averli visti di recente, così posso andare e tornare e so esattamente cosa sta succedendo! Anche qui le repliche dei film dati di sera, in orari più assurdi di giorno, mi aiutano a capire il senso del film, e a fine settimana posso dire di aver quasi visto un film intero!

Son soddisfazioni!

Incomprensioni

Allora la scena è la seguente: il pupo ha appena finito di mangiare, ruttino e cambio pannolino fatti dal papà.
Papà chiacchiera bubù gheghè con il pupo, si affaccia poi con pupo in braccio pronto per la nanna: - avrebbe parlato per ore, ma proviamo a metterlo a letto. - dice, testuali parole.
Pupo piange.
Provo io ok, lo prendo si calma, dopo un po' però piange, si calma, piange di nuovo.
Provo a sentire se magari ha male hai denti, provo a dargli uno di quei cosi refrigeranti, lui si calma un po' ma è cmq lagnoso.
Riprovo a cullarlo ci mettiamo nel letto, niente scoppia a piangere questa volta più forte. Inizio a preoccuparmi, che stia covando qualcosa??
- che facciamo??
- se continua così lo portiamo al pronto soccorso. - sentenzia papà.
- ma che può avere??
- non è però un pianto da dolore dai, è infastidito.
- si ma da cosa? io mi sto preoccupando, non so più che fare.
- magari è il pannolino, prova a metterlo sul fasciatoio.
Mi sembra una scemenza, ma ormai una vale l'altra, i pianti aumentano, papà lo riprende in braccio, io torno dalla cucina e dice:
- ha fatto un mega rutto, prendi il milicom, magari ha mal di pancia, io intanto controllo il pannolino.
Non riesco ad aprire il milicom perchè sono un po' in ansia..vado dal papà..ricky è più tranquillo quando mi vede sorride, apro il pannolino, inizia a gorgheggiare.
Papà dice: forse voleva solo chiacchierare ancora.
Chiedo: - perchè pensavi volesse dormire?? mi avevi anche detto che avrebbe parlato per ore..
- che ne so, tu quando lo dici non sembra esserci un reale motivo..
- ma poi dorme?
- si dorme..
- evidentemente colgo segnali che tu non cogli.. la prossima volta facciamo che mi chiedi conferma prima di decidere di metterlo a letto??

E' poi rimasto sul divano a parlare alla tv e mangiarsi le manine per quasi mezzora.

Cronachette feline 5

Uhm allora, forse proprio feline non lo sono... ma secondo Lui è tutta colpa del gatto.

Riepilogo.

Alle otto circa, ben un'ora prima del dovuto, Ricky ci sveglia avvisandoci che si, ha proprio fame. Spedisco il papà a fare il cambio del pannolino per sicurezza. Il cambio lo innervosisce, papà è particolarmente stordito dal sonno e non riesce a calmarlo. Allora gli dico di portarmelo che lo allatto subito. Il bambino arriva planando su di me ancora mezzo svestito, con lenzuolino e annessi penzolanti. Dato che ho un seno pigro provo ad attaccarlo prima a quello, lui si calma subito. Dopo un paio di minuti sento un caldo bagnato direzione gamba opposta a seno succhiato. Uhm, che sia il latte che fuoriesce dall'altro seno? Però caspita strano sia così caldo e così tanto..tocco, ehm, mi sa che è pipì.. trovo il pannolino aperto!

- Papà ma neanche il pannolino hai chiuso???

- C'era mork sul fasciatoio, ho dovuto cacciarlo, poi lui non si faceva chiudere il pannolino, tirava su le gambe!

- Ma quello lo fa sempre! Uff, confidavo almeno nella chiusura pannolino..

Lui traffica un po' e io penso l'abbia chiuso. Cambio seno, e vedo il pannolino ancora penzoloni, mi arrabbio. Bambino si arrabbia di più mentre Lui cerca di chiuderlo alla bell'e meglio. Allora lo attacco al secondo seno e sento un dolore mai sentito. Lo stacco subito e vedo una bella mezzaluna rossa e in rilievo, lo attacco meglio e cerco di non pensarci, lui ciuccia bene e poi viene passato al papà per finire di vestirlo finalmente.

Dopo un po' guardo la parte lesa, forse è un morso, forse un succhiotto, non ci è dato saperlo. Poi controllo l'emergenza idrica, non sa di niente ed è davvero tanta, ho dovuto cambiare: reggiseno, pantaloni e mutande.

Passata un'ora e mezza, il pupo dorme di nuovo..

Riguardo la macchia che non è ancora asciutta..penso sempre di più sia pipì.
Non c'entra nulla ma ricordo di un giochino dai tre mesi che ci hanno regalato, potremmo proporlo al pupo annoiato. Lui lo recupera dallo sgabuzzino-bunker e lo tira fuori dalla scatola. I gatti lo seguono, lui lo lancia sul letto e mork lo punta incuriosito.

- Noi abbiamo tre bambini...

Sentenzia Lui.
Non sono d'accordo, io dico quattro...

Cosa fare quando piove?

La mia è proprio una domanda..
ma che caspita si può fare quando piove (o non si può/vuole uscire) con un pupo neonato??

Allora quando è di luna buona si chiacchiera.
Altrimenti quando proprio è ispirato guarda attonito e poi chiacchiera coi pupazzetti.
Se è un giorno fortunato sta tranquillo e basta.

Quando inizio a essere disperata invece è perchè è quasi stanco, ma non abbastanza da dormire (e si arrabbia pure se provo ad addormentarlo!).
In questo caso che si fa??

Io tento di far parlare un pupazzo. In genere lo attira la cosa. Canto e inizio a fare giochetti scherzetti col corpo, ma dura poco.

Che altro si fa con cosetti così mignon?
Non è ancora abbastanza grande da interagire coi giochi per cui dopo un po' s'annoia!
Suggerimenti???!

La prima cosa bella

Non mi sono ancora innamorata follemente del mio gnomo come la tradizione vuole, ma inizia seriamente a starmi simpatico*.
E devo ammettere che ci sono cose che so già mi mancheranno, ci sono aspetti che sto cercando di imprimermi nella memoria, scatto foto a non finire e mi arrabbio se non ho colto l'attimo o se l'inquadratura non rendeva esattamente come volevo, per esempio:

  • quell'espressione strana che fa quando tiene il labbro inferiore pinzato sotto il superiore, gli si ingrossano le guance tipo scoiattolo; una volta spuntati i denti, non potrà più farlo

  • i suoi sorrisi beati e sdentati, con questa boccuccia spalancata; non la aprirà mai più così tanto solo per sorridere silenziosamente

  • gli occhioni che sembrano sempre di un colore diverso, grandi grandi, profondi e dolci; prima o poi si stabilizzeranno

  • i vocalizzi totalmente fuori controllo, ma sempre diversi e sempre più articolati e lunghi

  • quando è lì lì per crollare mentre lo addormento e basta una carezza o l'inizio di una canzone per fargli chiudere gli occhi

  • quando lo tengo in braccio e mi vado sempre a guardare allo specchio: lui è tutto rannicchiato abbandonato a me, piccolissimo

  • quando capisce i primi giochi e ride aspettando accada di nuovo la stessa cosa

  • quando, in braccio al papà, lo guardo da lontano, questa testa barcollante, gli occhioni, le orecchiette...è proprio buffo; se tutto va bene sarà sempre più bello ma sempre meno buffo

  • quando è tranquillo e parlotta sembra già avere un mese in più, e quando subito dopo piange affamato e sembra appena uscito dalla pancia

  • quando mi fissa intensamente mentre mangia, quando lo addormento o quando mi studia, non mi guarderà mai più così a lungo

*Sopratutto quando non sono troppo stanca, ammetto che la stanchezza gioca brutti scherzi, tutto sembra brutto e faticoso quando sono molto stanca, anche il mio piccolo gnomo. Dopo una sera di sonno intenso però tutto torna più bello, sopratutto lui.

Al parco

Due mamme al parco:

Mamma A (mentre allatta): - Mi sono accorta di avere della cacca sulle mani, ero al consultorio per pesarlo, lui ha cagato il mondo prima della pesata, così mentre piangeva ho iniziato a cambiarlo, sono andata a prendere il ciuccio, e sembravo anche una mamma snaturata perchè mi sono allontanata dal fasciatoio, l'ho pulito e nel frattempo svestito perchè poi toccava a noi, lasciando tutto sul fasciatoio.. prima quando l'ho attaccato, mi sono accorta di avere la mano sporca di cacca. Tra l'altro penso di aver finito le salviette.
Bambino A si stacca dal seno dormiente.
Bambino B inizia a piangere, mamma B lo allatta:
- A proposito di salviette l'altro giorno le ho finite mentre ero in giro..come i pannolini, finiti tutti perchè lei continuava a farne una marea! Così non ho potuto cambiarla fino a casa.
- Anche a me è capitato..4 pannolini in un pomeriggio!
Mamma B: - Ma tu la vitamina gliela dai tutti i giorni?
- Eh.. ora si, che sono più tranquilla e organizzata, ma le prime settimane.. il boccettino che ci hanno dato alle dimissioni, quello che doveva durare tre giorni..mi è durato una settimana.
- Uguale, poi da quando ho scoperto che andava conservata in frigo è stata la fine, non glielo do' più!
Bambino B si stacca, rutta e vomita su mamma B.
- Ah fantastico, non ho neanche un golfino per coprire..
- Puoi tenere in braccio la bambina da quella parte..così copri la macchia.
Mamma B mentre si pulisce: - No comunque fantastico essere mamma..cacca nelle mani e vomito sulla camicia!
- Per carità, simpatici sono simpatici.. però..

Bambino B si addormenta su mamma B, bambino A inizia a piangere e mamma A si alza per cullarlo.
- Ecco abbiamo culla, sdraietta, lettino e lei dove si addormenta? Su di me.. potrebbero omologarmi!
- Io non so più che canzone cantare per farlo addormentare, mi annoio sempre con la stessa.. quindi cambio di continuo.. mi sento una radio ormai..
- Ieri sono arrivata a cantare bella ciao, figurati..
- Ahah, anche io, ma non mi ricordavo le parole e quindi ho lasciato perdere.

Passa una nonna con bambino, si discute prima di diritti della mamma lavoratrice (magari avere un lavoro dice mamma A, mentre mamma B vorrebbe l'asilo aziendale), poi si discute sulle età:

Mamma A: - Io non riesco mai a capire quanti mesi ha un neonato.. in genere gliene do' meno del dovuto. Mi fa paura pensare che a 8 mesi possa non essere cambiato quasi niente!
- Lascia perdere, l'altro giorno ho visto un'amica con il bimbo di un anno e mi è sembrato un incubo! Forse era anche peggio di adesso!

Mamma A stanca di cullare propone una passeggiata, le due si alzano, posizionano i pupi sui mezzi di trasporto e si allontanano.

Paura di...

...decidere. Paura di me.


Diceva Elisa in Eppure sentire.

Quando diventi genitore spesso questa è la sensazione che provi. Hai paura di decidere qualsiasi cosa, hai paura di te stesso, delle tue emozioni. Hai paura di sbagliare la temperatura dell'acqua, come hai paura di acconsentire ad un'operazione che gli risolverà un problema creandogliene un'altro. Hai paura che non mangi abbastanza o che mangi troppo. Hai paura di sottovalutare una pustolina sospetta, o di non accorgerti di un comportamento strano.

Gli fai i vaccini che magari non gli serviranno mai a niente, ma col vaccino diventa catatonico o gli rimane il morbillo latente? O non glieli fai e poi si prende la pertosse e ti maledici a vita? O se non succede niente di tutto questo ma si avvelena coi metalli pesanti. O non succede niente di tutto questo e ti investono il giorno che invece del vaccino sei andata a fare un giro al parco??

E' normale avere paura di scoprire che abbia dei problemi o che gli venga una malattia, si, ma ci sono anche altre paure.

Hai paura di dargli i vizi se lo prendi in braccio quando piange, ma hai paura a farlo piangere troppo. Hai paura che facendolo dormire addosso a te prenda cattive abitudini e che poi non dorma più nel suo lettino, ma quando si sveglia nel lettino piangendo...hai paura che si senta abbandonato.

Hai letto un libro che ti fa sentire in colpa quando lo addormenti in braccio: "vuoi davvero passare i prossimi 10 anni a cullarlo??", ma non vuoi neanche usare il metodo "fallo piangere finché sviene". Su un'altro libro ti consigliano di farlo dormire in un ambiente calmo e tranquillo "vorresti dormire nel caos del soggiorno al sole del pomeriggio?", ma da un'altra parte hai letto "il bambino deve abituarsi ai ritmi della famiglia, non il contrario! quindi non è giusto vivere nel silenzio e al buio solo perchè il neonato dorme".

Hai paura prenda il vizio di ciucciarsi il dito, ma poi se col ciuccio non si ciuccia le dita, magari non scopre di avere le mani!? Insomma qualunque cosa fai, sbagli. Non c'è via d'uscita. E niente può mandarci più nel panico di sentire pareri di famigliari e amici o leggere i teoremi del bambino sui libri.

Che poi ogni bambino è a se, c'è un'alchimia fatta di bambino e genitore, ma anche di contesto. La stessa famiglia applicherà metodi diversi da figlio a figlio, e non solo perchè uno è il primo e l'altro il secondo, ma anche perchè sono due persone diverse con caratteri diversi, magari la casa è cambiata e ora c'è un giardino e un cane. E questo i libri non lo tengono quasi mai in considerazione...e nemmeno i parenti.

E poi penso anche che se adesso la maggior parte delle volte mi fa piacere rilassarlo in braccio, prima che dorma, perchè non dovrei farlo? Se col tempo diventerà un peso, rimedierò piano piano.. perchè fasciarmi la testa prima di cadere?

Maledetta noia

E poi arriva il giorno che ti accorgi che il tran tran con un pupo... è noioso.

Ancora non mi capacito di come da incinta non mi annoiassi tutto il giorno in casa a non fare niente. Ero pigra e me ne vantavo.

Ora che pigra non posso essere, mi annoio a ripetere mille volte gli stessi gesti col pupo, mi annoio a non poter parlare con nessuno. Mi annoio a stare in casa.. così esco al parco tutti i giorni, ma anche il parco stufa dopo un po'.

Così cerco di organizzare le giornate a blocchi (ritardo l'uscita al parco unica fonte di svago, guardo la gli unici due telefilm in tv che non ho ancora mai visto e rivedo altri due telefilm tra una poppata e l'altra):

Il mattino dopo la prima poppata ci si dedica alla pulizia: naso, occhi, viso. Un sonnellino.
Poi le vitamine, la seconda poppata.
Un po' di sano svago a guardare il muro o la giostrina, qualche discorso serio "Guh e gne" e infine un'altro pisolino. Io mangio di straforo.
Di nuovo pappa, pannolino e si tenta un pisolo.
Ed ora il grande momento, ci si prepara per uscire! Una volta fuori mi impongo dei piccoli traguardi: una telefonata, sfogliare una rivista, chissà un domani leggere un libro.
Poi a casa, arriva papà, di nuovo pappa, cambio nanna.
Finalmente un po' di relax mangiando alle 9 mentre guardi la tv ma infondo pensi ad altro.
Crolli a letto, poppata delle tre, quella delle sei la dà il papà, ma tanto sei lì sveglia a sorvegliare...

...no, non ho detto gioia.


Poi arriva il w.e. e quasi ti penti. Perchè se è vero che è noioso vivere per schemi prestabiliti, è altrettanto vero che nel w.e. ti stancherai il doppio perchè:

  • devi dare le istruzioni al papà che è in casa, ma non riesce a gestire il pupo (quindi in pratica oltre a gestire il pupo, gestisci pure il padre -.-)

  • esci e questo sì ti svaga, ma ti sfinisce anche

  • c'è sempre la spesa da fare

  • in giro i ritmi del pupo si sfracellano ed è sempre nervoso

  • le cose da fare si sono accumulate e oltre ad uscire, devi lavare, stirare e stendere

Insomma a conti fatti quasi quasi è meglio la noia, che almeno è rilassante, ormai ti sai gestire anche discretamente bene: capisci più o meno in che fase è il piccolo, rispondi velocemente ai suoi bisogni e riesci a fare le cose tra un pisolo e l'altro (tipo una torta, oppure pulire il bagno) e ti sembra di aver ripreso in mano la tua vita. O almeno un pezzetto.

Royal gift

I vestiti ve li regaleranno tutti. Si ma occhio alle taglie!

Io per esempio sono stata riempita di taglie 1 o 0, e di 3! Ma mi manca il passaggio 1-3 per cui le tutine di quando è nato sono giuste che i piedi puntano, mentre le altre sono ancora enormi! Date un occhio anche ai cm!

I pannolini rimangono in effetti la cosa più utile da regalare, perchè piena di vestiti la mamma sarà obbligata a comprare pannolini e non potrà comprare neanche un vestitino. Una cosa che regalano in pochi sono i lenzuolini, potrebbe essere un'idea diversa. Se proprio volete prendere vestiti prediligete appunto la taglia 1-3 in versione completo (mi raccomando i pantaloni, tutti regalano magliette) oppure golfini che sono sempre utili. Altri consigli possono essere: magari evitate il bianco, l'azzurro e il rosa, prediligete aperture facilitate per il cambio pannolino (vestiti che hanno i bottoni in mezzo alle gambe e non sulla schiena, che siano il più apribili possibile).

Ciucci, un'altra bella idea: se il regalo lo fate prima o appena è nato compratene uno di forma strana (non il classico gommotto per intenderci); se lo fate quando è già nato chiedete quale preferisce e prendetene un paio. Per esempio mio figlio ha scelto uno dei ciucci più cari del mercato, se qualcuno me lo regalasse ne sarei felice (anche perchè vanno cambiati spesso, spesso si perdono e spesso è meglio averne uno di scorta!).

Termometri per bimbi (quello che misura la temperatura dalla pelle o dall'orecchio), bavaglini per neonati, una vaschetta per il bagnetto di quelle pieghevoli.

Infine della serie "cose che ho scoperto troppo tardi".. un bel regalo mamma-bambino però per quando sta per nascere o è appena nato sono: il cuscino per allattamento piccolo (quello grande alla fine è poco pratico per allattare, ma fantastico come riduttore per il lettino!), e questo set della Avent che contiene un kit per un avvio sereno dell'allattamento (non so se esiste di altre marche):



  • coppette assorbilatte

  • crema per i capezzoli

  • clip per segnare l'ultimo seno utilizzato

  • discetti in gel: caldi servono a sgorgare e aiutare la fuoriuscita del latte; freddi a disinfiammare











E infine ricordatevi che se dovete fare un regalo per un bimbo dovete consegnarlo entro breve..se no non serve a molto!

Cose che vi stupiranno del vostro pupo


  • la quantità di cacca prodotta

  • la tremenda puzza delle sue tenere "scorreggine"

  • la profondità dei suoi rutti

  • la delicatezzza dei suoi primi gorgoglii contrapposta all'acutezza dei suoi pianti

  • la forza del suo corpo

  • la sua resistenza al sonno

Uscita al parco col pupo

Premetto che la borsa contenente il cambio per il pupo e il thermos col latte caldo, era già pronta. Chiavi della macchina e di casa alla mano, pupo al braccio, esco. Con la mano libera chiudo porta e metto l'antifurto.

Scendo 4 piani di scale.

Apro portone, raggiungo macchina.

Apro macchina, deposito pupo su sedile posteriore.

Apro bagagliaio, estraggo passeggino.

Apro (a fatica) passeggino.

Raccatto pupo, che deposito su passeggino, aggancio pupo.

Chiudo bagagliaio, chiudo porta, chiudo macchina.

Sistemo borsa e parto col pupo.

Tempo impiegato: circa 30'.

Faccio il giro del parco che dura si e no 20 minuti, mi annoio e vago per le vie vicine, decido poi di tornare a casa.

Ripeto tutto il blocco precedente, ma al contrario!

A casa do in fretta il biberon al pupo affamato, di straforo mangio anche io un panino improvvisato, perchè ero affamata.

Pupo quietato, svengo sul divano.

Mai fatta così tanta fatica per fare una passeggiata!

La sua famiglia e altri animali

La festa del complimese

Ero terrorizzata da questa festa, un assembramento di nonni e bisnonni intorno al mio piccolo, dopo due notti insonni e stress a non finire. Lo stress aveva causato nuovi dubbi "Sono abbastanza mamma? Sono credibile come mamma? Ma gli voglio bene? Ecc.." che non avevano aiutato ad alzare il mio umore.

Arriviamo e il mio piccolo mi aiuta dormendomi addosso, così posso coccolarlo ancora un po'. Ai primi segni di sveglia lo porto in camera a cullare, memore dell'esperienza della settimana prima quando Sua madre al primo vagito me l'ha letteralmente strappato di mano portandolo dalla parte opposta della casa.
Ma lui alla fine si sveglia e reclama cibo. La poppata è con l'artificiale quindi Lui prepara il biberon e io vado in salotto così da stare tranquilla. Il piccolo mentre ciuccia piange perchè si ingolfa, Sua madre viene di continuo a controllare. Quando torno in cucina scopro che neanche la sedia mi hanno messo e mentre vado a prendermi la pizza sento qualcuno che dice "Non so perchè doveva nascondersi per dargli da mangiare..", faccio finta di niente. Appena arriva il pupo post-ruttino vuole subito prenderlo Suo padre, fa il grande uomo perchè sta bravo con lui ...io penso che son capaci tutti a far star bravo un bambino cullandolo e tenendolo in braccio.
Il bambino da lì fa il giro delle braccia di tutti. Sta bravo.
Le bisnonne se lo contendono e successivamente fanno a gara a chi ha avuto più figli (vince la mia 4 a 2).

Uno sguardo dall'esterno

Finalmente (non ricordo neanche più per quale grazia divina) torna tra le mie braccia. Il pupo inizia a guardarmi. E mio padre (tipo di poche parole serie e tante spiritose) mi guarda e dice: "Guarda com'è tranquillo ora, prima anche se stava bravo guardava in giro e si muoveva tutto!".
Non ci avevo fatto caso da sola, ma quando me l'ha fatto notare era innegabile. Il pupo tra le mie braccia si era rilassato. Da lì la serata è stata in discesa, grazie a questa nuova consapevolezza. Poi c'è stato il cambio del pannolino davanti ai genitori di Lui che cercavano di scovare ogni mio errore: "Hai la crema per i culetto?" si, "Ma non gli tagli le unghie?" no, le limo, ci hanno detto di fare così, "Ma poi si graffia!" ho detto che le limo, ma poi, lo vedi graffiato? "Uh guarda guarda che si tiene alle mani e si tira su!" stavo per spiegare che quello è uno dei primi test che fanno (argomento interessante, anche perchè ha preso dei bei voti) ma tanto non mi ascoltavano neanche. E' arrivata la torta, altro giro tra i parenti per le foto, dopo quella di gruppo il cucciolo inizia a sbadigliare, così mi metto al buio a cullarlo, ma nessuno sembra far caso a far silenzio o a lasciarmi al buio. Anzi sembro la cattiva che vuole farlo addormentare.

Il pupo però mi da di nuovo una mano, era talmente stanco che in tre secondi è crollato, io ho passeggiato ancora un po' e poi mi sono messa fuori con lui in braccio. Tutti sono rimasti un po' delusi che dormisse di nuovo, ma io ero orgogliosa di averlo avuto con me per molto più tempo rispetto al solito, ero orgogliosa di essere riuscita a seguire i suoi bisogni anche se gli altri non volevano.

Cronachette feline 4

Lacrime di coccodrillo

La scena è la seguente: Ricky piange, per noia, per coliche, per fame.. e tempo il terzo vagito arrivano i gatti che miagolano e ci guardano. E' un miagolio strano, non glielo avevo mai sentito fare. Provate a immaginare il casino di un bambino che strilla e due gatti che fanno da coro. Inizi a non riuscire a gestire niente, ne il bambino ne i gatti!

Allattare in tandem

Tutti avevano paura che i gatti sarebbero stati gelosi e avrebbero espresso questa gelosia in maniere brusche. Gelosi in effetti lo sono, ma se Mork si limita a miagolare e chiedere coccole extra in tono sommesso. Mindy le coccole le pretende: richiede di continuo le crocchette buone, si struscia sulle gambe (cosa mai fatta prima) e sopratutto quando allatto arriva a facendo le fusa, si struscia sul viso e poi si mette sulla spalliera del divano.

Coosleeping

Se ne parla bene e male, il dormire tutti insieme nel lettone secondo me è una cosa molto bella e dolce, ma se fatta una volta ogni tanto. Le prime notti a casa volevo dormire e quindi il bimbo è stato posizionato in mezzo a noi. Successivamente la sera è stato fatto addormentare nel lettino. Però la mattina, quando siamo particolarmente stanchi e il pupo ha avuto una notte difficile di continui risvegli.. beh allora alle cinque dopo la poppata lo metto nel letto. E puntuali, se non erano già lì arrivano i gatti. Mork si posiziona in mezzo alle gambe di Lui e Mindy invece o sul cuscino sopra la mia testa oppure vicino al mio fianco. Più coosleeping di così!

RikyMindy

L'allattamento mistico

Allattare esclusivamente è una pratica che eleva la donna a eroina stoica nel dolore e nella fatica. Io vi ammiro moltissimo, vi vedo lontane come una chimera ma so che ci siete!

Che poi immagino per voi sia comunque più facile rispetto come mi immagino io un allattamento esclusivo (secondo le mie proiezioni i miei capezzoli ad un certo punto cadono spontaneamente dopo l'ultima sfiancante poppata). Ma allattare comporta prima di tutto sacrificare ancora l'alimentazione junk food per una dieta più equilibrata, in secondo luogo sacrificare il proprio corpo e le proprie energie. Senza contare che l'allattamento a richiesta sacrifica anche il tempo.
[E mi raccomando ricordatevi di tenere tutto a portata di mano: fazzoletti, acqua, libro, telecomando, telefono... perchè non vi potete muovere per mezz'ora un'ora all'inizio e il tempo senza supporti non passa mai!]
Il problema dell'allattamento esclusivo materno è che non sai mai quanto ha mangiato. Ma pare che se bagna sei pannolini al giorno si è a cavallo. Se poi prende anche peso e cresce nei ha la conferma ufficiale.

L'esclusivo fatto di artificiale ti dà la grande certezza di sapere quanto e come mangia. E la cosa pare far felici non solo i genitori, ma sopratutto i parenti. Inoltre con l'artificiale è più facile regolarizzare i pasti e dare meglio un ritmo sonno/veglia. Unico neo dell'artificiale è capire qual'è quello migliore per tuo figlio..prezzo a parte.
[Altri problemi dell'artificiale sono i tempi di preparazione (niente pronto tetta immediato, ma scalda, dosa e miscela), e lavaggio e sterilizzazione del biberon. E per finire dare il biberon implica l'utilizzo di entrambe le mani, non c'è scampo.]

Poi c'è questa cosa fantasiosa e masochista che si chiama allattamento misto, e qui ci sono due scuole di pensiero:

  • lo allatti poi somministri un'aggiunta (e qui si aprono due strade, quella della doppia pesata, e quella del "vado a caso")

  • qualche poppata la dai tu e per altre somministri interi biberon (anche qui pare vigere il caso)

in ogni caso è molto difficile da gestire, perchè combina pensieri e paure di entrambi i metodi di allattamento, più altri: non sai quanto prende da te (pare che la doppia pesata non sia proprio affidabile), non sai bene quanto dare di artificiale e a ogni problema intestinale o di inappetenza ti chiedi se devi cambiare latte, o se sei tu ad aver mangiato qualcosa che non va!

ritorno alle origini

Ora io vorrei fare una riflessione su alcune cose demonizzate dai puristi del bebè:

il latte artificiale

il ciuccio

la sdraietta

Quando non stavo pensando di avere un figlio, anche io facevo parte di quella schiera di persone che erano contro questi surrogati artificiali. Dopo un mese di vita del mio piccolo ho iniziato a rivalutarli pensando che l'importate era non abusarne.

Questo cambio di opinione è stato dato non solo da una necessità, ma anche da un ragionamento rispetto a quello che capitava in passato, prima che i surrogati artificiali fossero ufficiali e acquistabili, sopratutto quando non si avevano i soldi per farlo.

Latte artificiale: esistevano le balie, e non è come dicono alcuni che le balie le avevano solo i ricchi, le balie erano anche la cugina più grande con più figli e più latte, la vicina di casa o una conoscente. Oggi sarebbe improbabile oltre che amorale, dare alla zia o alla vicina il proprio bimbo da allattare, l'unica soluzione è quindi il latte artificiale.

Il ciuccio: è sempre esistito, era fatto di stoffa e a volte veniva imbevuto in sostanze zuccherose, i bambini non si sono mai confusi molto rispetto al seno.

La sdraietta, ok il fatto che sia elettrica scarica ulteriormente le responsabilità, ma una volta si usavano amache appese al soffitto con un filo per poter cullare il bambino anche quando i genitori tentavano di dormire, alzando solo una mano.

Dico però non abusarne non tanto perchè fa fine e non impegna. Quanto perchè ci sono degli aspetti da valutare come: il latte artificiale è molto grasso, meglio evitare di eccedere per non ritrovarsi tra le braccia il figlio dell'omino michelin; il ciuccio non deve essere usato come tappo per far stare zitto il bambino, pena un bambino insicuro e dipendente dal ciuccio; la sdraietta non va usata per tempi molto lunghi, per evitare di shekerare troppo i neuroni del pupo, anche questa può creare dipendenza!

L'altalena

Ci sono sentimenti contrastanti che nascono qualche settimana dopo la nascita del tuo bambino. Dopo insomma che si torna a casa propria e si vorrebbe inconsciamente tornare alle proprie abitudini.

Da un lato si prova un incredibile senso di protezione: non vuoi che pianga non tanto perchè è fastidioso sentirlo, ma perchè non vuoi che stia male (sopratutto per certi tipi di pianti disperati). Dall'altro lato quando proprio non c'è verso di farlo calmare vorresti solo gridargli di smetterla, chiuderlo in camera e andartene. A volte fai soltanto una delle tre cose, per poi pentirtene subito dopo.

Da un lato vorresti cullarlo e stringerlo per dargli tutto il tuo amore. Dall'altro al 10° giro della ninna nanna, inizi ad avere problemi a ricordarti quale strofa hai cantato prima, per cui la successiva la scegli a caso, rischi di cadere ad ogni giro della micro stanza in cui ci sono una scrivania, un armadio, un letto matrimoniale e il lettino, e finisci per rovinarti gli stinchi contro i bordi del letto mentre pensi, in successione: "Perchè stai lì tranquillo, sbadigli e non dormi? Questa casa è troppo piccola per tutti e tre! Dovrò fare sta vita per tutto il resto della mia vita??".

Da un lato non vedi l'ora che dorma, per poter stare tranquilla, riposarti anche solo vagando su internet o guardando un film, coccolarti con il tuo compagno. Dall'altro quando dorme ti senti quasi in colpa, non lo stai curando, cullando, sfamando, coccolando!

Ci sono momenti in cui guardi "la creatura" e pensi quanto sia carino e simpatico (in genere quando è tranquillo e sta sorridendo). Altri (generalmente quando piange e non capisci perchè, oppure quando non dorme) in cui inizi a comprendere i meccanismi che hanno portato madri a buttarsi dal balcone, capisci meno perchè si portino dietro anche i figli però.

Ci sono momenti che ti immagini deliziose scenette sul futuro, o ti godi una passeggiata tutti e tre nel parco. Altri che ti chiedi "Ma cosa avevo in testa quando volevo metter su famiglia??".

Ogni tanto pensi: "Però dai me la sto cavando bene! il piccolo piange poco, la maggior parte delle volte riesco a farlo stare tranquillo e sereno.". Il momento dopo pensi:" Sono una madre fallita, appena posso lo sbologno al padre, neanche allattare so farlo tanto bene, e poi cos'è che faccio alla fine? Gli cambio un pannolino? Sai che roba!".

A volte hai paura di fargli male anche chiudendo il pannolino. Altre volte hai paura di non riuscire a frenare gli scatti d'ira che ti colgono quando sei tanto per cambiare stanca e il picolo tanto per cambiare piange o non si addormentano o tutte e due le cose insieme.

D'altronde citando Trilussa: "L'amore è un'altalena di perdenti se si va pari c'è gia da star contenti.".

Cose da non dire ad una mamma che sta allattando con difficoltà


  1. "Dici che il bambino ha fame? Lo tengo io mentre scaldi il biberon!"

  2. "Tizia sta anche lei dando l'artificiale, e poi anche Lui è cresciuto con l'artificiale"

  3. "Fa fatica ad attaccarlo perchè lei (segue elenco di 20 piaghe per cui voi e il vostro seno non siete adeguati allo scopo, l'elenco comprende anche l'invasione delle cavallette ), e lui si attacca male perchè (altro elenco, questa volta di 12 punti, lui è più piccolo ha meno colpe)."

  4. "Allattare è bellissimo, è un momento magico, goditelo!"

  5. "Il bambino mangia?" (questa è una domanda idiota in ogni caso)

  6. "Cresce?" (idem come sopra)

  7. "Bevi abbastanza?"

  8. "Mangi abbastanza?"


  1. Perchè dai per scontato che mi serva il biberon? Mi hanno dimessa con l'aggiunta, non con l'artificiale e stop!

  2. Perchè dici anche? Ma sopratutto, perchè pensi sia meglio l'artificiale del mio latte? O meglio, perchè insisti su questa storia invece di dire una cosa tipo "Che brava, nonostante le difficoltà ci provi lo stesso ad allattare:" no io sono la cattiva che allatta nonostante il dolore..

  3. Abbattere una persona che ha delle difficoltà con un elenco di cose che non vanno, non è mai una buona idea. Se il primo giorno in ospedale ci scherzavo su, il quindo giorno iniziavo ad avere problemi ad affrontare l'argomento senza piangere. E poi invece di dirmi solo cosa non va, fammi capire cosa posso fare per risolvere il problema no?

  4. Mi fa piacere che per te lo sia stato, ma se ti dico che sto male, magari per me non è così. Non fare la gran donna vantandoti di aver allattato tuo figlio fino in prima media, quando ti ho detto che ho dei problemi. O mi dai dei consigli costruttivi, oppure... anzi, in ogni caso cerca di comprendere perchè magari voglio mollare.

  5. Questa domanda mi ricorda tanto la domanda che mi facevano spesso negli ultimi mesi di gravidanza: "Si muove?". Ma io dico, se la risposta fosse no, secondo te saremo qui a parlarne con tranquillità? Magari non sarei proprio qui se la risposta fosse no! Ma poi me lo chiedi perchè credi non mi sappia occupare di mio figlio? O semplicemente perchè non sai che altro chiedermi e allora facevi più bella figura a non chiedere niente??

  6. idem come sopra!

  7. Ecco, il tormento del bere perseguita la neomamma dalla gravidanza. Almeno 2 litri al giorno, che in allattamento possono essere anche 3! A volte vai talmente spesso in bagno che ti chiedi se l'acqua che bevi va anche nel latte o va tutta direttamente in vescica...

  8. La dieta dovrebbe essere sempre una dieta varia ed equilibrata con circa 500 calorie in più rispetto alla dieta pregravidanza. Varia la dieta è varia: l'ultima fetta di prosciutto, un pezzo di pane avanzato dalla sera precedente con sopra della maionese, mezza insalata appassita con un pomodoro transgenico e del primo sale stagionato (l'avevate iniziato 5 o 6 giorni fa?). Sull'equilibrato forse bisogna lavorarci ancora un po'. Sopratutto quando in preda alla stanchezza, o alla disperazione, mangiate chili di gelato, biscotti o cioccolato a seconda di quello che c'è in casa. E dire che vostra nonna vi racconta che a lei portavano da mangiare (?) brodo di pollo per tutti i 40 giorni del puerperio!

E infine cari Leche league e compagnia bella, ma perchè non fate una sezione che possono leggere anche le attettate senza sentirsi delle minorate del latte? Una sezione che magari raccoglie esperienze di chi ha avuto tanti problemi e ce l'ha fatta, con consigli pratici su come li ha risolti. No perchè se io ho già un male cane e ragadi da vendere anche con il paracapezzoli (che mi raccomando va usato per poco tempo e solo in caso di necessità!) e leggo che invece di 8 terribili poppate dovrei farne 12. Che se non si attacca abbastanza il seno produce meno latte, meno nutriente. Che le ore migliori sono proprio quelle in cui vorrei dormire. Che se si ingorga il seno dovrei mungermi. Che insomma la risposta ad ogni problema sembra essere sempre "Attaccarlo di più!"...

Se io leggo tutto questo, quando sono stanca, ho un capezzolo fresco di poppata, che perde pezzi di pelle e l'altro ancora dolorante dalla poppata di 4 ore prima. Se leggo tutto questo mentre il piccolo, che è stato un'ora attaccato, ha ancora fame.

La prima cosa che penso non è lo attacco ancora. La prima cosa che penso è PASSO ALL'ARTIFICIALE!

Perfect strangers - lo straniero

Misura circa 50cm e parla una lingua a noi sconosciuta. Ha esigenze simili alle nostre, ma non del tutto. Guarda il mondo con occhi sgranati e non capisce l'utilità di molte delle cose che lo circondano. La convivenza a volte risulta impossibile.

E' nostro figlio, sproporzionato nelle fattezze, si muove a scatti frenetici o con movenze rallentate da ubriaco. Quando ha fame fa vibrare la testa con la bocca spalancata, quando ha sonno sbadiglia tanto intensamente che sembra stancarlo anche l'atto stesso di sbadigliare.

Leggenda vuole che io debba già amarlo alla follia, dal primo sguardo. E in effetti i primi giorni in ospedale provavo un certo attaccamento nei suoi confronti. Ma riflettendoci bene ero stanca, spaesata, stressata e devastata dal parto, mi sarei aggrappata a qualsiasi cosa, anche a un peluche, pur di non sentirmi sola e abbandonata. Infatti, una volta a casa, questo senso di attaccamento è venuto meno.

Ma infondo mi sembra anche normale, lo conosco si e no da un mese e non è che la conversazione mi abbia permesso di approfondire molto i suoi interessi. Spesso è impegnato in cose che non ci permettono di interagire (per quel poco che si può fare ora): mangiare, piangere, dormire, andare di corpo.

Nelle brevi pause in cui è tranquillo è possibile parlargli e ricevere qualche "ghè" di risposta, oppure un sorriso buttato un po' a caso. Ho letto che può capitare che gli stranieri ciuccino al seno solo per avere una dose extra di coccole, a volte mi chiedo: ma se la volessi io? Perchè tutta la fatica fatta per capire i suoi bisogni rende fragili. Così lo riempio di baci, ma lui non capisce: apre la bocca tipo uccellino sperando di ricevere cibo. Allora lo stringo a me, ed era l'unica volta nella giornata che non voleva sentirsi contenuto e scoppia a piangere.

Il linguaggio segreto dei neonati


Questo libro l'ho preso qualche settimana fa, in preda alla disperazione, perchè non lo capivo e perchè non dormiva. Ha uno stile di scrittura di tipo americano, mentre lo leggevo mi sembrava di vedere uno di quei programmi doppiati in italiano, dove però in sottofondo viene lasciato l'audio originale.

Il primo capitolo parla di quanto l'autrice sia brava coi bambini, di quanto il suo metodo sia infallibile e tra un esempio e l'altro ti fa capire quanto il primo capitolo sia totalmente inutile.
Poi c'è un capitolo per ogni lettera della parola che racchiude il segreto del suo metodo, ovvero E.A.S.Y..

L'autrice in soldoni sostiene che è possibile (fin dai primissimi giorni di vita, e su questo nutro qualche dubbio) instaurare una routine flessibile. Ovvero far mangiare il piccolo, poi fare dell'attività (secondo lei un neonato dopo che ha mangiato non ha sonno..) che nel nostro caso va dal cambio del pannolino al bagnetto, e infine farlo addormentare e in quel momento dedicarsi a se stesse.

Ok, nella teoria tutto bellissimo, nella pratica per un neonato lo vedo infattibile.

Ho comunque apprezzato il capitolo sull'allattamento, visti i miei trascorsi, che ho trovato molto aperto. E il capitolo sul sonno, che cerca di trovare una via di mezzo tra chi sostiene di farli piangere allo sfinimento e chi invece accorre al primo vagito. Peccato poi che nella pratica sia comunque sfiancante tornare dal bambino n° volte, prenderlo consolarlo, rimetterlo giù e con buone probabilità tornare 10 secondi dopo. Io ci ho provato con successo la prima settimana, basta però una notte insonne per farti passare la voglia di applicarlo, e finire per tenertelo addosso a cozza vita natural durante, cercando di ricaricare le batterie nei secondi in cui dorme schiacciato su di te.

Bipolarismo bilaterale

"So che è impopolare, immorale, innaturale.. tutto quello che volete. Ma non mi piace allattare! La trovo una tortura, al di là degli orari, Riki non si attacca mai subito e quindi tutte le volte c'è il balletto davanti al capezzolo, poi finalmente si attacca, ciuccia forte, mi fa male e poi si stacca. Facciamo così due tre volte, poi finalmente si attacca bene, di nuovo male, ma poi passa. A metà si addormenta, tienilo sveglio, sveglialo di nuovo, si stacca e piange, si riattacca di nuovo dolore, poi passa. Si addormenta, no forse vuole l'altro seno, e si ricomincia da capo. Ho una vecchia crosta sul capezzolo e sull'altro si stanno formando dei puntini rossi che non mi piacciono per niente. Tieni pulito il seno se no viene la mastite, metti l'olio se no vengono le ragadi, a volte lo morde proprio, e mi fa un male cane. Ora per esempio mi pizzicano i capezzoli, altrimenti mi pizzica proprio il seno. E un seno ne ha di più e l'altro di meno, quindi tira da quello più dolorante-che produce anche meno col tiralatte, ne viene poco. Oltre tutto credo di averne più al mattino e poi col tempo ce nè meno, infatti solo al mattino goccia il latte, durante il giorno no. E non sai quanto ne prende, e non sai se gli basta. E ho paura mi venga qualcosa al seno. Ero partita bene, volevo allattare, ma non pensavo fosse così dura. Quello che mi frustra di più è il dolore quando si attacca e il fatto che ci mette una vita ad attaccarsi, mi strema. Per il resto sarebbe anche fattibile, ma questa cosa mi devasta e mi rende insicura."

Questo è uno dei primi sfoghi pubblici che ho fatto, in un gruppo di mamme di luglio. Una specie di coming out, perchè è così, se la gestione generica del pupo è fattibile (pianti senza apparente causa e addormentamenti difficoltosi a parte), tutta la storia dell'allattamento è stato un vero disastro.

Ho deciso così di fare una pausa di riflessione, riabilitazione e cicatrizzazione. E' vero forse le mie ragadi appaiono piccole e innocue, ma vi assicuro che confronto i dolori del parto sembravano gigantesche! Tremavo ogni volta che si avvicinava l'ora della poppata, e ogni tanto tremo anche adesso..

Al di là delle belle frasi ad effetto "allattare è un momento magico" che infastidiscono solo, so che è importante per il piccolo e anche a me una mano la dà. Ma certe notti penso solo intensamente "Passo all'artificiale e viviamo tutti felici e contenti!", mentre gli sto dando l'aggiunta dopo un tentativo di poppata finito in tragedia (si contano due feriti e un bimbo urlante).

Ma la lotta interna non si limita a questi momenti di lieve bipolarismo. La lotta interna, quella che davvero logora comprende altre cose. Invidio persone decise pro o contro..  io invece non ci riesco a decidermi.. ogni volta che allatto soffro, e soffro anche dopo a livello fisico; quando cedo all'aggiunta soffro il doppio a livello emotivo, però se cedo un motivo ci sarà.. poi mi rendo conto di riempire il mio compagno delle mie teorie contrastanti: forse non gli basta, non è abbastanza sostanzioso, però magari provo ad attaccarlo, no diamogli l'aggiunta che piange disperato, mi fa ancora un male cane ma che dici è meglio se provo o è meglio se  faccio una pausa? e via dicendo..

Perchè io in genere non mollò mai. Cerco di superare ogni ostacolo. Però allattare si avvicina davvero poco all'atto d'amore, mentre è incredibilmente vicino alla tortura! E mi secca che il problema non sia il "non avere latte" ma il soffrire per darglielo.

Stiamo diventando una razza debole, vittime dell'evoluzione della medicina che ci permette di fare cose che altrimenti non potremmo fare. Come vivere nonostante un cuore difettoso, sopravvivere a malattie gravi e a tumori. Questo ci permette di vivere più a lungo o meglio, ma non fortifica la razza umana che sta diventando sempre più dipendete dalla medicina.

Prendete i parti: l'epidurale o gli altri metodi per soffrire meno, quante mamme ne fanno ricorso?
Una volta superato il parto..anche l'allattamento è spesso difficoltoso o doloroso. Perchè questo? Penso proprio sia perchè ci stiamo indebolendo, se non fisicamente, anche solo mentalmente. Sappiamo che ci sono le scappatoie e quasi sembriamo fanatiche se non le vogliamo usare: "Se c'è un rimedio, perchè dovrei soffrire?".

Mi viene in mente una scena, dopo il parto, quando il ginecologo mi stava dando i punti. Mi chiede: " Fa male?" io rispondo che era un po' fastidioso, facendo spallucce. E lui risponde serio: "Ma deve dirmelo se fa male! Che gli metto più anestesia! Mica sono qui per farla soffrire!". Stranamente il mio compagno ha capito al volo quello che pensavo e ha risposto per me "E' che dopo tanto dolore, pensava fosse normale provare un po' di fastidio!".

Tipo una giornata no

ovvero: non ci sono giornate tipo.

Per avere davvero un'idea di com'è una giornata con un neonato bisogna premettere che, sopratutto i primi giorni, quando non sai che pesci pigliare, non esiste una giornata tipo. Tanto che vi sembrerà impossibile creare una routine. Tanto da rimanere delusi quando, avendo trovato uno stratagemma per calmarlo, la seconda volta non funziona più.

Inizio blocco 1

"Eeeeh", forse si sta svegliando, ma tu speri stia parlando nel sonno perchè se il tuo cervello è acceso e sintonizzato su sul pianto, il tuo corpo è un sacco pieno di sabbia.

"EhEEEEEH" ok, è sveglio, ti alzi pesantemente, vai in bagno col pupo e controlli se ha fatto pipì (anche se inizi a riconoscere l'odore della pipì prima di aprire il pannolino). Apri il pannolino, e aspetti faccia il malefico getto di pipì da "pisello all'aria", non lo fa, allora ti giri e prendi il pannolino nuovo, lo apri mentre ti rigiri ed ecco la fontana di trevi, giù per la lavatrice, su per le piastrelle di fronte, lungo i tuoi vestiti e nelle tue ciabatte (a seconda dei casi). Istintivamente usi il pannolino nuovo per pararti dagli schizzi. Butti il pannolino che ha avuto la vita più breve della storia.

Finalmente riemergi dal bagno, ti ributti sul letto e porgi la tetta sperando di sprecare così meno energie. Ma lui non si attacca, si stacca, ti tira il capezzolo, lo mastica tipo cewingum o lo lecca tipo lollipop.. tutto tranne ciucciare. Poi ad un tratto.. DOLORE! Bene ci siamo si è attaccato.

[Visto che la cosa è poco conosciuta ricordo che i primi mesi allattare è doloroso, che spesso capitano ragadi, ingorghi e mastiti. Le prime ciucciate di ogni poppata, causa il flusso di latte che passa, fanno avvertire una sensazione ai capezzoli che ricorda un fiume di spilli...]

Si stacca quando ha finito, tu speri si riaddormenti e invece è sveglio come un grillo. Tenti di intrattenerlo nel letto, ma ad un certo punto cedi ai suoi lamenti e ti alzi. E così inizi la carrellata dei tentativi: vorrà stare a guardare il mondo nel lettino? no forze è meglio il passeggino ieri ti era piaciuto così tanto sei rimasto un'ora a guardare il soffitto, oggi però ti annoi lo stesso. Bene allora ti prendo in braccio. Ah ottimo dormi e io ora come faccio a mangiare??

Mangi con una mano sola, sperando di non far cadere niente addosso al pupo dormiente, mangi poco perchè sei stanca e giustamente anche mangiare fa fatica. Guardi l'ora e comprendi che tra tutto dalla poppata di prima ti sei giocata ben due ore perchè lui ancora non dorme...

Si lamenta di nuovo, cosa vorrà? Di nuovo il pannolino? Non è possibile!
Una volta cambiato frigna di nuovo, si mangia le mani e appena intercetta il tuo naso inizia a ciucciare vigorosamente sbavando nelle tue narici. Va bene ti do il latte, aspetta solo che prendo dell'acqua e il paracapezzoli..no dai faccio in fretta, non ti arrabbiare. Un secondo solo!

Eccoci ci mettiamo comode come ci hanno insegnato al consultorio. Seduta, schiena dritta, tu su un cuscino, i piedi rialzati...o quella posizione ti piace solo quando siamo al consultorio, per fare bella figura? Allora come ti vuoi mettere? vediamo, ora che sei sdraiato, mi sporgo un po' ed...ah ti sei attaccato. Si io sarei un po' storta, con tutto il peso su un braccio solo, mi sta già iniziando a formicolare il braccio..ma chi ti stacca visto che ti sei attaccato bene e non mi fai neanche male?

Una volta staccato faccio asciugare il seno mentre cerco di farti fare il ruttino. Cerco di metterti a letto, ma ti svegli e quindi sono costretta a passeggiarti con la tetta al vento per casa.
In questi giorni spero vivamente che nessuno sbirci in casa perchè ormai un buon osservatore avrebbe potuto vedermi completamente nuda. Di giorno viaggio con i seni fuori per farli asciugare. Di notte una volta lavata viaggio con la jolanda nuda per fare asciugare i punti. E' peggio di una lavanderia!

Lo appoggio e finalmente dorme! Corro in bagno a fare pipì visto che è la terza volta che mi dimentico. Ora che faccio? Mi lavo? Sistemo? Pulisco? Mi rilasso? Mangio???

Raccatto quello che c'è sulla via per la cucina, mi metto sul divano e.."Eh".

Magari si riaddormenta.

"Eeeehhh!"

..arrivo.

Fine blocco 1

Inizio blocco 1bis

E' notte. Il piccolo urla come un pazzo, urla tanto che hai paura non prenda più fiato, è tutto rosso e la bocca non è mai stata così spalancata. Ovviamente il pannolino è pulito, ha mangiato e fatto il ruttino. Tu sei esausta e anche il papà inizia ad avere segni di cedimento. Ormai lo palleggi tipo pallone da basket, ogni dieci minuti lo fai rimbalzare nelle braccia del padre nella speranza di riprenderti, sei quasi tentata di andare di nuovo all'ospedale per vedere se si è rotto qualcosa. Decidi di dargli ancora un po' di pappa, magari ha fame ieri ha funzionato..
Lui continua a stare sveglio e muoversi come un matto per mezz'ora, tempo in cui ti sfiora il pensiero "ma perchè sprechi così le energie che dopo ti viene di nuovo fame?". Poi crolla e cerchi di crollare anche tu. Ma ovviamente tu sei più nervosa che mai, passi così le tre ore a girarti e rigiarti nel letto tanto che capisci che si sta avvicinando un'altro "Ehhh" e tutto sta per ricominciare...

Fine blocco 1bis

Ripetete il blocco 1 tre volte nella giornata, cambiando tipo di pasto (colazione, pranzo, cena), aggiungete il blocco 1bis per la notte e avrete una giornata tipo no.

Metodi di tortura moderni: deprivazione del sonno

E' terribile, dopo due giorni a casa, ti ritrovi a vagare tipo zombie,  i pochi spazi liberi li usi per mangiare e andare in bagno.
Sei troppo stressata per dormire nei 15 minuti che dorme lui da solo.

Si sveglia di nuovo, lo cambi, forse ha fame, lo allatti. Ha ancora fame? Diamo l'aggiunta. Ha ancora fame? No non è possibile.
Lo cullo. No si mangia le manine. Però guarda ecco sbadiglia.

Ok, ora dorme, su di me. E io ora come faccio a dormire?

E poi piange di nuovo, tu cerchi di cullarlo per farlo dormire e i tuoi seni sprizzano latte di gioia, così ora devi tamponare le perdite, cercare le coppette, lasci in giro quella vecchia, trovi una lavetta ti pulisci, raccogli un pezzo di carta da terra

Sono stanca, i seni prosciugati che piangono lacrime di latte. I vestiti tutti chiazzati, il letto chiazzato, il pavimento chiazzato..ma della sua pipì.
Ho mal di schiena, la testa in panne, trovo stancante qualunque decisione, anche cosa fare ora che dorme.
E intanto la gente si offende se non la faccio venire a casa. E medito se trasferirmi dai miei non possa esser letta come una sconfitta.

I parenti lo rapiscono appena lo vedono e si arrabbiano se non possono essere sempre qui. Io ci ho pure provato, a fare venire qualcuno a darmi una mano. Ma sono state le due ore più lunghe della mia vita. Mi sentivo sotto giudizio, se lo faccio piangere penserà che non sono una brava madre! Allattare con il pubblico poi non mi piace, con tutte le varie difficoltà che ho non mi sembrava una grande idea, e neanche dargli il biberon, visto che magari poi possono venire strane idee a chi è venuto ad aiutarmi.

Perchè non capiscono, o non si ricordano com'è? Che c'è bisogno di tempo, anche per sbagliare e sopratutto di intimità per creare la nuova famiglia?

Perchè sembra che nessuno si ricordi com'è? Forse è autoconservazione, tipo il dolore del parto che si dimentica (confermo, io già non ricordo più nulla) perchè se no nessuno farebbe più figli..e questo è lo stesso!

E non sento attaccamento, non lo amo alla follia, tutt'al più mi sembra carino. Di contro lui non sembra riconoscere così tanto la mamma, il mio odore o la mia voce, tanto da essere calmato solo dalla mia presenza, e io così mi sento inadeguata e frustrata. Così piango mentre lui piange perchè non so più come calmarlo mentre sono letteralmente esausta. E se arriva Lui e lo calma, sono quasi gelosa.

Cose che vi ritroverete a pensare una volta a casa col pupo


  1. perchè non dorme?

  2. perchè ha dormito così poco?

  3. cos'avrà?

  4. ti ho cambiato il pannolino, dato da mangiare abbondantemente, pare tu non voglia dormire..cosa vuoi??

  5. sbadiglia e si ciuccia le manine, ha fame o ha sonno?

  6. perchè non lo capisco?

  7. perchè nessuno mi capisce?

  8. cosa faccio adesso?

  9. perchè è così dura?

  10. perchè è così faticoso?

  11. ma gli altri come hanno fatto?

  12. perchè non lo capisco? no questa l'ho già scritta...

Ritorno al futuro

Una volta a casa, diecimila cose cui pensare: i gatti prima di tutto, poi bisognava sistemare la roba dell'ospedale, organizzare gli spazi nel modo più adeguato, mangiare, bere e lavarsi..le piante, la roba stesa e quella da lavare. Dopo un tour de force eravamo a buon punto. Questo cosetto che non sembra neanche nostro, a volte uno se lo dimentica che c'è, altre invece vorresti davvero "darlo alla befana, che te lo tenga una settimana"...
"Eeeehhh!" (mio figlio vocalizza così al momento). Pronto tetta. Lui cicuccia.
"Eeeehhh!" pronto tetta, no, non ne vuoi? Però le manine in bocca? Uhm forse non ce n'è più..
Cavoli, e ora come mi regolo sulle aggiunte?
Inizia così un calvario tra internet, pediatri del consultorio, pediatra suo, mamma, papà, zii e amici. Consigli e nozioni più o meno scientifiche. Tutto questo nelle giornate più calde che ha fatto quest'anno.
Prima decidiamo una via "naturalista" do' solo il mio latte, poi ci rinunciamo, la sera diamo l'aggiunta e lui ci fa dormire 4 ore tra una poppata e l'altra. Anche il secondo giorno a casa, fila via così.
Dai tutto sommato è facile.
Il giorno successivo però, forse causa caldo, il piccolo si attacca anche per un'ora ogni ora e mezza due. Sono sfinita. Piango per ogni cosa (forse la famigerata caduta degli ormoni?), quando vedo la foto di quando eravamo all'ospedale, quando gli canto la ninna nanna di quando ero piccola, quando Lui mi da un bacio. Passano i miei a darmi una mano e alla fine diamo l'aggiunta più che altro per farmi riposare un po'.
Forse c'è qualche problema Houston..
Passa un'altro giorno delirante (ormai il senso del tempo è vago, ricorda più un puzzle non assemblato, lo sai che i giorni sono uno dopo l'altro, ma non riesci a collegarli tra di loro). Arriva il tiralatte prestato e lo scalda biberon. Il secondo un grande affare! A me iniziano a prudere da morire le smagliature e dopo 15 euro per una crema inutile, ne scrocco una del pupo che sistema la questione. Ma adesso a prudere ci sono le bolle su braccia e gambe, forse dovute al caldo.
Eccoci qui il piccolo ha poco più di una settimana di vita, e sono quasi cinque giorni che è a casa con noi. E siamo ancora in alto mare..
Passa mia zia, che ci fa cadere in una bolla sospesa, lava i piatti, prepara qualcosa per cena, ci dice che dobbiamo rilassarci e fare come vogliamo perchè siamo noi i genitori, e tutti in qualche modo sono cresciuti. Sarà che ha due figli, sarà che è molto giovane e tranquilla. Fatto sta che rimaniamo in questo stato di beatitudine, che ovviamente scoppia poco dopo che lei se ne va..
E da lì la follia pura.
Houston abbiamo un problema!
Ecco di fatto il bambino non ha dormito in modo continuativo, da solo per più di 10 min dall'una del pomeriggio. Addosso a noi forse anche 15min se li è fatti, ma niente di più. Ho tirato fuori la tetta, l'altra, abbiamo sfoderato l'aggiunta che mi ero tirata col tiralatte. Tentato con una doppia dose di artificiale. Niente. Bere beveva (tranne forse l'ultimo biberon di cui non era molto convinto). Abbiamo cambiato pannolini, fatto spugnature con l'amido per rinfrescare. Cantano ninna nanne.
Non avrei mai pensato di arrivare così presto a vocalizzare "Ooooo ooooh".
E mai e poi mai avrei pensato di farlo, tette al vento.
Abbiamo provato tutte le posizioni del kamasutra dei neonati. Siamo anche ricorsi al cicuccio! Sacrilegio!
Ma niente,
Il massimo che faceva era stare buono ma con gli occhi aperti.
E ormai si erano fatte le 23...
Io continuavo a pensare a quelle buffe cose che ti dicono tipo: riposati quando riposa lui! Si e quando? E sopratutto, quando mangio? Quando mangia lui? no perchè se no non ci siamo con le tempistiche!
Andiamo al pronto soccorso, chi altro chiami se no? In macchina il bimbo dorme, col ciuccio. Tentati di tornare a casa spegniamo un'attimo la macchina. Riparte. Bene allora andiamo.. Preso in braccio, torna a dormire.
Vabbè ormai siamo qui. All'accettazione già ci davano dei matti. Andiamo in pediatria e io spero di non trovare nessuna di quelle che conoscevo. E invece zac! La più antipatica, "Ah si mi ricordo di lei..." dice con tono acido.
Alla visita può andare una persona sola e mando Lui, se no la strozzo.
Il bimbo gode di ottima salute, forse ha solo caldo.
Una volta in macchina piange ovviamente per tutto il tragitto. A casa apro il distributore di latte, lui finalmente si attacca, e si addormenta con la tetta in bocca, io scivolo nel letto e me ne frego per la prima volta degli orari. Lui si sveglia autonomamente ogni 3, 4 ore quella notte.

I giorni di demenza in ospedale

Tutto è iniziato quando ero ancora in sala parto, la placenta non scendeva e i medici hanno avvicinato il piccolo al seno. Scoperto il seno, la dura triste verità: capezzolo piatto. E il piccolo non si attaccava.

Poi in una saletta a parte ho aspettato un paio d'ore (questo il tempo necessario per essere sicuri che non ci siano emorragie gravi, dopo un parto naturale) e hanno riprovato ad attaccare il piccolo, secondo verdetto: il bimbo ha il mento piccolo e non riesce a spingere bene. La tettarella di un biberon sembrava non servire a nulla.

Il primo giorno abbiamo provato con un paracapezzoli, enorme, che Riccardo non riusciva nemmeno a prendere in bocca, terzo verdetto: il piccolo apre poco la bocca. Siamo andati avanti a fatica tutto il primo giorno con quel paracapezzoli enorme. La sera vado al nido, esausta, lì mi rimproverano che avrei già dovuto avere il mio paracapezzoli e fanno la prova con un'altro, tutto bagnato che non si appiccica alla mia pelle, scivola e il bimbo non si attacca. Quarto verdetto: "Signora non so cosa dirle, lei ha il capezzolo piatto e il bambino è pigro. Glielo teniamo noi 'sta notte.". Risalgo il corridoio piangendo, mi sento impotente e  colpevole, sembra non ci sia via d'uscita.

Il secondo giorno non arriva più il momento di riprendere i bambini dal nido, una volta lì mi fermano per riprovare ad attaccarlo, intanto il peso del piccolo scende. Un'altra persona mi fa riprovare la tettarella della prima notte. Miracolo, Riccardo si attacca e ciuccia pure con gusto! C'è luce alla fine del tunnel! Passiamo così tutto il secondo giorno.

Il terzo giorno il peso è sceso ancora, mi dicono che se continua a scendere non mi fanno andare a casa l'indomani. Quinto verdetto: "Signora lei poi ha la pelle delicata, si rovina subito, gli ha già fatto un livido!", no quella è una vecchia cicatrice a dire il vero... Passiamo così tutto il giorno da soli con la tettarella. Ci sono momenti in cui piango perchè so che non ci faranno uscire, e momenti in cui mi auto convinco che ora Riccardo si attacca bene, sta ciucciando quindi siamo a cavallo! Verso sera invece mi viene fatto sapere che il piccolo è sceso proprio troppo di peso e se il giorno successivo non si dovesse stabilizzare allora mi faranno restare un'altro giorno. Panico. Io mi impegno più che posso, lo attacco come mi dicono 10min per parte, lui però ciuccia e si addormenta. Intanto passano a dirmi frettolosamente come si fa la medicazione all'ombelico e mi raccontano come si fanno le spugnature (e io che immaginavo me l'avrebbero fatto vedere..)  Sono distrutta, la notte non dormo bene, nel frattempo in camera sono arrivate: una mamma di 6 figli, tanto per sentirmi ancora più imbranata; e poi una donna che ha partorito col cesareo in piena notte.. E io piango all'idea di dover rimanere bloccata lì per chissà ancora quanto.

Il quarto giorno è ufficiale non mi dimettono. Mi portano a tirare il latte, solo 10ml. Torno una seconda volta, mi chiedono: "Preferisce tirare prima il latte o provare ad attaccarlo?", "Non lo so, mi dica lei cos'è meglio...", ...dopo un consulto prima mi fanno fare una poppata con doppia pesata (quasi 10 grammi) poi si va di tiralatte. Mentre davanti a me Riccardo viene allattato artificialmente da un'altra persona. Mi sono messa a piangere. E quello non capiva neanche perchè. Il mio piccolo non mangiava da giorni in modo decente e la prima persona che lo sfamava era un'estraneo (come se poi fosse chissà quanto difficile dargli un biberon). Sesto verdetto: "Comunque suo figlio è pigro, anche al biberon non si attacca molto!"
Nel frattempo mi procuro un paracapezzoli come dico io, che pare funzionare proprio bene, il piccolo ora ciuccia di più, torno comunque al nido per l'aggiunta.
La montata lattea sembra finalmente essere in arrivo, chiedo qualche consiglio all'unica che sembra ascoltarmi, lei mi dice che se preferisco quella notte sarei potuta andare ad allattare lì, di svegliare il bimbo dopo tre ore se non si fosse svegliato da solo.
Quella notte in particolare, stremata dalle visite dei parenti, dalla storia dell'allattamento, e dal sonno perso, vado a letto convinta che mi riprenderò perchè Riccardo ora dorme beato. E invece la madre della vicina del cesareo cerca di costringere la neonata ad attaccarsi al seno e la piccola strilla per tre ore filate. Così coi nervi a pezzi vado al nido a cercare asilo. Lì un'altra persona mi dice che non ha senso che io allatti da loro. Settimo verdetto: "Signora sta dormendo, non lo svegli!". Torno depressa verso il mio letto, fortuna che una ginecologa nel frattempo era andata a vedere cosa stava succedendo e la situazione lì si era calmata.

Il quinto giorno, finalmente Riccardo ha preso peso, si torna a casa. Nel giro di poco faccio un'ultima visita, e poi al nido per le ultime cose del piccolo. Io mi aspettavo indicazioni su come e quando allattare, sulle dosi dell'aggiunta, su come pulire occhi, naso e orecchie. Invece vengo investita da informazioni burocratiche: codice fiscale, pediatra, ecografia anche, vaccini, vitamine... "Ma devo dargli l'aggiunta?", "Si continui pure, poi deve fare quest.." sono state le uniche parole sul tema.

Ma l'importante infondo era uscire dall'ospedale, no?

Era una notte buia e tempestosa...



Pioggia a dirotto, vento fresco, sveglia presto.

Il pensiero del ricovero era ovviamente predominante su qualsiasi altro pensiero.
Ci siamo decisi ad alzarci, prepariamo le ultime cose, Lui fa colazione, io mi rado, lavo, vesto. Nonostante sembrasse tanto presto ormai erano le 7 ed era proprio ora di andare.

Parcheggiamo vicino all'ospedale, un maxi ombrello non bastava a coprirci, siamo riusciti a inzupparci letteralmente fino al ginocchio, la strada per entrare in ospedale mai era sembra così lunga, io non avevo neanche un golfino a portata di mano quindi stavo anche morendo di freddo. Finalmente una volta dentro ci sediamo in sala d'attesa. Dove poi saremmo rimasti per più di due ore!

Iniziano a farmi un tracciato, il bimbo sta bene, poi mi danno la camera, ed essendo il mio primo ricovero sono talmente stordita, che non ho idea di come sistemarmi. Mi cambio: camicia da notte e ciabatte. Mi mettono un accesso venoso, primo prelievo, sono ormai le 10 e 30 e siamo finalmente pronti per inserire la fettuccia per l'induzione. Dopo un secondo tracciato, torno in camera, dove ci sono altre due donne. Loro mi guardano e ridono: "Come leggi?", si leggo, la fettuccia non fa ancora effetto, infatti Lui decide di tornare un attimo a casa per mangiare e riposarsi un po'.
Ovviamente una volta che Lui è a casa iniziano i primi dolorini, le signore intanto vengono dimesse, rimango in stanza da sola. I dolori aumentano.
"Corri presto vieni che da sola non voglio stare!!"

Lui arriva e io sono ufficialmente piegata in due.
Quindi sono queste le doglie..

Dopo circa 4 ore di dolori ogni due minuti sono ad appena 3cm, mentre fantastico su epidurali e cesarei che non potrò mai avere, il tempo sembra non passare mai, mi dicono che il prossimo controllo me lo faranno alle 9 (in pratica non devo rompere le scatole fino a tale orario).
Le contrazioni e il dolore alla schiena cambiano, scendono più in basso, più intensi ma anche meno ravvicinati. Trovo una posizione comoda, mi assopisco quasi tra un dolore e un'altro mentre Lui mi massaggia la schiena, ho paura che si sia arrestando tutto il processo.
Mi alzo e sento un peso là sotto, voglia di spingere, chiamo il ginecologo e si corre in sala parto!

Vi risparmio i dettagli, ma è stato tutto sommato veloce.
Quando è uscito, dopo essermi accertata piangesse, ho solo egoisticamente ed egocentricamente pesato: "Cavoli, ce l'ho fatta! Ho partorito!!". Il resto è stato tutto in discesa, Lui che è diventato ufficialmente papà, io strapazzata ancora dai medici, poi andando verso la camera un nugolo di parenti in attesa di vedere me stravolta e il piccolo stralunato.

Nella quiete della stanza vuota con il piccolo al mio fianco, non dormo tutta la notte; mentre fuori, nonostante sia il 18 luglio, piove a dirotto.